Come i più attenti lettori di questa rubrica sanno, ogni anno seguo con grande attenzione el Clasico, in quanto questa partita rappresenta tutte le volte che Barcellona e Real Madrid incrociano i loro destini nella Liga una prestigiosa vetrina che ci consente di vedere impiegati i mezzi di ripresa più all’avanguardia in circolazione per il racconto di un evento sportivo, nonché di apprezzare particolari posizionamenti delle telecamere che riprendono l’incontro.
Si stima che quello andato in onda domenica 19 marzo 2023 sia stato un match visto da oltre 700 milioni di persone nel mondo collegate da ben 185 paesi (in Italia il match è stato trasmesso da DAZN ma è andato in onda in diretta anche in chiaro sul canale youtube di DAZN), che hanno avuto la possibilità di vedere al lavoro una produzione televisiva – diretta dal talentuoso regista iberico Oscar Lago Dominguez – non dissimile da quella di una delle partite del campionato del mondo di Qatar 2022 oppure di una finale di un europeo o di Champions League.
E grazie al camera plan pubblicato il giorno prima dell’incontro da Oscar Sanchez vediamo di capire (anche accompagnando l’articolo con le immagini dell’incontro tratte da DAZN) quante e quali telecamere sono state utilizzate al Camp Nou e quali sono state le differenze con il camera plan di una delle 64 partite disputatesi durante l’ultima edizione della coppa del mondo.
Partiamo dal numero di telecamere a disposizione dell’host broadcaster: ben 41 (oltre a una telecamera tattica della squadra locale come mi ha indicato Luca Marelli, che ringrazio), di cui 6 superslowmotion e 5 telecamere high speed capaci di immortalare un elevatissimo numero di fotogrammi al secondo (fino a 900 fps: grazie per il chiarimento, Federico Fazzini!).
Se confrontiamo il camera plan de el Clasico con quello delle partite di Qatar 2022 emergono una serie di differenze e analogie: partiamo dalle prime e, in particolare, dalle camere installate sul lato principale.
Nella “parte alta” del lato su cui erano collocate la maggior parte delle telecamere notiamo subito una prima differenza: a Qatar 2022 erano presenti in tutti gli stadi due telecamere (la 12 e la 13) collocate sotto le tre classiche (tra cui la main camera) che filmavano i top player delle due squadre a rotazione in base alle richieste dei broadcaster, camere, però, non presenti nel camera plan della sfida del 19 marzo 2023.
E, mano a mano che si “scende” verso il terreno di gioco si possono rilevano altre differenze, in particolar modo a bordo campo dello stadio catalano dove si è notato un notevole “affollamento” di mezzi di ripresa.
Due steadycam a RF (la 3 e la 8), cioè non collegate con il cavo, su ciascuna delle quali era montata una telecamera con ottica cinematografica capace di filmare ben 150 fotogrammi al secondo (fps) grazie ai quali abbiamo avuto la possibilità di rivedere particolari replay oltre a bellissime immagini con lo sfondo sfocato (effetto bokeh).
Due le “piattine” (la 4 e la 7), collocate più o meno in corrispondenza della metà di ciascuna metà del campo (ai mondiali ve ne era solo una a centrocampo, non presente in Spagna).
Di conseguenza, gli operatori delle due steadycam non dovevano operare su tutta la corsia laterale, bensì, principalmente negli ultimi 20 metri di ciascuna metà del campo, spingendosi in prossimità delle panchine solo al momento delle sostituzioni.
Sempre a livello del terreno di gioco erano presenti due telecamere remotate per filmare l’ingresso in campo delle due squadre (la 29 e la 30: ambedue nel tunnel che conduceva i giocatori in campo), ma, soprattutto, ed è una novità interessante, a mio avviso, due ulteriori microcamere, sempre controllate a distanza, installate in prossimità delle panchine per riprenderle “da dentro” (la 34 e la 35) immortalando le espressioni dei giocatori (agli allenatori, invece, è stata dedicata una camera per ciascuno, che, come vedremo, era collocata sugli spalti).
In prossimità, invece, delle due porte sono state posizionate le due polecam (la 1 e la 10, ognuna delle quali dotata di telecamera high speed), nonché all’interno delle due reti due microcamere (la 21 e la 22) che ormai da un po’ di tempo a questa parte non vediamo purtroppo più alle nostre latitudini.
La particolare struttura delle porte del Camp Nou e, soprattutto, l’assenza di pali di sostegno delle reti con i relativi tiranti, inoltre, ha fatto sì che la polecam sul lato destro del campo fosse posizionata non in corrispondenza del centro della rete, ma spostata alla sua estremità destra, in modo da consentire all’operatore di riprendere sia la parte centrale della porta che la parte esterna al palo di destra (il che non mi è dispiaciuto affatto: in Italia, purtroppo, in molti casi questo non è possibile a causa della presenza di pali o di tiranti che non rendono possibile questo tipo di collocazione delle polecam).
Dietro la porta sinistra, poi, è stata collocata anche una rail cam che ha rappresentato a mio avviso il plus di questa produzione (i più attenti e appassionati ricorderanno che queste telecamere sono state utilizzate per un po’ di tempo tra la fine degli anni 90 e l’inizio anni 2000 anche nelle partite più importanti della serie A, nei primi casi con un operatore sul “carrello”, mentre sono state più diffuse nei match di Ligue One).
Sposandosi invece sul lato opposto del campo, rilevanti sono le differenze con il camera plan del mondiale non tanto per il numero di telecamere, ma per il loro posizionamento.
Notiamo innanzitutto l’assenza di una piattina a centrocampo (scelta speculare a quella del lato principale), ma non solo.
Sono state difatti posizionate due Super Slow Motion (la 11 e la 12) sugli spalti a 45 gradi rispetto al posizionamento del terreno di gioco in grado di offrire replay particolarmente spettacolari.
Anche le altre tre camere sulla “tribuna opposta” (la 13, la 14 e la 27) sono state montate non in corrispondenza della linea mediana del campo, ma (la 13 e la 14) di fronte alla panchina il cui allenatore avrebbe dovuto essere ripreso, mentre la terza (cioè la 27) non all’altezza della metà campo ma molto più defilata verso destra.
La continuità con il mondiale è invece stata garantita dalle “retro” dietro le porte (la 15 e la 16), dalla “beauty” (la 36) dal drone per le riprese aeree nella zona circostante il Camp Nou (la 32), da una fan cam impiegata per filmare i tifosi all’esterno dello stadio (la 39) e dalla spider cam (la 25).
E per finire un fugace cenno a qualcosa che sta sempre più prendendo piede, vale a dire alle pubblicità virtuali che vengono messe in onda durante la gara, differenti da quelle che compaiono sui tabelloni a bordo campo, e che, pertanto, possono essere personalizzate a seconda del luogo in cui viene trasmesso l’evento, il che può rappresentare una nuova opportunità di marketing per le varie leghe o i club.
Un record, invece, è stato tagliato sabato 25 marzo 2023 per la produzione de El Clasico nella sua versione femminile: la partita, difatti, è stata ripresa da (ben) 11 telecamere tra cui 2 microcamere all’interno delle due porte, una polecam e una steadycam, a dimostrazione del sempre maggior interesse che stanno giustamente riponendo i vari broadcaster anche ai vari campionati nazionali femminili di calcio.
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.