Non si può non parlare dell’evoluzione delle riprese televisive e delle grafiche dei vari sport, senza tener conto del fatto che in un numero maggiore di eventi sportivi ha trovato sempre più spazio negli ultimi anni un sistema tecnologico in grado di supportare e coadiuvare (in maniera più o meno penetrante) gli ufficiali di gara nella direzione dell’incontro.
E durante gli anni, i vari broadcaster hanno consentito agli spettatori di vedere praticamente in tempo reale le immagini che gli stessi ufficiali di gara vedevano per controllare se la decisione presa (o non presa) fosse corretta o meno.
VAR E GOAL LINE TECHNOLOGY NEL CALCIO
Nel calcio, il VAR è stato utilizzato per la prima volta nell’agosto 2016, durante la partita di USL Pro New York-Orlando City, mentre il primo torneo calcistico in cui è stato impiegato è stata la Coppa del mondo per club organizzata in Giappone dalla Fifa nel dicembre 2016.
In Italia, invece, ha esordito (in tutti i sensi) il 20 agosto 2017 in Juventus-Cagliari, valevole per la prima giornata del campionato di serie A della stagione 2017-2018.
In tutti i sensi, perché la predetta gara non è stata soltanto quella in cui è stato impiegato per la prima volta il VAR in un campionato di calcio in Italia, ma anche quella in cui al 37’ minuto del primo tempo è stato utilizzato.
Nel momento in cui l’arbitro ricorre al Var, nello schermo delle nostre Tv vengono solitamente affiancate tre riprese in simultanea: la prima che mostra l’arbitro dinanzi al monitor (per carpirne ogni possibile movimento, perplessità o dettaglio, che permetta al telecronista prima ancora che al telespettatore di cogliere in anticipo la decisione che prenderà); la seconda nella quale passa a più riprese l’episodio incriminato (di solito vengono diffuse le medesime immagini che l’arbitro vede nel monitor); la terza, invece, quella che, purtroppo, oggigiorno è la più inutile, in quanto ritrae la sala VAR: al contrario, questa immagine sarebbe la più importante se vi fosse la possibilità per lo spettatore di ascoltare i dialoghi tra arbitro e sala VAR, ma, allo stato, i tempi non sono ancora maturi per assistere a tali dialoghi.
Basti pensare alla scia di polemiche che ha creato l’intervista del 28 febbraio 2021 a “Novantesimo Minuto” del miglior Arbitro italiano in attività Daniele Orsato, che ha indotto il neo Presidente dell’Aia Alfredo Trentalange a dichiarare nella puntata di Dribbling del 20 marzo 2021 l’intenzione dell’associazione di “darsi un momento di ripensamento e di riflessione, perché ne abbiamo sentite un po’ di tutti i colori“.
Nel campionato italiano di calcio di serie A il VAR è stato introdotto un paio di stagioni dopo la Goal Line Technology, ossia quel sistema che serve per verificare la regolarità del gol, utilizzato nella massima serie dalla stagione 2015/2016, strumento che, a quanto pare, sembra essere di gran lunga più dispendioso rispetto alla VAR (2,2 milioni di euro a stagione contro gli euro 986.000,00 del VAR).
La grafica della Goal Line Techology è rimasta immutata nel corso delle stagioni e, francamente, non penso vi possano essere in futuro grossi margini di evoluzione o di miglioramento.
Infatti, qualora si verifichi un episodio che richieda l’intervento della GLT, il replay si interrompe subito dopo che (secondo la ricostruzione tecnologica) la palla ha varcato la linea di porta, ovvero ha raggiunto il punto più prossimo alla mancata marcatura del gol.
In pratica, viene trasmessa una ricostruzione computerizzata dall’alto che nel giro di pochi secondi si ingrandisce per permettere al telespettatore di vedere se un gol è stato segnato oppure no. Una volta terminato l’ingrandimento, sul teleschermo scompaiono le figure dei giocatori e la scritta GOAL-NO GOAL, si trasforma in GOAL (evidenziato in verde) oppure NO GOAL (colorato in rosso).
E questo strumento ha finalmente messo a tacere tutte le polemiche legate ai gol fantasma che fecero discutere nel corso degli anni migliaia di tifosi.
A partire invece dalla stagione 2019/20 in Serie A ha fatto ingresso il Cross AIR, ossia quello strumento che consente di giudicare con esattezza la posizione di fuorigioco o meno di un giocatore, elaborando le immagini con precisione millimetrica così da avere la perfetta posizione del corpo del giocatore proiettata sul terreno di gioco grazie a una avanzatissima tecnica tridimensionale.
BASKET E INSTANT REPLAY
Per una volta, però, nel nostro paese il calcio è arrivato dopo altri sport di squadra: ad esempio, è dalla stagione 2004/2005 che l’instant replay viene utilizzato nelle partite di basket nella massima serie del campionato (non in tutte, ma, all’epoca, solamente nelle partite di Coppa Italia, Supercoppa Italiana e nei playoff della serie A1), strumento che poteva all’epoca essere impiegato sia a seguito di una richiesta dell’arbitro, che degli allenatori, per chiarire, tra l’altro, la posizione del piede del tiratore, ovvero per stabilire se un canestro o un fallo fosse avvenuto prima o meno del suono della sirena.
Come avvenne, ad esempio, il 16 giugno 2005, quando la Fortitudo Bologna si laureò per la seconda volta campione d’Italia proprio a seguito dell’utilizzo dell’instant replay, grazie al quale venne fugato ogni dubbio circa la regolarità del tiro da tre punti di Ruben Douglas, che lasciò le mani della guardia statunitense naturalizzata panamense poco prima del suono della sirena.
E’ decisamente singolare che circa sedici anni dopo, proprio nell’ultima giornata della serie A di basket, l’instant replay abbia strizzato ancora una volta l’occhio alla Fortitudo Bologna, che ha vinto il match disputatosi il 19 marzo 2021 contro Reggio Emilia, proprio a seguito dell’accertamento della tardività della tripla del pareggio da parte di Koponen, che avrebbe portato la gara ai supplementari.
VOLLEY E INSTANT REPLAY
Tra gli sport di squadra dove viene utilizzato nel nostro paese l’instant replay vi è poi pure il volley: dall’ottobre del 2013 in poi nelle partite del campionato maschile di serie a, dodici supertelecamere consentono agli arbitri di correggere una serie sempre più ampia di eventuali errori attraverso l’utilizzo del Video Check, tra cui, tra i più importanti, sono annoverati il punto di impatto a terra del pallone (se fuori o dentro il campo), i falli di tocco di rete, le invasioni sotto rete, e altro ancora.
Sono strumenti che consentono ai direttori di gara di arbitrare più serenamente e di ridurre al minimo l’errore umano.
Le polemiche no, quelle nel nostro Paese faticano a ridursi.
E all’estero, invece, cosa succede? Lo vedremo nelle prossime puntate, dove analizzaremo anche il supporto tecnologico in altri sport (tennis, rugby, ecc.).
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.