Sta per arrivare lo spettacolo dei mondiali di ciclismo….nonostante l’accorpamento di tutte le gare in unica manifestazione. Si gareggia in Scozia a Glasgow per oltre una settimana, ma ci sarà effettivamente da comprendere, a conti fatti, se questa decisione non avrà danneggiato la liturgia dei mondiali, fatta di eventi separati e discipline distinte.
In ogni caso la storia dei mondiali va oltre qualsiasi scelta umana, giusta o sbagliata che sia, soggettiva o oggettiva che sia…si può parlare di epopea dell’iride, pur nell’innegabilità che la prova su strada in linea, a detta di chi scrive e probabilmente non solo, è da considerarsi l’evento principe.
Non basterebbero comunque le puntate di un anno intero per raccontare la storia dei mondiali di ciclismo, questa volta ci siamo proposti l’idea di potervi offrire soprattutto delle rarità, considerando che gli eventi più popolari sono rinvenibili sul web.
Sarete senz’altro rapiti dalle immagini dei mondiali del 1956 che si svolgono in Danimarca nella capitale, in data 26 agosto. Sono immagini a colori, da cinepresa, spettacolari, dapprima, per importanza, la prova dei professionisti. Si corre in una giornata piovosa, per l’Italia spiccano Coppi (a più riprese inquadrato prima della partenza), Nencini, Defilippis e Magni, poi ancora vi sono Maule, Baffi, Albani e Fantini. Conclusione con volata di un gruppo di fuggitivi, senza azzurri. Dopo sette anni Van Steenbergen rivince il mondiale respingendo l’assalto del giovane fuoriclasse Van Looy. Terzo Schulte dei Paesi Bassi, poi ancora e solo Belgio con Ockers, De Bruyne e Derycke. Poco dopo si vede arrivare, sconsolato, Magni, primo degli azzurri, ma fuori dalla fuga per una foratura, dodicesimo. Quanto al filmato, al minuto 6.25 è inquadrata per vari secondi, Giulia Occhini, la dama bianca. Dopo la premiazione per Van Steenbergen una gara d’abilità, dopo la vittoria, per scavalcare una rete in filo spinato. A fine clip immagini in bianco e nero che mostrano nuovamente la volata vinta da Van Steenbergen. Colonna sonora di Mozart.
Se vi è piaciuto il filmato della prova dei professionisti, allora restate sintonizzati sul 1956, per la gara dei dilettanti del giorno prima, sullo stesso facile circuito di Copenhagen e anche qui sotto la pioggia. L’Italia schiera Bagnara, Pambianco, Bruni, Romagnoli, Ronchini,Tommasini. Il mondiale si assegna con una convulsa volata. Oro e iride per Mahn (Olanda), 2° Verougstraete (Belgio), 3° Buis (Olanda). Sesto è Romagnoli. Colonna sonora di Shostakovich.
Forse in questi mondiali di ciclismo globale vedremo in tv anche del ciclismo artistico. Ecco l’oro dello svizzero Arnold Tschopp ai mondiali di San Gallo nel 1961. Immagini spettacolari, anche se la disciplina, non peggiore di altre se vogliamo, non ha mai raggiunto alte vette di popolarità. Se avrete modo di seguire anche questa gara, ecco un primo acconto, ma non fatelo con le vostre biciclette!
Seguendo un ordine cronologico ed occupandoci di una prova non più presente ai mondiali, la 100km, eccoci in Uruguay nel 1968, siamo in autunno inoltrato, in quanto i dilettanti hanno appena disputato i Giochi Olimpici in Messico Si afferma la Svezia dei quattro fratelli Pettersson, sulla Svizzera e sull’Italia di Marcelli, Bramucci, Pigato e Martini. In pratica è la conferma del bronzo olimpico azzurro nella specialità con gli ultimi due a sostituire, dalla prova olimpica, Simonetti e il fresco campione olimpico in linea Vianelli. Voce di Adriano De Zan.
SCUSATE AVETE VISTO PASSARE IL ‘73?
Inseriamo la nostra rubrica sui 50 anni all’interno della pagina proprio perché si integra perfettamente con l’argomento dei mondiali delle due ruote. Abbiamo una serie di prove estremamente interessanti, alcune delle quali accompagnate da musiche rigorosamente in voga nel 1973.
Dapprima l’evento più drammatico. Le gare della pista si svolgono a San Sebastian. Finale inseguimento a squadre. Il quartetto tedesco occidentale è lanciato verso la vittoria nella finale con la Gran Bretagna, con 3.67 di vantaggio ad un giro dalla fine. Un addetto alla pista, per un’incredibile distrazione, sta sistemando un sacchetto di sabbia mentre stanno transitando i concorrenti germanici. Impatto fra questo signor Izaguirre e il capofila Lutz. Caduta rovinosa. Schumacher perde parecchi denti, Lutz si rompe una clavicola. Solo escoriazioni per Vohnof e Haritz. Gara conclusa ed estremo fair play dei britannici che accordano l’oro ai tedeschi, non in grado di ripetere la finale, riconoscendone la superiorità acquisita. Oro ai tedeschi ed a fine anno Premio Fair Play internazionale per il bel gesto ai britannici. Colonna sonora di Eumir Deodato. Il “misfatto” dal minuto 1.50.
Nella finale della velocità l’azzurro Giordano Turrini è superato dal belga Van Lancker. Nella manche conclusiva il belga si lancia a due giri dalla fine e sorprende l’emiliano che resta d’argento. Colonna sonora degli Argent.
LE PROVE 4 DELLA STRADA A BARCELLONA.
Nella 100 km a quartetti vittoria della Polonia. (Lis, Szozda, Szurkowski e Mitnik)
Prova femminile. Vittoria belga con la Van Den Broeck sulla olandese Van Oosten-Hage (di cui vi abbiamo mostrato i filmati di due ori mondiali alcune settimane fa) e la sovietica Rebrovskaja. Decima la Cressari. Musica dei Focus.
Prova dei dilettanti. S’impone di forza il polacco Szurkowski, autentico fuoriclasse, dilettante a vita, definito il Merckx dell’est. Secondo il connazionale Szozda, poi il francese Bourreau ed il danese Blaudzun. Gaetano Baronchelli settimo, migliore azzurro. Immagini dalla tv polacca.
Non è una rarità ma parlando di 1973 non possiamo ignorare il successo più importante, quello dell’indimenticabile Gimondi fra i professionisti. L’iride che completa una grande carriera e che segna l’intero 1973.
Dal 1975 un successo femminile in linea, con un colpo a sorpresa, dell’olandese Fopma a Mettet davanti alla francese Gambillon ed alla solita Van Oosten Hage.
Certamente indimenticabile il mondiale del 1976 ad Ostuni, quando Francesco Moser deve inchinarsi a Freddy Maertens, in un mondiale che in Italia viene seguito dalla Rai dal primo minuto (salvo quella mezz’ora che necessitò all’elicottero di rifornirsi), come si fa costantemente oggi, ma certo non allora. Il filmato è a colori, in Italia naturalmente seguimmo quella prova in b/n. Moser s’invola con Maertens e come da copione il belga (che avrebbe implorato il trentino di non staccarlo) s’impone nella volata a due. Per il bronzo Tino Conti prevale sull’olandese Zoetemelk. Commento in transalpino di Daniel Pautrat.
Il nostro spazio cartaceo è dedicato al mondiale di Beppe Saronni nel 1982 a Goodwood. Possiamo rileggere le emozioni indescrivibili di uno dei più grandi trionfi della storia del pedale azzurro.
Finiamo con la Mountain bike per proporre le immagini e le circostanze del primo trionfo iridato di Paola Pezzo nel cross, nel 1993, a Metabief tre anni prima che la specialità avesse accesso olimpico ad Atlanta nel 1996.
È il momento di salutarci, non prima di aver ringraziato tutti coloro che hanno apprezzato questo capitolo. Un grazie anche a Sportinmedia per l’ospitalità in questi primi sette mesi.
Dopo una breve pausa, ci ritroveremo il 7 settembre, ove rivisiteremo il cinquantenario dell’oro con primato mondiale di Novella Calligaris ai primi mondiali di nuoto a Belgrado.
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