Dopo le prime esperienze di partite di Serie A e Champions League trasmesse esclusivamente in streaming, lo slogan che andava più di moda era: “DAZN male, impari da Amazon Prime Video a fare live streaming di eventi sportivi“. E in effetti, dopo i problemi di varia natura riscontrati da DAZN nelle prime sei giornate di Serie A e la trasmissione di Inter-Real Madrid (le partite dei playoff di Champions o la Supercoppa Europea non potevano rappresentare banchi di prova attendibili, considerando il numero non elevato di persone collegate), il confronto era stato quasi impietoso, anche per la qualità delle immagini di Amazon Prime Video. A questo, andavano aggiunti i grossi problemi riscontrati da Mediaset Infinity nella prima giornata di Champions League.
Personalmente, oltre a rimarcare la diversità delle infrastrutture di Amazon e DAZN, avevo comunque sottolineato che prima di dare un giudizio definitivo su Prime Video occorresse aspettare ancora qualche partita, se non altro perché DAZN trasmette 10 partite ogni weekend, Amazon 1 sola ogni 2-3 settimane.
E nella seconda partita di Champions League trasmessa in esclusiva, Juventus-Chelsea, Amazon ha avuto grossi problemi, soprattutto a livello di qualità di immagini. La stessa Amazon si è scusata sia sui social che in diretta, per voce di Giulia Mizzoni e Sandro Piccinini.
Già nel pre-partita ci sono stati grossi problemi, continuati poi nel primo e nel secondo tempo.
#UCL#JuventusChelsea #AmazonPrimeVideo purtroppo una qualità tecnica terribile…
— Popi Bonnici (@popibonnici) September 29, 2021
Oltre a una banda bassa
Sulla #Regia ne parliamo dopo
Del gioco nell'intervallo pic.twitter.com/qfZbqFZZQW
PROBLEMI IMMAGINI AMAZON IN JUVENTUS-CHELSEA. VOGLIA DI STRAFARE?
Come sempre, il punto di riferimento per le spiegazioni di natura tecnica è il sito DDay.it, che ha descritto e analizzato la serataccia di Amazon Prime Video. Qui mi preme sottolineare due cose. La prima, la ribadisco, riguarda i soliti che sui social commentano così: “Io non ho riscontrato alcun problema di visione, qualità ottima, non capisco di cosa vi lamentiate”. Persone evidentemente affette da egocentrismo cronico, che non comprendono che se moltissimi utenti si lamentano di problemi tecnici, la stessa Amazon si scusa, probabilmente sussiste qualche difficoltà. Scusandomi per il paragone un po’ forte, è un po’ come se in piena pandemia, sotto a un post che riportava i consueti numeri, qualcuno avesse scritto: “Mah, io non sono stato contagiato”.
La seconda considerazione è che, a oggi, lo streaming live di eventi sportivi non è ancora sicuro e blindato come la trasmissione via satellite (anche qui, citare due nubifragi in un anno con conseguente segnale satellitare perso, non è un’obiezione sostenibile). Ci arriveremo, lo streaming è il futuro, ma considerando l’assoluta specificità dell’evento sportivo in diretta, le rotelline, le connessioni che cadono, la qualità video che torna quella degli anni ’90/primi ‘2000, minuti di gioco che saltano, rappresentano al momento un grosso problema. Un conto, infatti, è un possibile blocco durante una la visione di una serie televisiva o di un film, un altro è lo schermo nero prima di un calcio di punizione/rigore, magari in un momento decisivo della partita.

Tornando al perché Amazon abbia avuto grossi problemi nella luminosità delle immagini, ecco un passaggio dell’articolo di DDay.it che ci fa capire come, molto probabilmente, Prime Video abbia voluto strafare, cercando di trasmettere in 4K e ottenendo paradossalmente un risultato molto più scadente di Inter-Real Madrid.
Se il debutto di Prime Video in Champions League aveva fatto ben sperare, questa sera la scelta di provare a trasmettere in HDR si è rivoltata contro il colosso americano che non è riuscito, nonostante i tentativi nel pre-partita, a trovare una quadra.
Prima dell’inizio della partita, i tecnici, consapevoli che c’erano dei problemi, hanno provato a porre rimedio, peggiorando la situazione: a degradare la propria qualità, comprimendosi tutta sulle basse luci, è stata la partita, mentre la grafica del risultato era luminosissima, soprattutto sui TV HDR.Intervallo tra il primo e il secondo tempo e altro intervento – improvvido – dei tecnici di Amazon: quasi a compensazione, le immagini sono parse totalmente schiarite, senza contrasto e soprattutto senza definizione, troppo luminose per essere reali.
(…)
Non sappiamo bene cos’abbia sbagliato Prime Video, ma l’impressione è che qualcosa non abbia funzionato nella conversione da HDR a SDR e nel trattamento stesso dell’HDR: sembrava un contenuto HDR HLG, Hybrid Log Gamma, ma senza la curva di gamma che lo corregge e applica il tone mapping.
(dday.it)
Qui trovate tutto l’articolo di Dday.it con relative considerazioni:
La prossima partita da Amazon Prime Video sarà Zenit San Pietroburgo-Juventus, il 20 ottobre alle 21.00 (a proposito: ma in Russia non si giocava sempre alle 18.30/18.45?). Ormai, per chi ama lo sport e l’aspetto mediatico-tecnologico, le varie partite hanno una doppia attesa: quella per la parte agonistica e quella per capire se il live streaming funzionerà correttamente. Sicuramente appassionante, anche se, in futuro, sarebbe preferibile collegarsi e godersi la partita, senza altre “distrazioni”.