Dopo un’attesa di diversi mesi, finalmente, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) con la lista aggiornata degli eventi sportivi (e non) che devono essere trasmessi in TV in chiaro.
Pertanto, dopo 13 anni dall’ultima delibera AGCOM (131/12/CONS del 2012), è finalmente arrivato l’aggiornamento: cosa cambia concretamente per televisioni, tifosi e diritti televisivi? Facciamo chiarezza con chi ha seguito nei minimi dettagli la vicenda in questi mesi: l’avv. Wenner Gatta.
IL DECRETO CON LA NUOVA LISTA
ALCUNE CONSIDERAZIONI INIZIALI – Il nuovo elenco ha integrato nuovi eventi sportivi (e culturali) che non erano ricompresi nella vecchia lista AGCOM (ora la competenza è passata al MIMIT con AGCOM che avrà poteri di vigilanza e controllo sul rispetto della normativa), ma come spiegato già un anno fa da Wenner, la formulazione della lista è alquanto generica (…), non accenna minimamente all’ambito streaming e OTT (…) e, aspetto cruciale per salvaguardare i contratti già in essere, alcuni dei quali sottoscritti proprio nella lunga fase di elaborazione del decreto, l’obbligo di trasmissione in chiaro per i nuovi eventi inseriti in lista scatterà solo alla conclusione degli attuali accordi.
Per fare un esempio: Sky ha i diritti in esclusiva di Wimbledon fino al 2030 e fino a quella data non avrà alcun obbligo di trasmettere in chiaro le semifinali e finali con Sinner (o Musetti o Paolini, ecc.). Se dovesse aprire la diretta al chiaro (TV8), come fatto per Sinner-Alcaraz o per Berrettini-Djokovic 2021, lo farebbe solo ed esclusivamente per una scelta commerciale. Dal 2031 in poi, cioè dal primo anno senza vincoli contrattuali, chi acquisirà i diritti di Wimbledon dovrà tenere in considerazione questo aspetto e sarà obbligato a trasmettere in chiaro eventuali semifinali e finale con italiani in campo.