Hanno fatto discutere (e non poco) soprattutto sui social le grafiche che abbiamo visto sovraimpresse durante le gare di nuoto in occasione dei mondiali che si sono disputate lo scorso luglio a Fukuoka.
Come sempre accade quando si parla di questi argomenti, l’opinione è divisa tra coloro che non esitano a sottolineare il rischio che il telepcspordipendente possa essere distratto da una siffatta miriade di dati offerti in tempo reale (tali da fargli correre il rischio perdersi le gesta degli atleti sullo sfondo), e coloro che, invece, apprezzano una così abbondante dose di le statistiche in diretta che permettono a ogni singolo spettatore di selezionare in autonomia i dati su cui soffermarsi, dati che, diversamente, non avrebbe la possibilità di compulsare con una tale facilità (in realtà, ai nostri giorni, tutte le più importanti competizioni internazionali offrono dati e statistiche in tempo reale sui relativi siti ufficiali, ma la loro disamina è senz’altro più agevole se le stesse vengono impresse direttamente sul teleschermo).
Premesso ciò, non trovo, come sempre, corretto fare di tutta un’erba un fascio, in quanto, a mio avviso, occorre operare alcune distinzioni, partendo, come sempre, dall’analisi di quel che abbiamo visto dall’inizio di ciascuna gara (il format, difatti, era identico per tutte).
Consolidate, ormai da tempo nel nuoto, le due grafiche iniziali, vale a dire quella di presentazione della lista degli atleti partecipanti (opinabile, a mio avviso, la scelta nipponica di utilizzare come colore dello sfondo della grafica un azzurro tenue, anche se, probabilmente, giustificata dal fatto di far scorgere l’immagine dietro la grafica; avrei preferito un contrasto maggiore nel colore da impiegare per l’indicazione dei nomi e cognomi dei nuotatori), nonché quella (realizzata grazie alla realtà virtuale) che ci ha permesso di capire prima della partenza di una gara la composizione delle varie corsie (che personalmente ho da sempre apprezzato) con sovraimpressi i nominativi degli atleti che le occupavano.

Pronti, via, e durante la prima vasca (fatta ovvia eccezione per le gare che si disputavano solo sui 50 mt) abbiamo visto in onda dapprima (per circa una decina di secondi) una grafica che ci mostrava i tempi di reazione dei vari atleti (molto utile, a mio avviso, per rendersi conto di chi era partito meglio), poi, invece, impresse senza soluzione di discontinuità due grafiche su entrambi i lati bassi dello schermo.
Sulla sinistra, un (comodo) riquadro verticale con l’indicazione della nazionalità e del cognome del nuotatore occupante ogni singola corsia (in modo che ogni telepcsportdipendente avesse la possibilità di non perdersi il numero della corsia del’atleta da seguire), mentre sulla destra un riquadro orizzontale con una serie di dati: l’indicazione della gara in corso (pratica, soprattutto per gli highlights), del tempo progressivo dalla partenza e, soprattutto, una linea bianca che si colorava progressivamente di rosso per farci capire in tempo reale a che punto era arrivata la gara con sovraimpressi i metri percorsi dal primo nuotatore (l’ho trovata utile solo per orientarsi nelle gare sulla lunga distanza, dal momento che nel nuoto, da un po’ di tempo a questa parte, in corrispondenza di ogni virata viene già impressa la distanza percorsa dal nuotatore, in modo da riuscire a orientarsi a prescindere da questa barra colorata, simile a quella introdotta da qualche stagione nei principali meeting di atletica leggera).

Il tempo di arrivare alla prima virata ed ecco comparire (per davvero) un’overdose di dati.

Nel riquadro a sinistra, dall’alto al basso, si vedeva infatti il tempo rilevato al passaggio cronometrico (con, a fianco, l’indicazione del vantaggio/svantaggio rispetto al record del mondo da parte del primo nuotatore, con uno sfondo differente a seconda che l’atleta fosse in anticipo, verde, o in ritardo, rosso), dopo di che i distacchi (in centesimi di secondo) dal leader provvisorio da parte degli altri atleti con la loro posizione provvisoria al termine della vasca.
Nel riquadro sul lato destro dello schermo, invece, veniva sovraimpresso il tempo fatto rilevare dal nuotatore che aveva toccato per primo la placca.
Non ho apprezzato questo sdoppiamento dei dati relativi al cronometraggio, che costringevano il telespettatore a guardare due parti opposte dello schermo, né tantomeno il posizionamento in diretta di tutti i nuotatori al termine della corsia (con il rischio di fare confusione fra il numero della corsia e la posizione al momento della virata).
Da quel momento in poi (e fino a pochi metri dal traguardo) è apparsa, invece, quella che è stata una delle novità di questa edizione dei mondiali, vale a dire il distacco in tempo reale (non più in centesimi di secondo ma) in metri lineari dal leader della gara.

Una grafica, a mio avviso, molto distrattiva (almeno per il sottoscritto, il cui occhio, non poche volte, è caduto su questa “novità” piuttosto che sulla visione degli atleti) prima ancora che non troppo precisa.
Fino a pochi metri dal traguardo, scrivevo, perché mentre i nuotatori erano in procinto di fare le ultime bracciate il riquadro con il distacco in tempo reale scompariva per lasciar spazio alla velocità di crociera (sempre in tempo reale) dei primi tre atleti fino a pochi metri dall’arrivo quando la grafica finale (analoga a quella iniziale) indicava con chiarezza l’ordine di arrivo in corrispondenza della corsia in cui era presente il singolo nuotatore.

In molti mi hanno fatto notare un’analogia fra queste grafiche live e quelle che abbiamo visto (a esempio) in occasione delle gare di slalom gigante ai mondiali di sci a Courchevel-Meribel.
E’ vero, un tratto comune su tutti: conoscere il distacco in tempo reale dal leader della gara nel corso della gara.
E’ tuttavia altrettanto vero che vi era a mio avviso anche una sostanziale differenza: un conto è stato vedere queste grafiche sovraimpresse in uno schermo su cui c’è solo un atleta in gara, altro, invece, quando sullo sfondo c’è una competizione con più atleti che sprintano, nella quale è più difficile, a mio avviso, non essere distratti da questa miriade di dati in tempo reale che ci vengono offerti.
Quel che è certo è che sono sempre di più le competizioni internazionali in cui vengono sovraimpresse grafiche in tempo reale capaci, da un lato, di fornire al telepcsportdipendente una serie di dati aggiornati in tempo reale che gli permettono di farsi una propria idea a prescindere dal commento della gara; dall’altro lato, di consentire al commentatore tecnico di avere qualche elemento in più per fornire al telepcsportdipendente una chiave di lettura possibile anche grazie a statistiche fresche.
Un bilanciamento fra contrapposte esigenze il cui equilibrio, a mio sommesso avviso, è ancora ben lontano dall’essere raggiunto.
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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