Fino al 2020 avremmo detto: “Non c’è primavera che non viene introdotta dalla classicissima del ciclismo”. Dopo la forzata esperienza agostana dell’edizione del 2020, il grande ciclismo è tornato già da un paio di anni a scandire le fasi della stagione e ci offre questo appuntamento imprescindibile che anticipa generalmente di qualche giorno la staffetta climatica fra l’inverno e la primavera.
Nel selezionare le edizioni per la vostra passeggiata settimanale del Viale delle Rimembranze abbiamo notato come non vi sia Milano-Sanremo tra quelle recenti o più famose che non abbia conosciuto YouTube (anche grazie, detto sottovoce, al canale archeosport che non ha certo lesinato nel passato i video sanremesi del pedale). Lo spirito di questa rubrica è però quello di offrivi i filmati più esclusivi e stavolta possiamo farlo soprattutto con formidabili e nostalgici commenti d’epoca, soprattutto per colmare alcune annate mancanti. Dopo aver seguito gli inediti ci aspettano le seconde visioni con le cavalcate vittoriose di Van Looy, Altig, Gimondi, Saronni, Gavazzi e tanti altri, comprese sei Sanremo su sette di Merckx. La settima è invece illustrata direttamente nel nostro testo, quella del 1976, non inedita ma poco conosciuta. Senza altro indugio, via ai filmati.
1935: L’edizione vinta da OLMO su Guerra e Cipriani, senza commento. Immagini di qualità non eccezionale ma rarissime.
1948: Non v’è storia nella Sanremo del 1948 di FAUSTO COPPI. L’Airone s’invola sul Capo Mele e per gli altri non c’è possibilità di seguirlo.
1949: Ancora un’azione perentoria di FAUSTO COPPI che ancora una volta decide di salutare tutti e vincere per distacco (per la prima volta nel traguardo che diventerà poi il più frequente: quello di Via Roma). Al secondo posto il romagnolo, Vito Ortelli (corregionale di Wenner Gatta che salutiamo, pilastro di Sportinmedia con la sua rubrica ULTRA SLOW MO). Immagini piuttosto sostanziose.
1952: il nome di LORETTO PETRUCCI è indissolubilmente legato all’ultima vittoria italiana prima di un digiuno di diciassette anni. Ciò avverrà nel 1953, questa è invece la prima stoccata del corridore toscano.
1954: Parte il via alla scorpacciata di vittorie da parte dei veltri stranieri. Ci pensa nel 1954, RIK VAN STEEEBERGEN (BEL) sul francese Anastasi, Favero, Coppi e Petrucci.
1955: Altro filmato d’epoca in duplice versione: la minisintesi di Cinesport con la voce di Renzo Palmer (indimenticato attore) e la breve versione Rai (con la voce del compianto Gino Rancati).
Quasi dimenticavamo di dirvi che la corsa fu vinta da DERIJCKE (BEL) sul transalpino Gauthier.
1956: Una volta di più edizione che va al Belgio, in una giornata flagellata dalla pioggia. Colpo di mano di FRED DE BRUYNE, corridore che poi diventerà un noto telecronista per la tv belga di espressione fiamminga. Sua la voce quando, qualche riga più sotto, lo ascolteremo salutare il successo di Merckx nel 1976.
1957: anche la Spagna nell’albo d’oro sanremese con MIGUEL POBLET che impedisce il bis al belga De Bruyne, secondo. Si piazzano anche Robinson, Schepens e Planckaert.
1959: ancora il parvicrinuto (termine tipico di Adriano De Zan) POBLET per il bis del 1959 offerto in una ricostruzione. Una supervolata dove l’iberico precede l’anziano Van Steenbergen, Van Daele, Demulder, Van Aerde e Favero.
1964: da un cinegiornale dell’epoca lo spirito della Sanremo di quegli anni. Vince il britannico TOM SIMPSON, segnato dal destino, ma in grado di cogliere, prima della tragedia sul Ventoux nel luglio 1967, importantissime affermazioni nelle principali corse in linea. Al secondo posto Raymond Poulidor.
1970: Sembra incredibile ma manca su YouTube, almeno nel momento in cui scriviamo queste note, una descrizione compiuta dell’edizione più importante per l’italciclo. La vittoria di MICHELE DANCELLI che pone fine ad un digiuno italiano di 17 anni. Le immagini con la telecronaca di Adriano De Zan (dalla motocicletta) e Nando Martellini (dal palco).
1976: Settima ed ultima edizione di EDDY MERCKX che s’invola con Jean Luc Van den Broucke e lo batte in volata. Dal punto di vista ciclistico è il canto del cigno del cannibale, ottenuto in volata con un corridore che porta i colori del gruppo sportivo Peugeot, lo stesso con cui Merckx vinse la prima volta. Da notare sul Poggio, le immagini a colori con telecamere fisse. Ci sarebbero anche telecamere a colori al traguardo ma allora il regista pensò di seguire la volata decisiva attraverso la telecamera mobile della motocicletta. Immagini non inedite, ma una pagina che si occupa della corsa in riviera non può non mostrare almeno un filmato delle sette vittorie del cannibale, forse quello meno diffuso sul web. La voce francese iniziale è di Jean Michel Leulliot; il commento fiammingo per l’arrivo è di Fred De Bruyne, come già visto, ex vincitore di Sanremo.
1979: palpitante finale di chiusura anni Settanta. Colpo di mano di Mario Beccia, quasi riuscito. Ma alla fine rinviene il gruppo dei migliori. Si afferma ROGER DE VLAEMINCK su Saronni, come nel 1978, poi ancora Knudsen, Moser, Martinelli, Borgognoni ed Hinault. Telecronaca di Adriano De Zan con Felice Gimondi.
1989: il francese LAURENT FIGNON si libera sul Poggio della scomoda compagnia del tedesco occidentale Golz e s’invola verso il suo secondo traguardo nella riviera ligure. In telecronaca Adriano De Zan con Vittorio Adorni.
1998: Alberto Elli sogna di vincere la corsa con un colpo di mano ma poi è volata con la vittoria del tedesco ZABEL sui transalpini Magnien e Moncassin. In telecronaca Adriano De Zan con Davide Cassani.
SECONDE VISIONI
Questo invece il link che raggruppa le seguenti repliche
1946 COPPI (ITA) – 1951 BOBET (FRA) – 1953 PETRUCCI (ITA) – 1958 VAN LOOY (BEL) – 1961 POULIDOR (FRA) – 1962 DAEMS (BEL) -1963 GROUSSARD (FRA) – 1965 DEN HARTOG (NED) – 1966 MERCKX (BEL) – 1967 MERCKX (BEL) – 1968 ALTIG (BRD) – 1969 MERCKX (BEL) – 1971 MERCKX (BEL) – 1972 MERCKX (BEL) – 1973 DE VLAEMINCK (BEL) – 1974 GIMONDI (ITA) – 1975 MERCKX (BEL) – 1977 RAAS (NED) – 1978 DE VLAEMINCK (BEL) – 1980 GAVAZZI (ITA) – 1982 GOMEZ (FRA) – 1983 SARONNI (ITA) – 1986 KELLY (IRL) – 1987 MAECHLER (SUI) – 1988 FIGNON (FRA) – 1994 FURLAN (ITA)
CONTROVIALE DELLA MEMORIA: SANREMO SEDE DEL TOUR
Il filmato del nostro saluto settimanale è dedicato ancora alla cittadina ligure, ma stavolta il traguardo è valido per il Tour de France 1949, laddove s’impone Gino Sciardis. Il vincitore è un friulano di Pocenia (Udine) – corregionale di Simone Salvador che ospita gentilmente i nostri scritti e che salutiamo. Sciardis acquisirà in seguito la cittadinanza francese ma qui vince da italiano.
Commento di Beppe Conti.
Per oggi, come direbbero in televisione, è tutto. Nella prossima settimana una divagazione sul calcio della nazionale alle qualificazioni europee del 1996, ma poi il ciclismo tornerà prepotente per ripercorrere i grandi avvenimenti del nord Europa. Grazie a tutti!!
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