In questi anni, grazie a un lavoro costante, meticoloso e di grande qualità, Wenner Gatta è riuscito con la sua rubrica Ultra Slow-Mo a valorizzare e a far comprendere agli appassionati di sport il lavoro enorme di tutte le persone che lavorano a una produzione televisiva di un evento sportivo. Si può dire senza timore di smentita che è stato il primo a farlo in Italia, con anni di anticipo rispetto alle prime sporadiche pubblicazioni online.
Wenner ha costruito dei bellissimi rapporti con tanti professionisti del settore (registi, operatori di ripresa, tecnici audio e tante altre figure iper-specializzate), varcando anche i confini italiani.
L’amicizia con alcuni grandissimi professionisti spagnoli, che tra le altre cose si occupano della produzione del Clasico tra Real Madrid e Barcellona, vale a dire LA partita più importante e spettacolare dei campionati nazionali, rappresenta un’ulteriore testimonianza di questo lavoro certosino che dura ormai da 183 puntate (più svariate puntate extra e lo speciale, di estrema attualità, sul famoso aggiornamento dell’elenco AGCOM degli eventi sportivi da trasmettere in chiaro).
Come fondatore del progetto SPORTinMEDIA non posso che ringraziare pubblicamente Wenner per tutto questo. Ad maiora!
Simone Salvador
IL CLASICO 2025 VISTO DALLA TV | VERSIONE ITALIANA
EL CLÁSICO 2025 VISTO POR LA TELEVISIÓN | VERSION ESPAÑOLA
IL CLASICO 2025 VISTO DALLA TV | VERSIONE ITALIANA
È sempre un piacere per un telepcsportdipendente appassionato di produzioni televisive vedere un’edizione di El Clasico, un incontro, a cui Ultra Slow Mo ha dedicato in questi quattro anni diverse puntate.
Un motivo, quest’anno, per seguirlo con ancor più attenzione, considerando che alla produzione televisiva di questa partita hanno lavorato a vario titolo tre professionisti con cui ho avuto l’opportunità di chiacchierare nei mesi scorsi del calibro di Oscar Lago Dominguez, Izarne Villaverde e Jeronimo Lopez.
Come sempre, anche in questa occasione, il numero delle telecamere a disposizione della regia host non è stato di certo secondo a quello di una finale di una coppa del mondo o di una competizione europea per club o per squadre.
43, infatti, erano le telecamere che potevano essere scelte da Oscar Lago Dominguez per raccontare a tutto il mondo questa sfida durante la quale il Barcellona e il Real Madrid si sono incrociate in un match che metteva in palio l’edizione de la Liga attualmente in corso.
Tante le camere speciali presenti al Estadi Olímpic Lluís Companys di Barcellona, molte delle quali, siamo abituati a vedere anche alle nostre latitudini (pur con modalità di impiego leggermente differente), mentre altre meno: 6 hyper speed, 8 super slow motion, 6 microcamere, 2 rail cam e un crane/jimmyjib con un braccio di 40 metri.
Partiamo, ad esempio, dalle (lunghe) polecam, ognuna delle quali dotata di una camera high speed: il lungo braccio e, soprattutto, la particolare installazione dei tiranti, ha permesso un loro posizionamento decentrato che non vediamo spesso qui da noi (fatta, forse, eccezione, per le volte in cui sono state impiegate a Marassi), consentendo all’operatore di ripresa di offrire un’inquadratura dall’esterno della rete durante l’esecuzione del calcio di rigore.
Dietro ciascuna porta, poi, era presente una telecamera che ha riscosso alle nostre latitudini una notevole eco mediatica, in ragione del più che azzeccato utilizzo durante la semifinale di ritorno di Champions League tra Inter e Barcellona, vale a dire la Railcam.
Non è la prima volta che la vediamo impiegata in un El Clasico, ma quest’anno, come ho anticipato, ve ne era una per ciascun lato, dotate, per di più di camera Hyper Speed.
Una camera staccata anche a gioco fermo che permette una inquadratura dinamica proveniente da un lato del campo nel quale, solitamente, vi è poco dinamismo, non come, invece, sul lato lungo, ove il movimento viene solitamente assicurato dalle steadicam.
E per rimanere in tema, il fiore all’occhiello della produzione televisiva de El Clasico, da qualche anno a questa parte, è senz’altro l’utilizzo di una fotocamera cinematografica, capace di proporre immagini in stile cinematografico, in grado di rendere epica una determinata inquadratura, simile, in maniera impressionante a quella che siamo abituati a vedere nei videogiochi.
Altro? Beh, ci sarebbe tanto altro che abbiamo potuto ammirare dalla privilegiata postazione del nostro divano di casa, grazie a questo sontuoso schieramento di camere, tra cui non vanno dimenticate le microcamere collocate nel tunnel (una dedicata a ogni squadra), sulle panchine e all’interno delle reti, nonostante la zona fosse già presidiata da tante altre telecamere.
A proposito di sontuosità, non posso esimermi dallo spendere due parole sulle grafiche che rendono, a mio modo di vedere, oggigiorno la Liga il campionato di calcio europeo con le grafiche più belle che possono essere offerte nel 2025 a noi telepcsportdipendenti.
Partendo dalle card dei calciatori posizionate sul terreno di gioco in corrispondenza del loro successivo posizionamento in campo, della proiezione dei punti in cui solitamente viene battuto un calcio d’angolo, delle statistiche del rigorista designato per battere il tiro dagli undici metri, tutte proiettate grazie alla realtà aumentata sul terreno di gioco.
Solo luci, quindi, e nessun ombra? Beh, in realtà, l’unica ombra di questa partita (peraltro non dipendente dalla produzione televisiva) è stata quella presente sulla fascia bassa del terreno di gioco, dovuta al suo progressivo oscuramento a causa del posizionamento del sole in cielo, che ha costretto gli addetti al controllo camera a un continuo lavoro di bilanciamento dei vari parametri.
Stay tuned!
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EL CLASICO 2025 VISTO DESDE LA PRIVILEGIADA POSICIÓN DEL SOFÁ DE CASA | VERSION ESPAÑOLA
Es siempre un placer para un telespectador apasionado de las producciones televisivas ver una edición de El Clásico, un encuentro al que Ultra Slow Mo ha dedicado varios episodios en estos cuatro años.
Este año, hay una razón para seguirlo con aún más atención, considerando que en la producción televisiva de este partido han trabajado de diversas maneras tres profesionales con los que he tenido la oportunidad de charlar en los últimos meses: Oscar Lago Dominguez, Izarne Villaverde y Jeronimo Lopez.
Como siempre, en esta ocasión, el número de cámaras disponibles para la dirección del anfitrión no fue menor que el de una final de la Copa del Mundo o de una competición FINAL europea DE clubes. o equipos
De hecho, había 43 cámaras que Oscar Lago Dominguez podía elegir para contarle al mundo esta batalla durante la cual el Barcelona y el Real Madrid se enfrentaron en un partido en el que, en esencia, estaba en juego la edición actual de La Liga.
Muchas cámaras especiales estaban presentes en el Estadi Olímpic Lluís Companys de Barcelona, muchas de las cuales estamos acostumbrados a ver también en nuestras latitudes (aunque con un uso ligeramente diferente), mientras que otras menos.
Por ejemplo, las (largas) polecam, cada una equipada con una cámara de alta velocidad: el largo brazo y, sobre todo, la instalación particular de los soportes de la red, permitió una posición descentralizada que no vemos a menudo aquí (quizás, excepto por las veces que se han utilizado en Marassi), permitiendo al operador de cámara ofrecer una toma desde fuera de la red durante la ejecución del penalti.
Detrás de cada porteria, había una cámara que ha tenido un notable eco mediático en nuestras latitudes, debido al uso más que acertado durante la semifinal de vuelta de la Liga de Campeones entre el Inter y el Barcelona, es decir, la Railcam.
No es la primera vez que la vemos utilizada en un El Clásico, pero este año, como he mencionado, había una en cada lado, además equipadas con Hyper Speed.
Una cámara separada incluso cuando el juego está detenido que permite una toma dinámica desde un lado del campo donde, generalmente, hay poco dinamismo, no como en el lado largo, donde el movimiento generalmente está asegurado por las steadicam.
Y para seguir con el tema, la joya de la corona de la producción televisiva de El Clásico, en los últimos años, es sin duda el uso de una cámara cinematográfica, capaz de ofrecer imágenes de estilo cinematográfico, capaz de hacer épica una determinada toma, similar, de manera impresionante, a la que estamos acostumbrados a ver en los videojuegos.
¿Algo más?
Bueno, hay mucho más que hemos podido admirar desde la posición privilegiada de nuestro sofá en casa, gracias a este suntuoso despliegue de cámaras, entre las cuales no deben olvidarse las microcámaras colocadas en el túnel (una dedicada a cada equipo), en los banquillos y dentro de las redes, aunque la zona ya estaba vigilada por muchas otras cámaras.
Hablando de suntuosidad, no puedo evitar decir unas palabras sobre los gráficos que, en mi opinión, hoy en día hacen de La Liga el campeonato de fútbol europeo con los gráficos más bellos que se pueden ofrecer en 2025 a nosotros telespectadores.
Partiendo de las tarjetas de los jugadores colocadas en el terreno de juego en correspondencia con su posterior posicionamiento en el campo, de la proyección de los puntos en los que habitualmente se lanza un córner, de las estadísticas del jugador designado para lanzar el tiro desde los once metros, todas proyectadas gracias a la realidad aumentada en el terreno de juego.
¿Solo luces, entonces, y ninguna sombra?
Bueno, en realidad, la única sombra de la producción televisiva de este partido fue la presente en la parte baja del terreno de juego, debido a su progresivo oscurecimiento a causa de la posición del sol en el cielo, lo que obligó a los encargados del control de la cámara a un continuo trabajo de balanceo de los diversos parámetros.
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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