Come accade da un po’ di anni a questa parte, ripongo sempre grandi aspettative in seguito alla lettura sul sito della Lega Serie A del comunicato relativo alla presentazione della produzione televisiva delle finali di Coppa Italia o di Supercoppa Italiana.
Non vedo pertanto l’ora di piazzarmi sulla privilegiata postazione del mio divano di casa – come ogni buon telepcsportdipendente che si rispetti – per ammirare quelli che ciclicamente vengono definiti i migliori o, quest’anno, “massimi standard produttivi mai messi in campo per una finale”.
In realtà, per quel che ho visto, la produzione di questa fase finale della SuperCoppa non mi è parsa così dissimile dalle altre finali organizzate in tempi recenti sempre dalla Lega Calcio, avendo già avuto modo di familiarizzare in passato con una buona parte dei mezzi di ripresa utilizzati in Arabia Saudita.
Mi riferisco, in particolare, alle telecamere con ottiche cinematografiche (in particolar modo le steadycam full frame Sony “Venice”, già notate durante la finale della Coppa Italia della stagione 2020/2021), alla “Bat Cam” (di fatto una “Spider Cam”, vista di recente, per esempio, pure in occasione di Juventus-Napoli dello scorso 8 dicembre), al drone (chi ha la pazienza di leggere questa rubrica si ricorderà diversi articoli sul suo utilizzo anche da parte della Lega Calcio che, in questa stagione, lo ha, per la prima volta al mondo, impiegato già più volte all’interno dell’impianto di gioco) e al gimbal.
Mi sono così reso conto che, almeno sulla carta, l’unica novità sarebbe stata rappresentata dall’impiego dell’Intelli Jib (un tipo particolare di polecam remotata utilizzata anche durante gli ultimi mondiali disputatisi in Qatar, nonché in occasione dei big match di Premier League, ove viene spesso montata in ragione dello scarso spazio esistente tra il retro della porta e le gradinate) sulla quale era installata una Super Slow Motion (una High Speed, già ammirata, per esempio, sempre nella finale della Coppa Italia della stagione 2020/2021, pur se installata su di una polecam).
In buona sostanza, quindi, una produzione assimilabile a un attuale “standard A” adottato per le riprese del nostro campionato di calcio, con qualche camera in più per arrivare alle 26 preannunciate nel comunicato stampa (4 delle quali con ottica cinematografica, mica male).
Cionondimeno, qualcosa di particolare, se non addirittura di nuovo, ho comunque notato con piacere in occasione delle tre partite disputatesi a Riyadh.
Partiamo dal drone, ad esempio, utilizzato prima dell’inizio delle partite per una spettacolare ripresa zenitale del terreno di gioco (anche) pochi istanti prima del calcio d’inizio, ripresa che in Italia avevo notato solamente in occasione della finale di Coppa Italia 2021 (probabilmente grazie alla presenza di pubblico solo in una parte dello stadio a causa delle limitazioni derivanti dall’emergenza pandemica all’epoca ancora in corso: v. infra), ma che, difficilmente, rebus sic stantibus, potrà essere a breve riproposta nel nostro campionato di calcio per ragioni legate alle prescrizioni normative che devono essere rispettate, sicuramente differenti (e molto più stringenti) rispetto a quelle vigenti in Arabia Saudita.
E’ difatti bene ricordare come il drone non possa volare su assembramenti di persone: per riuscire a raggiungere quella particolare posizione zenitale, quindi, o decolla dall’interno dello stadio (un’idea che potrebbe essere realizzata in caso di riproposizione della “flycam”), oppure, se decolla dall’esterno, sarebbe giocoforza costretto a volare sulla testa di tifosi, il che, tuttavia, non è consentito alle nostre latitudini.
Circa, invece, l’opportunità o meno di mandare in onda un’immagine del genere poco prima del calcio di inizio di Napoli-Fiorentina, si è già espressa nei giorni scorsi una voce autorevole: in effetti, non si tratta di un’immagine capace di valorizzare una vetrina qual è una finale di Coppa o di Supercoppa.
Inquadratura zenitale a parte, l’utilizzo del drone non mi ha entusiasmato, a causa dei suoi movimenti molto limitati intorno allo stadio anche in occasione dello spettacolo di luci e pirotecnico che ha preceduto l’inizio della finale.
Particolare (rectius: nuovo) anche l’utilizzo della “Bat Cam” per riprendere lo schieramento delle due squadre in campo durante l’esecuzione dell’inno della Lega, un movimento che ha sostituito la classica ripresa effettuata dalla steadycam, facendomi venire in mente la carrellata che si vede all’interno di alcuni videogiochi (ulteriore riprova del sempre più crescente processo di quella che chiamo “gamizzazione” delle riprese degli eventi sportivi).
Interessante, sì, ma, secondo me, da affinare nell’armonizzazione del movimento della camera: personalmente avrei gradito, ad esempio, che la stessa fosse staccata in movimento fin dall’inizio, mantenendo un’altezza regolare da terra per poi concludere la propria carrellata in coincidenza con la fine dell’inno.
De gustibus.
Di assoluto rilievo, invece, il suo impiego in diretta, per esempio, in fase di rincorsa dei giocatori dell’Inter diretti sotto la loro curva subito dopo il gol decisivo di Lautaro Martinez.
Peculiare, invece, l’impiego di uno dei gimbal, che, durante la sfida iniziale ho notato sul lato opposto a quello ove erano posizionate la gran parte delle telecamere (in reverse), stazionando in prossimità di uno dei due angoli del campo (e utilizzato per mostrare l’esultanza dei giocatori del Napoli).
Mentre forse non tutti hanno notato che in occasione della finale, un gimbal era posizionato a lato delle porte difese dal Napoli (anche se, per quel che ho visto, le relative immagini non sono mai andate in onda): probabilmente era stato collocato lì per cogliere un’eventuale esultanza da parte dei giocatori dell’Inter nelle zone finitime a quelle in cui operava.
Un mezzo di ripresa mobile che si presta a essere l’occhio del regista in nuove e mutevoli posizioni nel corso della gara, da sfruttare il più possibile, con buona pace delle suole delle scarpe indossate dall’operatore di ripresa, che non potrà che essere ringraziato per lo sforzo fisico profuso nei novanta e più minuti.
E veniamo alla perla della collana, ossia l’Intelli Jib, che è stata per la prima volta utilizzata nella ripresa di un incontro organizzato dalla Lega Calcio, posizionata a Riyadh dietro la porta a sinistra dei nostri teleschermi: la combo Intelli Jib-Super Slow Motion o High Speed è senza dubbio una notevole arma che consente a una produzione televisiva di sfornare particolare replay che permettono di esaltare le gesta atletiche dei calciatori (in particolar modo il portiere), come, ad esempio, quello che abbiamo visto dopo il gol che ha deciso la finale della Supercoppa, che, peraltro, ha messo a serio rischio l’incolumità di questo gioiellino.
L’unico “svantaggio” di questa telecamera è la dimensione del suo braccio che limita (e non poco) gli angoli di ripresa, svantaggio che, all’interno di una sontuosa produzione ove viene impiegata una Intelli Jib, viene solitamente compensato dalla presenza sul retro di una crane o jimmy jib, in grado di fornire riprese molto più ad ampio spettro, com’è avvenuto ai mondiali in Qatar o anche nel camera plan della Supercoppa.
Infine, un’altra novità (non preannunciata nel comunicato di Lega Calcio), ma presente in Arabia Saudita, rappresentata dalla microcamera presente sopra il monitor che avrebbe consultato l’arbitro in occasione di una On Field Rewiew, vista in onda soltanto una volta (stante un unico ricorso alla OFR nel corso di tutta la competizione) all’interno dello schermo tripartito.
Non una camera indispensabile, che, tuttavia, ove presente, permetterebbe di cogliere anche le espressioni del direttore di gara mentre si relaziona con la Sala VAR.
Inoltre, lo stacco su questa camera consentirebbe di pubblicizzare un determinato sponsor che decide di investire per vedere il proprio logo sullo spazio superiore del monitor.
Da ultimo, non mi posso purtroppo esimere dal far notare come il telepcspordipendente medio sia rimasto deluso dall’assenza delle preannunciate “grafiche interattive”, che, se per davvero sono andate in onda, non rimarranno di certo impresse negli annali della televisione italiana.
Io non le ho viste.
Peccato.
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.