Sarri vs Guardiola e il dubbio amletico del giornalista: essere o non essere in linea col giornale?

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Come abbiamo visto, in questi giorni si sta “combattendo” una battaglia molto accesa tra alcuni giornalisti italiani, sulla fondatezza o meno della notizia di Guardiola possibile nuovo allenatore della Juventus.

Un confronto durissimo su credibilità e veridicità delle fonti, con molti giornalisti esperti di calciomercato (per i quali Sarri sarà certamente il prossimo allenatore juventino) che si contrappongono a giornalisti finanziari o di testate minori per cui la trattativa Guardiola è ben avviata. Indicativo in questo senso il comportamento dei vari Pedullà, Zazzaroni, Criscitiello, Nerozzi, ecc.

DUBBIO AMLETICO – In questo disputa, che ha polarizzato e radicalizzato le due fazioni (il nome Guardiola è ormai diventato innominabile per gli esperti di calciomercato), è emerso un altro aspetto molto interessante. Alcuni giornalisti, appartenenti ad alcune testate che danno per chiuso l’accordo Sarri-Juventus, si sono ritrovato nella situazione di avere dei riscontri circa la trattativa per Guardiola, ma di dover seguire, per linea editoriale o fedeltà alla causa, la linea editoriale del giornale (che dice Sarri 100%).

È il caso di Alessandro Baretti, giornalista di Tuttosport (nel tweet il riferimento a Sportitalia è errato), che in una diretta video ha ammesso di avere delle informazioni sulla trattativa Guardiola-Juventus, ma di “tifare”, sì, di tifare, per la scelta del giornale che ha sempre sostenuto la pista Sarri. Ecco il video:

Siamo di fronte a un cortocircuito mediatico. Ormai si tifa non più per una squadra o un atleta, ma per una posizione assunta dal proprio giornale, anche in presenza di notizie e riscontri di segno opposto. Qui la questione diventa quasi morale e deontologica. Fino a che punto un giornalista può seguire la linea del proprio giornale? Se ha notizie diverse, è libero o meno di esporle?

Sullo sfondo, poi, si stagliano altri interrogativi. Perché la questione Sarri-Guardiola ha radicalizzato in questo modo le posizioni? Forse perché i detentori delle chiavi del calciomercato – dopo essere rimasti scotatti dalla vicenda Cristiano Ronaldo – non si sentono più così sicuri e percepiscono che il calciomercato si sta spostando su sfere più alte o semplicemente diverse (follow the money) rispetto al recente passato (vale a dire al classico sistema di notizie sussurrate da procuratori, allenatori, intermediari, direttori sportivi, magari in cambio di un bel servizio o articolo sul giornale)?

Di sicuro, questa storia “sarristi vs guardiolisti” ha aperto una nuova breccia all’interno dell’informazione sportiva: “essere o non essere (in linea con il giornale)”?

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