“In occasione del big match Juventus – Napoli, per la prima volta nella storia del calcio italiano, il pre-partita sarà raccontato in diretta da un’angolatura totalmente inedita”.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla lettura del comunicato inopinatamente pubblicato sul sito della Lega Calcio il giorno prima dell’anticipo del quindicesimo turno del campionato di calcio di Serie A, comunicato tramite cui si rendeva noto il debutto (davvero inatteso, almeno per me) della bodycam anche alle nostre latitudini.
Della bodycam (che altro non è se non una piccola action camera applicata su di un gilet indossato da un giocatore) in questa stagione, se ne era già sentito parlare, atteso che, oltre Manica, qualche settimana prima, durante il riscaldamento di Wolverhampton-Tottenham, Brendan Johnson, centrocampista gallese del Tottenham ha indossato questa particolare camera, permettendo ai telepcsportdipendenti britannici di osservare il warm up da questo punto di vista inedito.
In realtà, non era la prima volta che una bodycam veniva calzata da un calciatore durante una partita di calcio: come i più attenti appassionati ricorderanno, infatti, una telecamera simile fu indossata in occasione di un’amichevole estiva tra Colonia e Milan nel luglio 2022 da diversi calciatori delle due compagini (l’istantanea più “famosa” dell’incontro è quella che ha ritratto il gol di Olivier Giroud immortalato per l’appunto dalla bodycam indossata da Timo Hubers, centrocampista del Colonia).
A inizio 2023 l’esperimento è stato riproposto durante un’altra amichevole, questa volta organizzata dallo Sparta Praga, con maggior fortuna per la produzione televisiva, dal momento che l’attaccante che la calzava (Lukas Haraslin) ha segnato un gol, consentendo così ai telespettatori sia di vedere la marcatura da questo inedito punto di vista, sia di assistere ai festeggiamenti dei compagni di squadra.
Leggendo il comunicato della Lega Calcio mi ero prefigurato un utilizzo della bodycam alle nostre latitudini se non identico, quando meno simile, a quello visto nel prodromo di Wolverhampton-Tottenham.
L’aspettativa, però, è rimasta disattesa.
Già, perché a differenza di quanto visto in Inghilterra, la bodycam è stata indosssata da un giocatore non titolare, il cui riscaldamento si è (ovviamente) rivelato molto meno blando rispetto a quello dei compagni di squadra.
A ciò, poi, si aggiunga che le immagini provenienti da questa particolare action camera non sono state proposte in diretta (come in UK), ma in differita, durante l’intervallo, per una durata di una quindicina di secondi.
Il preannunciato racconto del prepartita da un’angolatura totalmente inedita, quindi, non si è visto (a meno che non si voglia far passare come racconto quel quarto di minuto andato in onda in un momento in cui, tradizionalmente, il telepcsportdipendente si dedica ad altro).
Ora, premesso che a una siffatta inquadratura occorre farci l’occhio (e non è semplice, com’è capitato, di recente con il GAME MODE), personalmente la ritengo una risorsa che può essere utilizzata principalmente per la realizzazione di particolari clip relative alle fasi di riscaldamento (il suo impiego durante una partita ufficiale lo vedo davvero difficile in ragione del potenziale pericolo che potrebbe essere arrecato all’incolumità dei giocatori in caso di contatto con la stessa) da mettere in onda in differita, com’è, per l’appunto capitato per Juventus-Napoli, ovvero per la cosiddetta post produzione.
Ciò permetterebbe, di eliminare alcune riprese che sono (ovviamente) instabili e/o marginali e che non offrono quel plus che ci si aspetta da una telecamera in più all’interno di una produzione televisiva di un evento sportivo, valorizzandone altre, come, ad esempio, l’ingresso sul terreno di gioco di un calciatore.
Ma oltre a questo impiego, francamente, non vedo quale apporto in più possa apportare una bodycam indossata da un calciatore al racconto di un evento sportivo.
La troverei maggiormente utile sul corpo di un arbitro (come abbiamo visto in diverse occasioni nel rugby, ad esempio, ma anche nel calcio), in quanto la stessa potrebbe fornirci la prospettiva del direttore di gara in occasione di decisioni importanti da prendere, ovvero quella da mandare in onda nei momenti che precedono il calcio di inizio ovvero le punizioni a ridosso dell’area di rigore (privilegiando, cioè, le immagini statiche), ovvero, per spingersi un po’ oltre gli schemi classici (semmai associata a un microfono) indossata dal massaggiatore/fisioterapista/medico sociale al fine di riprendere da vicino i primi soccorsi a un giocatore infortunato (immagini destinate a essere mandate in onda filtrate dalla sensibilità del regista e, ovviamente, tenendo conto dei vari diritti del caso) e capire così l’entità di un infortunio.
Poi sono io il primo a rendermi conto che nel 2024 è utopia per n ragioni, ma chissà, un domani…
In ogni caso, è bene rimarcare che la bodycam ha rappresentato la seconda in ordine cronologico (la terza se si considera anche la reintroduzione della netcam) novità nelle riprese delle partite di calcio della stagione attualmente in corso della nostra serie A, dopo il drone all’interno dell’impianto che ha visto fare il debutto (a quanto mi consta, per la prima volta al mondo) nella massima serie durante Verona-Napoli del 21 ottobre 2023.
Un gustoso antipasto in vista del piatto ricco che mi aspetto a partire dalla prossima stagione.
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.