L’argento è un metallo bianco e lucido, dove transitano emozioni non lineari. Un conto è l’argento, ad esempio in una finale atletica o natatoria, dove si conquista il metallo fra tanti contendenti, un conto invece una finale della scherma o degli sport di combattimento dove è possibile un’iniziale delusione per un sogno d’oro accarezzato e poi svanito.
Mentre ancora viviamo il tempo sospeso che ci porta a Parigi, questa volta torniamo per seguire riesaminare alcune imprese d’argento. Avremo necessità di due capitoli per questa carrellata di posti d’onore, in quanto un solo episodio ci avrebbe costretto a delle selezioni drastiche. Non sarà un percorso in cui rievocheremo gioie, ma toccherà anche rivivere qualche delusione per ori sfuggiti di poco.
MONTREAL 1976
La scherma di allora non prevedeva, nelle gare individuali, il tabellone ad eliminazione diretta ma un girone a sei. In caso di parità un assalto-spareggio, come nel caso della scherma femminile di quell’anno (che allora prevedeva solo il fioretto). Consolata Collino deve cedere l’oro alla fuoriclasse magiara Ildiko Schwarzenberger. Va detto che le trasmissioni radio in Italia, non andavano quell’anno oltre le 02:30 italiane, pertanto il radiocronista Mirko Petternella non poté commentare l’assalto decisivo. La notizia del secondo posto olimpico della torinese arrivò soltanto con i notiziari del mattino successivo.
In quella deludente Olimpiade canadese uno squarcio d’azzurro arriva da Sara Simeoni, argento davanti alla bulgara Blagoeva. Inarrivabile, per ora, la tedesca orientale Ackermann.
LOS ANGELES 1984
La prima medaglia assoluta dei giochi californiani viene dalla carabina: è dell’altoatesina Edith Gufler che rivediamo in un filmato la cui voce italiana è di Furio Camillo Focolari.
Uscita in barella ai mondiali di Helsinki 1983, Sara Simeoni si regala un’ultima gioia della sua carriera raggiungendo dopo anni di vicissitudini i 2 metri. L’oro va alla tedesca ovest Meyfarth che conquistò l’oro olimpico 12 anni dopo il primo successo di Monaco di Baviera.
Ezio Gamba, già oro nel 1980, non riesce a ripetere il successo di Mosca, venendo superato nella finale del judo (cat. 71 kg) dal coreano AHN BYEOUNG KEUN. La gara nel commento di Ettore Frangipane, telecronista bolzanino del quale ci piace riportare il suo pensiero sul judo olimpico, espresso nel 1976, ma totalmente sovrapponibile alla nostra attualità. “Si celebrano costantemente e con rilievo immeritato ludi, fasti e nefasti dei professionisti del calcio; si filosofeggia addirittura sulle loro vicende, si dedica letteratura autentica a menischi e campagne acquisto senza sottacere episodi familiari, risvolti personali, lo sport degradato a pettegolezzo che oltretutto sa assicurare attualmente solo delusioni Ma quando si appropinquano le Olimpiadi improvvisamente i gazzettieri, e chi scrive fa parte di questa compagnia, si appellano affannati ai Dibiasi, ai Perri, ai Dal Zotto, ai Cagnotto che per quattro anni hanno ignorato, quasi snobbato, perché venga da loro quella gloria che d’altra fonte non sgorga. E questa è diseducazione del pubblico. Lo judo non viene praticato solo negli anni olimpici, ma quotidianamente”.
Si celebrano costantemente e con rilievo immeritato ludi, fasti e nefasti dei professionisti del calcio; si filosofeggia addirittura sulle loro vicende, si dedica letteratura autentica a menischi e campagne acquisto senza sottacere episodi familiari, risvolti personali, lo sport degradato a pettegolezzo che oltretutto sa assicurare attualmente solo delusioni Ma quando si appropinquano le Olimpiadi improvvisamente i gazzettieri, e chi scrive fa parte di questa compagnia, si appellano affannati ai Dibiasi, ai Perri, ai Dal Zotto, ai Cagnotto che per quattro anni hanno ignorato, quasi snobbato, perché venga da loro quella gloria che d’altra fonte non sgorga. E questa è diseducazione del pubblico. Lo judo non viene praticato solo negli anni olimpici, ma quotidianamente.
Ettore Frangipane, telecronista Rai, 1976
SEUL 1988
Uno sciopero dei giornalisti impedisce la diretta notturna tv nella data in cui si svolge la gara conclusiva. Doppio argento con Massullo e con la squadra azzurra (composta anche da Masala e da Tiberti). Telecronaca Tmc di Paolo Parnasi.
BARCELLONA 1992
Andare da campioni del mondo 1991 e trovare l’argento: così per il quartetto azzurro per l’ultima 100 km della storia olimpica (Andrea Peron, Flavio Anastasia, Luca Colombo, Gianfranco Contri). Adriano De Zan è al Tour che si sta per concludere, la telecronaca è affidata a Giacomo Santini.
Il lottatore Vincenzo Maenza cerca il terzo oro nella specialità più leggera della grecoromana. S’imbatte in finale contro il confederato di Ucraina Oleg Koucherenko che lo sorprende all’inizio del combattimento conquistando un vantaggio che si rivela decisivo. Come vincere nel calcio per 1-0 segnando dopo un minuto.
Partenza indiavolata nel due con per i fratelli Abbagnale ed il timoniere Di Capua. Sembra il preludio al terzo trionfo olimpico ma i britannici Searle vanno a precedere gli azzurri solo all’ultimo istante, strozzando le urla di Giampiero Galeazzi che si spengono in un silenzio altrettanto eloquente.
Per il padovano Marco Marin, l’argento nella sciabola (ad otto anni da uno stesso piazzamento ottenuto nel 1984). Deve inchinarsi al magiaro Bence Szabo. Qui la telecronaca di Jacopo Savelli, con Michele Maffei per Tmc. Savelli commentò benissimo quelle Olimpiadi catalane… nonostante avesse perso gli occhiali in un taxi qualche giorno prima delle gare. Quanto a Marin, invece, fu scelto come portabandiera della Squadra Azzurra alla cerimonia di chiusura di quell’edizione.
ATLANTA 1996
Nel secondo giorno di gare l’azzurra Imelda Chiappa stacca la canadese Hughes e conquista l’argento dietro all’inarrivabile francese Longo-Ciprelli. Immagini dalla Tv transalpina con commento di Jean Rene Godart.
Fiona May e il suo argento che vale oro. L’ex britannica affronta da campionessa del mondo la prova e trova la nigeriana Ojunwa, reduce da una squalifica, che indovina un 7,12 in prima battuta, rendendo improbo qualsiasi tentativo di avvicinamento alla misura vincente. Telecronaca di Franco Bragagna.
10 km marcia. Nella telecronaca di Franco Bragagna il brillantissimo secondo posto dell’azzurra Elisabetta Perrone, preceduta solo dalla russa Nikolayeva.
Con le sembianze della rumena Badea, il destino agonistico impedisce a Valentina Vezzali di entrare nella storia fin dal 1996. Telecronaca di Federico Calcagno e Stefano Pantano.
Nel judo il sogno di Giovinazzo si arresta in finale, superato in finale dei 60 kg. dal nipponico Nomura. Commento di Mimmo Fusco.
Beniamino Bonomi è argento nel K1 1000. Vince il norvegese Hollmann. Telecronaca di Giampiero Galeazzi.
Lo stesso Beniamino Bonomi è argento con Daniele Scarpa nel K2 500, dietro alla coppia teutonica Bluhm&Gutscke. Telecronaca di Giampiero Galeazzi.
Argento per Albano Pera nel Double Trap. La vittoria va a Russell (AUS). Telecronaca di Stefano Bizzotto.
Per la prossima settimana ancora tempo sospeso rivivendo emozioni di argento della prima decade di questo millennio. Grazie a Sportinmedia per l’ospitalità e a tutti i visitatori.
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