Tempo di consuntivi dei Campionati Europei di Atletica Leggera, c’ è chi li fa sul presente, chi sul futuro prossimo, chi, come noi li fa sul passato.
La domanda è: quali spunti dal passato, lontani o vicini, ci ha offerto Roma 2024? Noi ci abbiamo provato, alcune volte in modo naturale, altre volte attraverso qualche ragionamento più articolato, non necessariamente legato alla storia degli europei o alla medesima disciplina. È comunque l’occasione per parlare ancora di atletica, del passato recente o remoto, per mandare in archivio i campionati europei. Ultimo anno di riferimento, per noi, il 2016.
Passiamo quindi ad argomentare sulle gare degli europei appena passati, stavolta utilizzando la forma di elencazione attraverso il programma di gare di quest’anno. Ne è uscita una storia che nella sua completezza non credevamo così esaltante per i contenuti che andiamo a proporre.
MARCIA 20 KM DONNE
Gara che ha aperto l’albo d’oro di Roma 2004 con un oro (Palmisano) e un argento (Trapletti). Da quando la prova femminile della marcia era stata mutata da 10 a 20 km, le italiane non avevano mai vinto a livello continentale. Proprio nell’ultima edizione sulla distanza più corta c’era stato l’ultimo oro azzurro ed anche in quell’occasione con una doppietta: Annarita Sidoti-Erika Alfridi a Budapest nel 1998, nell’ordine. Fu quello il primo oro commentato al microfono da Franco Bragagna agli europei outdoor. Chiudiamo con una notazione microfonica. Grazie al boom dei successi romani Bragagna ha superato Paolo Rosi nella classifica dei titoli europei commentati al microfono. Il telecronista romano si era fermato a 16 ori (dal 1954 al 1986). Franco Bragagna era a quota 12 (compresi due titoli assegnati a tavolino nel 2010, dopo squalifiche per doping, due nel 1998, uno nel 2002, due nel 2006, i due già accennati del 2010, uno nel 2012, due nel 2014, due nel 2016) ed ha superato appena al secondo giorno il risultato del suo predecessore. Per la prima volta c’è stata la necessità di un …. pallottoliere, anche con la controversa immissione nel medagliere dell’oro a squadre della mezza maratona, totalmente opinabile a giudizio di chi scrive. In totale, pertanto, al netto dei ragionamenti di cui sopra, 22 gare da oro per Franco Bragagna al commento degli Europei outdoor nella sua carriera. Con il sesto oro di Crippa, il sessantaquattrenne telecronista bolzanino (patavino di nascita) è diventato anche il depositario di più ori in una stessa edizione (in precedenza Marco Franzelli con 5 affermazioni commentate a Spalato nel ’90).
DISCO UOMINI (e considerazione sul tris azzurro agli europei)
Per almeno due campionati il nostro Consolini resterà l’unico ad aver vinto tre titoli. Così il terzo a Berna nel 1954 (settanta anni fa), con secondo posto di Tosi, sempre d’argento. Il discobolo veronese è stato raggiunto quest’anno da Tamberi, quale atleta azzurro ad aver vinto tre ori nella stessa specialità.
PESO DONNE
Gara senza azzurre, quest’anno: possiamo solo consolarci con il bronzo di Chiara Rosa nel 2012 ad Helsinki, nella prova vinta dalla tedesca Kleinert. Con Franco Bragagna.
4X400 MISTA
Gara nuovissima per un Campionato Europeo. Clamore per un successo dell’Irlanda che quasi improvvisamente ha saputo creare una formazione di grande spessore. Ma individualmente circa vent’anni fa andava particolarmente forte David Gillick, che vinse due europei indoor, il primo dei quali a Madrid nel 2005. Con Antonio Costanzo e Giorgio Rondelli.
5000 DONNE
Il primo oro di Nadia Battocletti, indiscussa regina di questi campionati: una primizia italiana per la disciplina, in programma dal 1994. Solo nel 1997, ai mondiali, avevamo ottenuto, al massimo, un argento con la valdostana Roberta Brunet. Con Franco Bragagna.
MARCIA 20 KM UOMINI
Una vittoria non spagnola, come avvenuto quest’anno con lo svedese Karlstroem, è evento piuttosto raro in questo secolo, visti i 5 successi iberici nelle precedenti ultime 6 edizioni. Ma proprio in Spagna a Barcellona 2010, v’era stata l’unica precedente eccezione: l’oro dell’azzurro Alex Schwazer, pur se dovuto ad una squalifica per doping del russo Emelianov. La medaglia dorata dell’altoatesino era stata per l’Italia anche l’ultima europea sulla distanza, prima del bronzo appena conquistato da Fortunato. Con Franco Bragagna.
LUNGO UOMINI
Ognuno ha il suo Alcaraz ma Furlani fa sognare …alla Sinner, Tentoglou permettendo. Scelta obbligata rivedere la vittoria di Gotemburgo del 2006 dell’azzurro Andrew Howe. Con Franco Bragagna, spesso accompagnato, come in questa occasione, da Attilio Monetti,
PESO UOMINI
Stessa specialità, stessa provenienza fiorentina di Leonardo Fabbri. Alessandro Andrei conquistò un prestigioso oro a Los Angeles 1984. Mai si era vinto, invece, agli europei. Con Gianfranco De Laurentiis.
DISCO DONNE
Sandra Perkovic, croata, è stata in grado di celebrare il settimo sigillo consecutivo ad un Europeo. La vediamo in occasione della sua prima medaglia d’oro, aprendo a Barcellona 2010 questa serie impressionante di successi. Là colse il successo solo alla fine della gara. Con Franco Bragagna.
EPTATHLON
La belga Thiam diventa la prima atleta a vincere la specialità delle sette prove in tre occasioni; la prima a fare doppietta fu la tedesca ovest Braun, che vediamo (in cinque prove) nella sua prima vittoria a Spalato 1990. Per la gara finale degli 800 metri il commento di Marco Franzelli.
100 OSTACOLI
Per la Francia un ritorno all’oro nella specialità dopo 34 anni. A Spalato 1990 oro per la Ewanje-Epee. Con Marco Franzelli.
110 OSTACOLI
Rinverditi con Simonelli i fasti di Eddy Ottoz che nel 1969 ad Atene ottenne il secondo di due titoli europei, proprio a conclusione di carriera. Particolare curioso: a colloquiare con il valdostano (neo ottantenne) è quel Carlo Bacarelli del quale ricorreva da poco il centenario dalla nascita. Un genetliaco e un anniversario celebrati nella settimana, in cui 55 anni dopo si torna a conquistare l’oro europeo. Per Simonelli una vittoria al sabato come il suo anziano predecessore ma allora si era nell’ultimo giorno di gare e il successo di Eddy salvò un medagliere che rischiava di non consegnarci ori, mentre il successo del romano è giunto nel bel mezzo di una magica serata.
5000 UOMINI
Il norvegese Jakob Ingebritsen ha realizzato la tripletta sui 5000 come il britannico Mo Farah: qui il successo nel 2014 a Zurigo. Con Maurizio Trezzi e Alberto Cova (in parte).
100 METRI UOMINI
Jacobs non nuovo all’oro europeo. Già nel 2022 aveva riportato l’oro all’Italia, che nei 100 non arrivava dal 1978 con Mennea. Emozioni che si rinnovano anche quest’anno e ricordi che fanno ancora delirare. Quell’anno Pietro Mennea era impareggiabile anche nella specialità che meno amava. Con Paolo Rosi.
MEZZA MARATONA UOMINI
L’ottimo risultato della formazione italiana con doppietta Crippa-Riva, ci porta direttamente alla maratona di Budapest 1998 con il trionfo azzurro, BALDINI-GOFFI-MODICA. Immagini estese di quel gran risultato. Ovviamente stiamo ragionando a livello di corsa su strada in generale e non di mezza maratona continentale, corsa precedentemente una sola volta, nel 2016. Con Franco Bragagna.
MEZZA MARATONA DONNE
Vittoria romana per la Groevdal. Sempre ragionando a livello di maratona, ecco l’illustre precedente norvegese, con la mitica e compianta Greta Waitz, oro nel primo giorno dei mondiali 1983 ad Helsinki.
TRIPLO DONNE
Oro spagnolo per la Peleteiro. In passato si era distinta solo la connazionale Castrejana agli europei indoor del 2007, oro a Birmingham. Voce di Giorgio Rondelli.
ALTO DONNE
Oro per l’Ucraina, ma la presenza serba della Topic sul podio ci riporta a Spalato 1990 quando vinse suo padre, Dragutin Topic, per le insegne della Jugoslavia, nel frastuono dello stadio. Con Marco Franzelli.
MARTELLO UOMINI
Supremazia recente della Polonia, che in passato aveva raccolto, nel 1958 a Stoccolma, una vittoria con Tadeusz Rut.
3000 SIEPI DONNE
Altra primizia, stavolta per le francesi, grazie alla Finot. Non troppo frequenti le affermazioni transalpine femminili in Europa in una specialità avviata solo ad inizio secolo. A Bydgoszcz, in Coppa Europa 2004, s’impose Elodie Olivares. Con Antonio Costanzo e Giorgio Rondelli.
800 UOMINI
Nella specialità la Francia ha presentato sempre specialisti di medio-alto, senza aver mai conquistato ori outdoor a livello continentale A parte podi remoti, il più recente piazzamento alla rassegna europea era stadio il bronzo di Pierre Ambroise Boisse nel 2012 ad Helsinki, laddove s’impose il russo Borzakowski. Lo stesso francese ha poi vinto il mondiale 2017. Con Franco Bragagna, coadiuvato in quell’occasione da Paolo Bellino, attuale dirigente Rcs.
1500 DONNE
Oltre alla staffetta mista del primo giorno, la manifestazione ha registrato una serie di individualità di tutto rispetto per un’ Irlanda tornata sul podio più alto d’Europa, dopo 26 anni. Qui sui 1500 ha vinto la Mageean. Dal 1998 a Budapest, questo successo sui 5000 della fuoriclasse O’Sullivan, rimasto l’ ultimo per la compagine verde fino a questa edizione romana. Con Franco Bragagna.
100 DONNE
Zaynab Dosso di bronzo nella gara più veloce come Manuela Levorato a Monaco 2002. Con Franco Bragagna.
ASTA DONNE
L’ellenica Stefanidi è stata l’unica in grado di vincere per due volte consecutivi agli europei. Qui il suo primo successo ad Amsterdam 2016. Ha mancato il tris europeo nel 2024. Con Franco Bragagna.
MARTELLO DONNE
Impresa colossale di Sara Fantini. Per dare un’idea dell’ avversaria che ha sconfitto ecco Anita Wlodarczyk, monumento vivente del martello, pluridecorata, già in grado di imporsi a Leiria nel Campionato Europeo a squadre del 2009. Con Maurizio Trezzi e Giorgio Rondelli.
3000 SIEPI UOMINI
La Francia torna sul gradino più alto del podio dopo sei anni. Nel decennio scorso 5 successi, 4 per Mekhissi-Benabbad oltre ad una vittoria dello stesso revocata per squalifica che premiò il connazionale Kowal. Qui Barcellona 2010. Anche allora fu una doppietta: Mekhissi-Benabbad /Tahri. Gli ultimi giri con Franco Bragagna, ospite Francesco Panetta (filmato parzialmente in italiano=.
400 UOMINI
Un oro che il Belgio ritrova con Doom, quattordici anni dopo Kevin Borlee a Barcellona 2010. Filmato con Maurizio Trezzi e Alberto Cova. La scorsa settimana abbiamo invece parlato del belga Brydenbach che per un clamoroso errore di valutazione, mancò sorprendentemente la qualificazione alla finale del 1974 a Roma.
400 DONNE
E’grande Polonia con la Kaczmarek. A parte un successo nel 2018, troppo recente per noi, la Polonia non aveva mai vinto nei 400 al femminile; avrebbe potuto farlo nel 1974, quando la Szewinska stabilì a Varsavia il record del mondo manuale con 49.9, ma la mitica atleta scelse di correre (e vincere) 100 e 200. A proposito di Polonia, la pin up dei Campionati di 50 anni fa all’Olimpico, fu la Kasperczyk, spesso inquadrata da un operatore televisivo rapito dalla sua avvenenza.
200 UOMINI
La vittoria di Muementhaler ridà alla Svizzera un oro sui 200, dopo il 1969 di Philippe Clerc. L’unica differenza è che allora Clerc vinse da favorito, la vittoria di quest’anno, a spese di Tortu, ahinoi, è stata una delle sorprese più clamorose dell’europeo di Roma. In quella finale di Atene fu settimo il compianto Pasqualino Abeti.
ALTO UOMINI
Straordinario tris d’Europa per Gimbo Tamberi: una storia continentale cominciata nel 2016. Allora ad Amsterdam con Franco Bragagna (parzialmente anche da altra tv).
TRIPLO UOMINI
La gara probabilmente più bella di questi campionati, lo spagnolo Diaz Fortun ha avvicinato il primato mondiale del britannico Edwards. Vien voglia quindi di rivedere lo straordinario britannico non tanto nella sua gara record del 1995 che è già da tempo sul tubo, ma nella versione europea del 1998, quando vinse il titolo a Budapest con la ragguardevole misura di 17.99. Fu l’ultimo atto agonistico dell’Europeo magiaro.
DECATHLON
Con Erm…athlon torna al successo l’Estonia, dopo 26 anni dalla grande affermazione di Erki Nool, un oro europeo (a Budapest 1998) che anticipava di due anni quello olimpico. Parzialmente con Franco Bragagna, mentre la voce del telecronista Tmc è quella di Massimo Benedetti.
400 HS UOMINI
Tris di Warholm: l’ultimo in grado di fare tripletta era stato il fuoriclasse della Brd, Harald Schmid. Lo vediamo nel terzo successo a Stoccarda nel 1986, dalla diretta di Telecapodistria con Sandro Vidrih.
GIAVELLOTTO DONNE
Elementare…Hudson. Gara opinabilmente trascurata dalla tv, con un oro storico d’Europa per l’Austria, a ben 53 anni dal successo nell’alto di Ilona Gusenbauer.
10000 METRI (ovvero l’altra Nadia)
Il nome della Battocletti, Nadia, grandissima protagonista di una doppietta ci ricorda un’altra Nadia, protagonista di una coraggiosa prova agli Europei di Spalato 1990, giustappunto la veneta Nadia Dandolo, in grado di chiudere comunque al quinto posto. Con Marco Franzelli.
400 HS DONNE
Oro scontato e doppietta continentale per Femke Bol. Unico bis precedente nella specialità per la romena Tirlea: qui il successo del 1998, nella capitale ungherese. Con Franco Bragagna, ospite in cabina Fabrizio Mori.
200 METRI DONNE
Per la svizzera Kambundij una doppietta europea, ma già nel 2016 l’elvetica era sul podio con un bronzo nella gara dominata dall’olandese Schippers, ad Amsterdam, sui 100 metri. Con Franco Bragagna.
800 METRI DONNE
Già nel 2022 la vincitrice HODGKINSON, aveva riportato la Gran Bretagna sul podio più alto, dopo 45 anni dal trionfo di Lilian Board. Inimmaginabile pensare che la vincitrice di Atene ci avrebbe lasciato l’anno dopo, aggredita da una malattia incurabile.
LUNGO DONNE
Una grande plurivincitrice, la tedesca Malaika Mihambo che qui vediamo da matricola nel 2014, a Braunschweig in occasione di una vittoria nella Coppa Europa (Europeo a squadre). Con Franco Bragagna.
La circostanza della gara di quest’anno suggerisce un secondo video, dedicato alla mamma di Larissa Iapichino Agli Europei, anche Fiona May si è dovuta inchinare ad una fuoriclasse tedesca, allora la Drechsler, stavolta la Mihambo per sua figlia. Oltre al bronzo del 1994, una prova d’argento nel 1998 a Budapest (che vediamo con al microfono Massimo Benedetti e l’attuale Presidente Fidal, Stefano Mei). La prestazione fu di 7.11, cinque cm. appena dietro la Drechsler.
ASTA UOMINI
Prendendo spunto dalla vittoria di Mondo Duplantis, un omaggio alla Svezia che saltava qualche anno fa, attraverso lo svedese Kjell Isaksson, grande protagonista della disciplina, acerrimo avversario di Dionisi. Qui il successo dello scandinavo nel 1971 alla Notturna di Milano, proprio sul nostro rappresentante.
4X400 DONNE
Per l’Olanda un successo che bissa il 2022. Tradizione recente quella dell’Olanda sul quadruplo giro di pista, ma il movimento atletico femminile dell’Olanda sta vivendo un periodo che riecheggia quello di Fanny Blankers Koen, la mamma volante che trascinò una staffetta vincente nel 1946 ad Oslo. Trattasi naturalmente di una 4×100; la staffetta sul miglio, a livello femminile, non si sarebbe corsa fino al 1969.
4X400 UOMINI
Per il Belgio una storia recente di 4 successi, il primo dei quali nel 2012, nella capitale finlandese, all’insegna della famiglia Borlee. Con Franco Bragagna.
1500 METRI UOMINI
Con Henrik Ingebritsen, parte nel 2012, l’epopea di una famiglia che ha vinto, nella distanza, 5 volte nelle ultime sei edizioni (non solo con Jakob ma anche con Filip). Franco Bragagna opportunamente ricorda come allora il cognome del vincitore ricordasse un saltatore con gli sci, famoso connazionale.
GIAVELLOTTO UOMINI
Oro per la Repubblica ceca grazie a Vadlejch. Per la Cechia, il fuoriclasse Zelezny non ha mai vinto medaglie d’oro agli Europei; ci è riuscito, invece, Vesely nel 2012. Con Franco Bragagna.
4X100 DONNE
Solo nel 2014 la Gran Bretagna ha conquistato il primo oro nella staffetta veloce muliebre. Attualmente siamo a quota tre. In quella occasione le azzurre sfiorarono il bronzo. Telecronaca di Maurizio Trezzi e Alberto Cova.
4X100 UOMINI
Primo oro per l’Italia agli europei. In tempi recenti ci eravamo andati vicino a Barcellona 2010, con un argento dietro alla Francia. Frazionisti Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci. Con Franco Bragagna.
10000 METRI UOMINI
Una prova francamente modesta, allora vorremmo concludiamo con un omaggio al Presidente di questo boom azzurro, nel ricordo del fantastico tris dei moschettieri azzurri Mei, Cova, Antibo all’europeo di Stoccarda 1986. Tutto un sfolgorio di azzurro, come disse Paolo Rosi in occasione di quella gara. Una frase da mutuare anche per l’Europeo di Roma 2024: UN AUTENTICO SFOLGORIO DI AZZURRO.
Ora è tempo di altri europei, quelli importanti del Calcio e quelli del nuoto (figli di un campionato minore), data la vastità di ore di sport in programma la prossima settimana, riteniamo necessario concederVi e concerderci un turno di riposo. Torneremo pertanto fra quattordici giorni, per parlare ancora di atletica, attraverso il ricordo di un triangolare Finlandia-Italia-Germania Est del 1961. Poi partirà il viaggio verso Parigi 2024, con una rievocazione olimpica, se possibile, di 4 settimane. Un grazie ai nostri visitatori, un saluto a March Moccia ed un ringraziamento per l’ospitalità a Sportinmedia.
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