In questa prima metà del 2023 (in realtà a partire dal torneo di Indian Wells) abbiamo avuto la possibilità di vedere all’opera (specie nei tornei facenti parte della categoria della categoria ATP Tour Masters 1000) le nuove grafiche realizzate da Deltatre per conto di ATP (d’ora in poi, per comodità: Grafiche ATP).
E, dopo aver familiarizzato con loro nei tornei successivi (Miami, Monte Carlo, Madrid e Roma) mi sono effettivamente reso conto della loro indubbia portata innovativa, che, a mio avviso, è stata tale da rendere normali, e forse, per certi versi, anonime, le grafiche realizzate in occasione di un torneo del Grande Slam della portata del Roland Garros (d’ora in avanti, per brevità: Grafiche parigine).
Ma, come sempre, cerchiamo di procedere con ordine.
Partiamo dalla grafica iniziale, ossia quella che permette al telepcsportdipendente di comprendere fin da subito le condizioni in cui si disputerà una partita.
Al di là di fenomeni metereologici in atto, del tasso di umidità e della velocità e direzione del vento (presenti anche se con meno dovizia di particolari anche nelle grafiche parigine) nelle grafiche ATP è presente il CPI (ossia court pace index), un indice che ci mostra la velocità effettiva dei campi ricavata per il tramite delle misurazioni effettuate durante le partite del torneo grazie ai dati raccolti da Hawke Eye (probabilmente nelle grafiche parigine il dato non era presente non essendo ufficialmente utilizzato l’occhio di falco nel torneo del Grande Slam).
Questo dato, inoltre, viene esaltato dalla particolare colorazione della grafica che permette ictu oculi di comprendere sia la lentezza o la velocità di un determinato campo, sia, e soprattutto, di percepire entro quale range di una scala si colloca il dato rilevato.
Sempre prima dell’inizio dell’incontro, le riprese dedicate al singolo tennista sono funzionali alla messa in onda di grafiche che raccolgono una serie di statistiche dell’atleta: sotto questo aspetto il paragone tra le grafiche ATP e quelle parigine è impietoso.
Partiamo innanzi tutto con una piccola differenza in termini di inquadrature: negli ATP Tour Masters 1000 viene principalmente utilizzata un’immagine frontale (che permette di sovraimporre le grafiche sul lato destro dello schermo), mentre a Parigi ne è stata preferita una proveniente dalle “piattine”, cioè le camere posizionate sul lato opposto rispetto alle panchine ove siedono i giocatori durante i cambi di campo (con le grafiche che, pertanto, occupano la parte bassa orizzontale del teleschermo).
In realtà, la principale differenza risiede non tanto nel numero dei pannelli che vengono sovraimpressi (ne ho contati 4 durante i Masters 1000, mentre solo uno in meno a Parigi), bensì nella quantità e nella qualità dei dati relativi ai singoli giocatori offerti nel warm up dei tornei dell’ATP rispetto a quelli messi in onda prima dell’inizio delle partite del torneo oltralpe.
Attraverso le grafiche ATP il telepcspordipendente viene di fatto condotto per mano partendo dalle statistiche sulla carriera di un tennista fino ad arrivare quelle del torneo che sta disputando.
Il primo pannello, infatti, ci permette di comprendere l’attuale posizione in classifica del giocatore, la sua età, l’anno in cui è entrato a far parte del circuito professionistico, il modo in cui gioca, i titoli e gli incontri vinti in carriera al pari dei relativi guadagni.
Con il secondo, invece, si focalizza l’attenzione dello spettatore sulla stagione sportiva in corso, riepilogando i titoli e le partite vinte, ma, soprattutto, viene offerta un’importante informazione, vale a dire il numero di punti da difendere in quel determinato torneo (ogni giocatore, difatti, è chiamato a difendere il numero di punti guadagnati l’anno precedente in quel determinato torneo al fine di mantenere il medesimo punteggio in classifica e non perdere posizioni in graduatoria).
La terza grafica riepiloga invece le statistiche nella carriera del giocatore nei soli tornei Masters 1000, mentre la quarta e ultima, infine, riassume il percorso del tennista nel torneo, riepilogando gli esiti degli incontri precedenti.
Nulla di tutto questo abbiamo visto a Parigi: tre, come dicevo, le grafiche dedicate a ciascun giocatore con dati veramente essenziali, che, a mio avviso, davano per acquisite una serie di conoscenze da parte del telespettatore.
Altrettanto spietato sarebbe un raffronto fra le grafiche in onda alla fine del set e del match.
Nelle Grafiche ATP abbiamo due pannelli, di cui il primo riepilogativo delle statistiche legate alle modalità in cui il tennista ha realizzato i punti, mentre il secondo sintetizzante i dati relativi al servizio, e, inoltre, la velocità nei colpi di diritto e di rovescio, oltre alle percentuali sull’utilizzo da parte del tennista di un determinato tipo di effetto nei colpi.
In entrambi i casi, il colore giallo permette subito al telepcsportdipendente di comprendere quale dei due atleti sia riuscito a primeggiare rispetto all’altro.
Solo una la grafica parigina dedicata alle statistiche del match con una sintesi (davvero eccessiva, a mio avviso) dei tanti dati presenti nelle Grafiche ATP.
E veniamo, da ultimo, a quella che rappresenta secondo me la più interessante novità delle grafiche ATP che abbiamo visto all’opera in questa stagione, destinata a rimanere nella storia delle grafiche televisive del tennis.
Mi riferisco a quelle che vengono realizzate attraverso l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale tali da elaborare pannelli da mandare in onda in momenti chiave dell’incontro, capaci cioè di far comprendere al telepcspordipendente attraverso i dati l’evoluzione del match, ma in grado nel contempo di permettere ai telecronisti di effettuare tramite questi dati un certo tipo di disamina tecnica.
Il rischio, talvolta, è quello di vedere in sovraimpressione una serie di statistiche curiose (financo inutili), ma è un rischio che personalmente corro molto volentieri!
A Parigi, qualcosina è andato in onda, ma, anche sotto quest’aspetto, si è trattato di qualcosa ancora in nuce rispetto alle Grafiche ATP, in quanto le statistiche sovraimpresse sono state relative soltanto a qualche isolato dato concernente un punto chiave dell’incontro.
Infine, mi permetto di chiudere questo articolo con una riflessione personale che ho già avuto modo di esternare sui social e in occasione del mio ultimo intervento a Sportimedia2u, una volta appreso il contenuto del comunicato con cui il 30 aprile 2023 l’ATP ha annunciato l’eliminazione della figura dei giudici di linea sostituiti dalla tecnologia Electronic Line Calling Live.
Così facendo, il telepcsportdipendente non avrà più la possibilità di vedere la chiamata del giudice di linea “con la coda dell’occhio” (quanto meno quelle dei giudici inquadrati dalla main camera).
Se questo non rappresenta un problema per coloro che ascoltano sui loro device l’audio del match, ciò potrebbe invece rappresentare un problema per coloro che non hanno la possibilità di udire l’audio dell’incontro, vuoi per propria scelta, vuoi perché affetti da sordità.
Mi aspetto, pertanto, che in un futuro non troppo remoto ATP introduca una grafica, ad esempio, ipotizzo, un led di colore rosso nel riquadro in basso sulla sinistra, che si illumina quando la palla esce dalle linee perimetrali, in modo che ogni telepcsportdipendente possa percepire fin da subito se una palla sia in campo oppure no senza dover attendere l’aggiornamento del punteggio sul video o, in caso di servizio, la seconda palla.
Qualcosa di analogo potrebbe essere introdotto anche per la chiamata del “net” da parte del giudice di sedia in occasione dei servizi dei giocatori.
Già, ma fino a quando il giudice di sedia non verrà sostituito da un’algida voce metalllica?
Un ringraziamento particolare va a Emanuele Ricciardi: gli screenshot fatti per bene me li ha mandati lui, mentre gli altri, un po’ artigianali, rappresentano un mio (de)merito!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.