A livello di riprese televisive e di grafiche che Europei sono stati quelli di Atletica Leggera che si sono conclusi qualche giorno fa a Roma?
Sontuoso, innanzitutto, come ultimamente accade in questi contesti, lo schieramento di telecamere installate per la copertura base delle varie gare che si sono disputate all’interno dello stadio Olimpico, riprese da ben 19 telecamere, tra le quali spiccavano, a mio avviso, la Robycam (utilizzata anche per staccare sulla corsa degli atleti nel rettilineo opposto alla tribuna principale), la RailCam sul rettilineo finale (sulla quale era stata collocata una Super Slow Motion x8), oltre alle suggestive immagini provenienti dal drone in cielo.
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Non a caso ho parlato di “copertura base” perché ogni singolo concorso, poi, aveva un camera plan dedicato per esaltare lo specifico racconto della singola specialità: penso, ad esempio, alle camere remotate posizionate di fronte al punto in cui i giavellottisti e i discoboli lanciavano rispettivamente giavellotto e disco, le mini camere ubicate in corrispondenza delle asticelle del salto in alto e con l’asta e la tower cam collocata per riprendere da dietro (in totale sicurezza per l’operatore di ripresa) i martellisti.
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Discorso a parte, a mio modo di vedere, meritano le telecamere posizionate su di un gimbal tenuto in mano da un operatore a bordo di un monowheel, che hanno rappresentato una gustosa novità in termini di riprese, prendendo il posto delle telecamere a bordo di veicoli elettrici o del segway, passato, purtroppo, agli onori della cronaca per avere investito al termine di una gara Usain Bolt nello stadio di Pechino.
Questi operatori di ripresa sono stati impiegati per filmare in controcampo i mezzofondisti sul rettilineo sotto la tribuna Tevere, nel tratto di curva sotto la curva Nord per il salto con l’asta (una affettuosa tiratina di orecchie, a voler essere pignoli, al regista di questo concorso, dato che è opportuno, secondo me, istruire l’operatore in maniera tale che l’asta rimanga sempre inquadrata anche durante la fase di discesa del saltatore), nonché in occasione delle gare di marcia e della mezza Maratona: una modalità di ripresa ecosostenibile, ma, nel contempo, particolarmente complessa per i cameraman, costretti a ricercare un continuo equilibrio durante il loro lavoro.
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Passando, invece, alle grafiche, abbiamo visto qualcosa di particolare e diverso rispetto, ad esempio, rispetto ai mondiali di Budapest della scorsa estate, o a quelli indoor di Glasgow di qualche mese fa.
Di assoluto impatto visivo, ad esempio, le grafiche andate in onda durante le gare di mezzofondo alle quali sono stati aggiunti ulteriori dati interessanti che si sono andati ad affiancare ad altri già “consolidati”, come, ad esempio, la distanza in tempo reale tra il primo e gli inseguitori, nonché la classifica live: mi riferisco, in particolare, alla velocità, alla proiezione aggiornata del tempo finale e ai (non sempre precisi) metri percorsi dal primo atleta (un qualcosa che mi ha fatto tornare in mente le grafiche degli ultimi mondiali di nuoto della scorsa estate a Doha) con la barra colorata sopra il riquadro del cronometro che si andava a riempire a col il progresso della gara (molto utile soprattutto sui 10.000 metri).
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Degno di rilievo, inoltre, l’utilizzo dei puntini di sospensione prima del salto o del lancio e subito dopo per trasmettere (penso) a noi telepcsportdipendenti quel senso di attesa che viene percepito dall’atleta; i puntini erano poi inframezzati da un colore rosso o verde a seconda che la prestazione fosse valida o meno (il tutto, però, specie nei lanci, all’interno di una grafica un po’ troppo piccola).
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Interessante, poi, anche l’indicazione in grafica del punteggio guadagnato dal singolo atleta all’interno del singolo concorso inserito in una prova multipla.
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Parsimonioso, invece, l’impiego delle grafiche con la realtà aumentata, utilizzate, praticamente, solo durante alcuni concorsi, non, viceversa, per l’indicazione del nominativo e della nazionalità degli atleti nelle corsie delle gare di velocità.
A dire il vero, non ho notato nemmeno le particolari grafiche riepilogative dell’andamento e della velocità dei singoli atleti, così come quelle volte alla ricostruzione grafica dell’arco percorso dal saltatore in alto.
La grafica che mi è piaciuta di meno?
Ho trovato poco utili i riquadri sovraimpressi durante le gare di marcia e di mezza maratona indicanti i gruppi di battistrada e inseguitori, mentre da segnare, e con la matita rossa, il ripetuto e mancato arresto del cronometro in onda nonostante il taglio del traguardo degli atleti.
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Quali di queste riprese e grafiche vedremo a Parigi 2024?
Beh, ormai manca veramente poco…
Stay Tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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