Seconda edizione di fila disputata in Arabia Saudita del nuovo format della Supercoppa Italiana, che, da due anni a questa parte, vede 4 squadre contendersi il trofeo in 3 incontri.
Elevate, come sempre, le aspettative del sottoscritto in seguito alla lettura del comunicato di presentazione della produzione televisiva delle semifinali e della finale, pubblicato sul sito di Lega Serie A la mattina del 2 gennaio, titolato: “La più grande produzione televisiva dell’anno”.
Dando dunque il giusto peso alle parole, il 2 gennaio abbiamo appreso che per tutto il 2025 non vi saranno produzioni televisive organizzate da Lega Calcio con standard qualitativi (e numero di telecamere) superiori rispetto all’allestimento che si è visto in Arabia Saudita.
Ancora una volta, poi, nel corpo del comunicato sono stati anticipati alcuni dei mezzi di ripresa che sarebbero stati impegnati a Riyadh:
“La steadycam in campo, le telecamere con ottiche cinematografiche, tra cui un jimmy iib con la camera full frame Sony “Venice” (con focus puller), le camere retroporta, l’intellijib e le reverse in SuperSlowMotion, oltre alle camere gimbal e le microcamere posizionate presso le due panchine, saranno solo alcune delle eccellenze tecnologiche che saranno utilizzate nel corso di tutto il torneo”.
Un comunicato che ricalcava quello di 12 mesi fa sia per il titolo, che per il modo di presentazione della produzione dell’evento, nonché per l’indicazione delle telecamere in campo, in gran parte non dissimili a quelle impiegate nell’edizione del 2023.

Qualche novità è stata comunque svelata:
* la presenza di una Sony Venice con focus puller sulla jimmy jib (con la possibilità, quindi, di controllare i fuochi per il tramite di uno specifico operatore). La novità non è l’utilizzo di una Sony Venice (vista durante l’ultima edizione di Coppa Italia), bensì la sua installazione su di un braccio dietro una delle porte;
* le microcamere installate in corrispondenza delle due panchine (un qualcosa che abbiamo visto impiegato in occasione di alcuni match de la Liga);
* la presenza di un drone acrobatico per immagini spettacolari.
Con una premessa del genere, non è restato che sedermi sulla privilegiata postazione del mio divano di casa per vedere due e mezzo delle tre partite.
E, come ogni anno, alcune cose che mi sono piaciute, altre meno.
Partiamo dalle prime:
1) l’utilizzo della camera aerea, nella specie una Dactylcam (rectius: una spider cam), manovrata in maniera impeccabile dal team composto da pilota e operatore e mandata in onda live anche durante lo svolgimento del gioco. Ricordo, infatti, di averla vista staccata in occasione di alcuni calci d’angolo, del calcio di rigore assegnato al Milan (in linea con quel che da un po’ di tempo vediamo nelle principali leghe europee) e di una successiva punizione battuta al limite dell’area dalla Juventus.

2) I movimenti e le riprese effettuate dalla Sony Venice per il tramite della Jimmy Jib posizionata dietro la porta di sinistra. Belle ampie le oscillazioni del lungo braccio, che, ormai, non siamo più abituati a vedere alle nostre latitudini nelle produzioni televisive delle partite di calcio, in quanto lo stesso è sostituito, molto spesso, dalla polecam.
3) La presenza di una Super o Ultra Slow Motion sulla intelli jib, capace di sfornare replay nitidi provenienti da pochi metri dal suolo. Non è una novità (in quanto la intelli jib non è la prima volta che viene inserita nelle produzioni televisive di Supercoppa e/o di Coppa Italia), ma è un giocattolino che mi gusto sempre volentieri.
4) La Buggycam, stranamente non menzionata all’interno del comunicato. Anche in questo caso, non è prima volta, essendo difatti stata impiegata durante la finale di Coppa Italia del 2022. Tuttavia, in questa circostanza il suo utilizzo è stato più massiccio nel racconto della gara rispetto alla precedente apparizione, permettendo al telepcsportdipendente di avere una prospettiva diversa rispetto a quella a cui è solitamente abituato.

Musica per chi, come me, da tempo (prima con il drone all’interno dell’impianto, poi con il gimbal mandato in opposite), non perde mai l’occasione di accogliere con favore le immagini provenienti da questa prospettiva.

Peculiare, invece, l’impiego di uno dei gimbal, che, durante la sfida iniziale ho notato sul lato opposto a quello ove erano posizionate la gran parte delle telecamere (in reverse), stazionando in prossimità di uno dei due angoli del campo (da Ultra Slow Mo 118 del 29.01.2024)
5) La scelta di far entrare in campo una camera mobile dopo la segnatura delle reti in occasione della finale, per riprendere da vicino l’esultanza dei giocatori.

Due, invece, le cose che mi sono piaciute di meno (le quali, in ogni caso, non sono andate a inficiare il mio giudizio sulla piacevole produzione televisiva della kermesse):
a) le immagini e i replay emozionali provenienti dal pubblico, non tanto per la qualità delle riprese, bensì per la genuinità delle emozioni dei tifosi, in alcuni casi con qualche evidente difficoltà nella scelta della squadra da tifare (!).

b) La qualità delle immagini provenienti dal drone FPV, mandato in onda in diretta per riprendere (anche) l’uscita dal tunnel degli spogliatoi da parte dei giocatori.

Non è la sua prima volta “in assoluto” in partite di calcio che vedono coinvolte squadre italiane, avendo, difatti, avuto la possibilità di vederlo coi miei occhi impegnato nelle riprese degli spogliatoi dell’Allianz Stadium e nel tunnel di ingresso in campo, senza le squadre schierate, in occasione della trasferta a Torino di un paio di anni fa).
Mancano poco più di 3 ore al calcio d’inizio ed è ora di scendere in campo, o meglio, negli spogliatoi: la serata, che per me è già entrata nella storia, verrà ricordata anche perché per la prima volta in Italia (in esclusiva per Sky) verrà realizzata una ripresa mai fatta in precedenza. on il drone, difatti, verranno ripresi gli spogliatoi delle due squadre e il tunnel che conduce i giocatori in campo, simulando il percorso che di lì a poco verrà effettuato da quelli saranno i protagonisti della serata per accedere al terreno di giuoco (da Ultra Slow Mo 80 del 13.03.2023)
Sarei curioso di rivedere questa ripresa alle nostre latitudini, anche se, probabilmente, le stringenti limitazioni regolamentari non lo consentono.
Discorso a parte per le grafiche, che, purtroppo, hanno deluso le mie aspettative.
Qualche novità nello scorebug e nella lower third score, come puntualmente rilevato da Andrea Alborello su X.

E, oltre a questo, qualche informazione sulle statistiche degli allenatori (mandata in onda a inizio gara, anziché all’inizio del secondo tempo) nonché per evidenziare alcuni dati nei momenti salienti dell’incontro.
Novità che non sono state poi riproposte in campionato e che non rimarranno annotate nel mio personalissimo cartellino (cit. Rino Tommasi).
Da ultimo, un paio di differenze che ho notato tra le due semifinali e la finale:
1) la scelta di utilizzare una telecamera diversa per mandare in onda i line up delle due squadre: la retro alta in occasione delle semifinali, il drone (con un’inquadratura zenitale) per la finale:

2) L’inquadratura di Var e Avar (altra novità, tuttavua non “portata” poi in Italia), che, tra l’altro, ci ha pemesso di vedere l’espressione anche degli arbitri che non scendono in campo, solitamente inquadrati di spalle (ultronea, a mio modo di vedere, la foto dell’arbitro in grafica quando il soggetto graficato viene inquadrato, ma il pacchetto scelto per questa stagione questo prevede).

Non pervenute, invece, salvo mie sviste, le immagini provenienti dalle microcamere posizionate presso le due panchine, sulla cui utilità nutro qualche perplessità, non foss’altro perché raramente accade di vedere un allenatore seduto in panchina, che può essere immortalato da una di queste camere fisse.
Appuntamento alla finale di Coppa Italia: chissà se nella circostanza (ri)vedremo in scena la realtà aumentata (apparsa nella finale dell’ultima edizione) e che non riesce a trovare spazio nelle produzioni delle partite di calcio che si disputano in Italia.
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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