Continunano a circolare le indiscrezioni sui diritti in chiaro per la Champions League 2019-20 (e 2020-21). La scorsa settimana un’anticipazione di Libero aveva dato per concluso l’accordo da 100 milioni tra Sky (titolare dei diritti pay) e Mediaset per la trasmissione di una partita tra non-italiane al martedì e un match di un’italiana al mercoledì, con relativi programmi pre e post match, le semifinali, la finale e la Supercoppa Europea.
In realtà, stando alle dichiarazioni dei protagonisti, la situazione sembra ancora molto ingarbugliata. Tutto ruota attorno al precedente accordo Sky e Rai per la stagione in corso (un match al mercoledì, semifinali e finale compresa, a 40 milioni di euro). La questione si è spoststa sul piano giuridico-contrattuale, con la Rai che sostiene di conservare ancora il diritto d’opzione per le prossime due stagioni, al contrario di Sky che si ritiene libera di trattare con altri soggetti. La Rai in questi mesi ha tergiversato, tra nuovo cda e necessità di capire costi-benefici dell’investimento Champions. Mediaset, con l’addio a Premium e l’intento di puntare sempre di più sul calcio in chiaro, resta alla finestra, almeno ufficialmente. Queste, infatti, le parole del presidente Pier Silvio Berlusconi:
Mediaset si muove con un approccio opportunistico. Qualunque ipotesi deve avere un senso economico. Al momento i diritti tv della Champions League 2019-2020 non sono disponibili, c’è una vertenza in corso tra Sky e Rai, è una cosa tra loro»
Insomma, ne capiremo qualcosa in più tra qualche giorno. Di sicuro, come dimostrano i dati di questa stagione, la Champions League è garanzia di ascolti, anche in assenza di squadre italiane.