Sono ormai più di 20 anni che Ivan Zazzaroni è sulla cresta dell’onda mediatica. TV, quotidiani, settimanali, radio, il buon Ivan non risparmia mai le sue ospitate e conduzioni, maramaldeggiando in ogni angolo della comunicazione sportiva. Attualmente – e posso sbagliarmi per difetto – lo si può leggere/vedere/ascoltare nei seguenti ruoli:
- Direttore del Corriere dello Sport-Stadio
- Direttore editoriale area digitale del Gruppo Amodei (Corriere dello Sport – Stadio, Tuttosport, Guerin Sportivo, Autosprint, Auto, Motosprint, In moto)
- Direttore del Guerin Sportivo
- Conduttore “Deejay Football Club” con Fabio Caressa su Radio Deejay
- Conduttore de “Il bello del calcio”, Canale 21 (Napoli)
- (extra) Giudice di “Ballando con le stelle” su Rai 1
Oltre al presenzialismo spinto, a Zazzaroni piace molto ostentare le sue amicizie importanti. Praticamente tutti sanno del suo rapporto preferenziale con i due Roby del calcio italiano: Baggio e Mancini. Sul suo profilo Twitter, invece, campeggia una sua foto insieme a Vasco Rossi. Insomma, Zazzaroni è probabilmente il giornalista sportivo più presente e vanesio del panorama giornalistico sportivo italiano (per la parte presenzialismo se la gioca con Pierluigi Pardo).
Nelle ultime settimane, il buon Ivan ha avuto il suo bel da fare con la questione “allenatore Juventus”. Sarrista della prima ora, ha sempre negato – anche con toni molto decisi – la possibile trattativa tra la Juventus e Pep Guardiola. Dopo il primo tweet del 23 maggio – e dopo aver erroneamente retweetato un tweet di un account fake sul rinnovo di Guardiola col City – Zazzaroni ha annunciato il suo addio (o arrivederci) da Twitter a causa di haters e attacchi di vario genere. Il silenzio su Twitter, tuttavia, è stato interrotto sabato scorso a seguito delle notizie che davano per imminente l’approdo di Sarri sulla panchina bianconera.
L’ultimo tweet è stato pesantemente inopportuno e fuori luogo e ha attirato ulteriori antipatie e commenti negativi di molti appassionati. Del resto, come abbiamo visto, la questione sarristi vs guardiolisti ha portato a un’esasperazione assoluta dei toni, con lo schieramento dei sarristi che ha attaccato duramente quello dei guardiolisti.
In questo contesto di tensione e veleni, sono arrivati i dati di vendita dei quotidiani nel mese di aprile (fonte: Prima Comunicazione). Considerando che Ivan Zazzaroni è diventato direttore del Corriere dello Sport lo scorso 18 maggio 2018, diventa automatico cercare di capire qual è stato l’andamento del quotidiano sportivo in questi mesi di direzione zazzaroniana. Dando un’occhiata al confronto aprile 2018 vs aprile 2019 emerge un dato molto evidente: il Corriere dello Sport, nella diffusione carta+digitale, ha perso 8.448 copie, registrando un complessivo -11%. Dopo “Il Giornale” (in netta difficoltà: chiusa la storica sede di Roma) è il peggior risultato tra i primi 15 quotidiani nazionali.
Le cose non vanno molto meglio se si prende in considerazione la sola edicola. Anzi. Nello stesso periodo, infatti, il Corriere dello Sport ha perso 10.099 copie cartacee vale a dire un -14% rispetto al 2018. Ovviamente, come si può facilmente vedere dalle tabelle di Prima Comunicazione, tutto il settore dei quotidiani continua a soffire. Tuttavia, per restare all’ambito sportivo, sia Gazzetta che Tuttosport hanno registrato delle perdite molto più contenute rispetto al Corriere dello Sport.
Quindi, dove vuole arrivare questo articolo? Da nessuna parte. Semplicemente vuole mettere in risalto come un direttore di giornale con una grande visibilità personale e con un atteggiamento (sui social ma non solo) molto sicuro di sé, non sia riuscito a frenare la perdita di copie del proprio quotidiano. Leggendo alcuni commenti su social e siti, è evidente che la linea editoriale scelta da Zazzaroni non sia particolarmente gradita ai tifosi di Roma e Lazio, vale a dire ai bacini d’utenza più importanti per il Corsport. Vedremo se l’approdo in Serie A del Lecce e un possibile miglioramento dei risultati di Napoli (difficile, almeno in Italia), Fiorentina e Bologna (più probabile) possa dare nuova linfa al quotidiano del Gruppo Amodei. Di certo, anche la battaglia “anti-Guardiola alla Juve” non ha alzato il livello di popolarità del buon Zazzaroni, scelto dall’editore anche come uomo-immagine/marketing.