Silvio Martinello contro le parole di De Luca (Rai Sport) sul doping: “Stupidaggini da Bar Sport”

8082

Decisa presa di posizione di Silvio Martinello, contro le parole sul doping nel ciclismo pronunciate sabato scorso in telecronaca da Andrea De Luca (Rai Sport). Martinello – che sta seguendo il Giro per Radio Rai, dopo l’inspiegabile addio alla squadra di Rai Sport – ha criticato senza troppi giri di parole la difesa sguaiatissima in cui si è lanciato De Luca. Un’intemerata, vagamente populista e priva di sostanza, già presa di mira da Cristiano Gatti (tuttobiciweb), che in questo Giro è più in forma di Carapaz:

Mentre guarda i ciclisti pedalare velocissimi in discesa, gli scende la catena e parte in quarta con un’intemerata da scaricatore di divani: “Ma guardateli, questi ragazzi, i rischi che si prendono!! E allora piantiamola con questi insulti, basta dire che sono tutti drogati, una volta lo erano, adesso vanno a pane e acqua, è ora di finirla, al bar Sport, di guardarli e dire subito guarda lì i dopati!!”. Le intenzioni sono chiaramente buone, nella sostanza è uno sbraco devastante. L’idea che per spegnere le cattiverie da tifoso becero si debbano usare toni da becero tifoso è molto stravagante. Sarebbe pur sempre servizio pubblico. Basta un tappone per buttare nell’indifferenziato un intero Giro. Patatrash. Voto spazzatura: 4.

Cristiano Gatti – Tuttobiciweb

Questo il post pubblicato sul suo profilo Facebook da Silvio Martinello:

Anche Martinello, come Gatti, definisce “discorso da bar”, il breve monologo di De Luca. Effettivamente si tratta di una difesa corporativa aprioristica, priva della minima base argomentativa e fattuale. Una replica vacua, che si sarebbe potuta benissimo ascoltare in quei locali citati da De Luca stesso.

La stragrande maggioranza dei media italiani ha storicamente trattato male, superficialmente e controvoglia l’argomento doping. Sentire discorsi di questo spessore, durante una delle tappe più seguite del Giro (1.814.000 spettatori con il 12.3% nella diretta e 2.972.000 con il 22.9% all’arrivo), è l’ennesima conferma di come il doping, da noi, sia un argomento tabù, da evitare o da affrontare, ove strettamente necessario, in modo poco oggettivo (eufemismo). Anche qui – come nel caso dei sospetti, gratuiti, lanciati questa mattina dalla Gazzetta sulla bici di Roglic – i media dovrebbero seguire l’esempio dei vari Capodacqua e Bonarrigo che non si sono mai risparmiati nel raccontare i fatti, anche a costo di inimicarsi corridori e squadre.

2 COMMENTI

  1. Ma quando De Luca dice: Lo erano….. si riferisce anche al ciclista che ha di fianco in questi giorni durante le telecronahe? chissà…

Lascia un commento

Scrivi il tuo commento!
Digita il tuo nome qui