Se dovessi utilizzare un’espressione per descrivere le grafiche che abbiamo visto in onda durante le gare di nuoto che si sono disputate nella ventiduesima edizione dei campionati mondiali di sport acquatici userei la seguente: “realtà aumentata”.
Massiccio, infatti, è stato l’impiego di questo tipo di grafica nel racconto delle le varie fasi di ogni singola gara di nuoto, partendo dalla sua presentazione per arrivare alla proclamazione del vincitore con una parte della grafica dedicata alla riproposizione di qualche replay emozionale.
Ma procediamo con ordine, partendo dalle grafiche utilizzate per accompagnare l’ingresso nel teatro di gara degli atleti, ciascuno dei quali era accompagnato dapprima dalla grafica indicante la corsia che gli era stata riservata, dopo di che quella, a forma di card personalizzata, nella quale venivano riportati i dati salienti di ogni nuotatore (oltre al nome, cognome, nazionalità, il tempo di qualificazione e l’età, con l’immancabile foto).
Foto, corsia, nominativo del singolo nuotatore, sigla della nazione di appartenenza e relativa bandiera venivano riassunte poi in una grafica riepilogativa con la realtà aumentata, che, molto spesso, veniva “superata” dalla camera aerea che si dirigeva verso i blocchi di partenza.
Prima di partire, spazio ancora alla realtà aumentata in una grafica che da un po’ di anni a questa parte vediamo in occasione delle più importanti gare di nuoto: quella, per intenderci, con la quale il numero di corsia, la sigla e la bandiera, nonché il cognome del nuotatore venivano sovraimpressi in corrispondenza della corsia in cui avrebbe nuotato.
Pronti, via, e per tutta la durata della gara (o perlomeno per una sua buona parte, se si esclude il lasso di tempo successivo a quello in cui erano proiettati i tempi di reazione), abbiamo visto sovraimpressa una grafica verticale nella parte sinistra del teleschermo.
Una grafica molto più invasiva rispetto a due anni fa (LEGGI QUI LA PUNTATA 101 DI ULTRASLOWMO), sia per la sua dimensione (si è infatti abbandonato il riquadro nella parte bassa dello schermo per passare alla grafica che abbiamo visto in onda), sia, e soprattutto, per il colore (blu) dello sfondo, che oscurava, di fatto, la parte retrostante dell’immagine.
Al suo interno, impresso il posizionamento in tempo reale dei nuotatori, ma anche il cronometro e la distanza percorsa, che sono transitati dalla parte bassa a destra a quella in basso a sinistra del teleschermo, mentre da un menù a tendina laterale (leggermente trasparente) in corrispondenza di ciascun atleta compariva la velocità ovvero il distacco (o il vantaggio) rispetto al record del mondo o quello dagli atleti successivi.
Costante, invece, anche durante la singola gara l’impiego della realtà aumentata, grazie al tracciamento del singolo nuotatore con l’indicazione, in tempo reale, della posizione dei primi quattro atleti (non più dei primi tre), delle bandiere delle rispettive nazioni di appartenenza, nonché del distacco ovvero della velocità della nuotata.
E per finire, grazie (sempre) alla realtà aumentata, immediata era la comprensione del podio in seguito al riempimento dello sfondo su cui era impresso il numero corrispondente al posizionamento con i colori che contraddistinguono i tre gradini del podio.
Piccola curiosità, che, probabilmente, in tutto il globo ho notato soltanto io, un piccolo bug nella (a mio modo di vedere molto utile) grafica indicante i metri progressivamente percorsi dai nuotatori, bug che ho notato in diverse gare.
All’arrivo, infatti, secondo la grafica in basso a sinistra, i metri percorsi dal singolo erano… uno in meno rispetto a quelli effettivamente nuotati!
Nel complesso, a mio avviso, anche questa edizione si è caratterizzata per un’overdose di dati messi a disposizione del telepcsportdipendente tale da poter ingenerare in capo a quest’ultimo un po’ di confusione, specie in uno sport, come il nuoto, in cui la gran parte delle gare si consuma in pochi minuti, nell’ambito di una vasca che, solitamente, viene attraversata in poche decine di secondi (con conseguente continua immissione di dati).
Il tutto, poi, tramite l’impiego di grafiche proiettate su di uno sfondo che andava a coprire una parte non piccola del teleschermo, il che rappresenta ormai un qualcosa sempre più diffuso nelle grafiche televisive.
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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