Dopo le interviste ai bordocampisti Alessio De Giuseppe (approdato ufficialmente alla squadra di DAZN nel corso della scorsa estate) e Tommaso Turci (il quale ci sta raccontando cosa accade in prossimità delle panchine nei big match del campionato di calcio di serie A), ho avuto il privilegio di scambiare quattro chiacchiere con un altro dei professionisti che ci consente di assistere ogni fine settimana alle partite di serie A dalla privilegiata posizione del nostro divano di casa.
Reduce da Cagliari, città in cui è volato per farci vedere in TV (o sui nostri devices) Cagliari – Empoli, valevole per la quinta giornata del campionato di calcio di serie A, è con Omar Voltolini che, questa volta, ho avuto il piacere di dialogare.
Omar è un libero professionista (con la passione anche per il ciclismo) che da circa 6 anni collabora con la Lega calcio di Serie A, dapprima come assistente alla regia, dopo di che dal 2017 anche come regista delle partite della massima serie.
Omar mi spiega innanzitutto che il suo ingresso in questo mondo è stato diverso rispetto a quello dei colleghi, i quali, solitamente ricoprono il ruolo di assistente alla regia di una partita di calcio dopo aver trascorso diversi anni nel settore durante i quali hanno rivestito il ruolo di operatore di camera, di operatore RVM, oppure si sono occupati del mixer video.
Omar no: ha lavorato per dieci anni presso una casa di produzione e post produzione video di Milano, che gli ha via via affidato diverse mansioni, ma non aveva mai lavorato per una produzione di un evento sportivo in diretta, i cui ritmi non sono così semplici da assimilare, da interpretare e da fare propri.
L’opportunità di entrare in questo mondo gliel’ha concessa una persona che non smetterà mai di ringraziare, ossia l’allora coordinatore dei registi della Lega calcio di Serie A, Popi Bonnici (una, o, forse, la, pietra miliare del settore: n.d.r.).

Un’opportunità che Omar non si è lasciato sfuggire, pur fra mille dubbi, paure e perplessità, consapevole di dover lavorare più duramente rispetto ai colleghi a causa delle proprie lacune iniziali, che ha cercato nel tempo di colmare attraverso lo studio e il costante confronto con gli altri registi che ha avuto la possibilità di affiancare (e che definisce “i migliori in circolazione”) e la visione di tante altre partite di calcio in TV.
Gli errori, mi fa presente, non sono mancati nel suo percorso, ma Omar ha cercato di farne tesoro per accrescere le sue capacità, anche oggi giorno quando può sempre capitare di sbagliare: “ogni evento è unico e certe situazioni si possono verificare per la prima volta anche dopo anni di esperienza. Sta nella capacità e professionalità del regista prevedere e, nel caso, cercare di trovare una soluzione nell’immediato e arginare il più possibile le probabilità di errore”.
Spinto dalla mia curiosità di parlare di quegli aspetti di cui si sente poco parlare gli chiedo come si prepara per uno di quei match dove andrà a svolgere il ruolo di regista:
“Il nostro lavoro per il singolo evento inizia già qualche giorno prima della partita quando riceviamo le comunicazioni inerenti alla produzione come il Camera Plan, gli orari di produzione, la lista del personale e così via. Alcune di queste informazioni sono già definite a inizio Stagione da Lega Serie A (come il Camera Plan) ma nonostante questo è fondamentale controllare che non ci siano incongruenze o mancanze”.
Gli chiedo a questo punto se anche il regista, come i bordocampisti o i telecronisti, durante i giorni che precedono il match si aggiorna sulle notizie provenienti dalle squadre che si scontreranno nell’incontro per cui andrà a svolgere il ruolo di regista:
“Certamente Wenner. È importante essere sempre aggiornati su quelle che sono le news relative all’evento da realizzare, perciò documentarsi sulle due squadre, informarsi su eventuali assenze o rientri, sulle performance positive o negative del singolo giocatore. Anche gli aspetti societari non sono da sottovalutare anche se non rientrano direttamente nel racconto sportivo dell’evento”.
Dopo una settimana di preparazione, arriva il giorno della partita alla quale Omar è solito arrivare allo stadio circa 5 ore prima del kick off per organizzare un meeting con gli operatori di ripresa per dare loro tutte le indicazioni del caso, a partire dall’utilizzo delle camere, utilizzo che deve essere rispondente alle linee editoriali impresse dalla Lega Calcio di serie A per soffermarsi poi sugli aspetti più specifici del singolo evento.
Ultimato il briefing pregara, arriva finalmente il momento di salire sul pullman regia per controllare gli aspetti tecnici, affinché non vi possano essere problemi una volta che la produzione sarà avviata, come la configurazione del pannello intercom (in sostanza i collegamenti radio con tutte le figure coinvolte nella produzione) o la verifica dei contenuti editoriali.
Omar mi descrive così il pullman regia: “sembra quasi di essere in cabina di pilotaggio prima di un decollo, nella fase in cui viene effettuata la check list e a vedere le regie presenti più che su un aereo sembra di essere su di uno space shuttle!”.

I giocatori sono nel tunnel, le steadycam sono lì, pronte per riprenderli, per accompagnarli fino allo schieramento in campo.
E’ quasi tutto pronto, il tempo di cogliere lo sguardo d’intesa fra arbitro e collaboratori…tre, due, uno (o, meglio, “check ignition and may God’s love be with you (two, one, liftoff“, come cantava David Bowie in Space Oddity, una canzone che Omar si sente cucita addosso), che lo spettacolo, per cui ci si è preparati per una settimana, abbia finalmente inizio.
Ed Omar e il suo team, composto in tutto da circa 30 persone (ma possono arrivare anche a circa 50, mi confida Omar), sono lì, pronti per consentire a noi telepcsportdipendenti di assistere dalla privilegiata postazione del nostro divano di casa a un match di serie A ripreso da ogni possibile angolatura.
Per sapere cosa avviene dopo il kick off in cabina di regia, per conoscere qualche curiosità su quanto accaduto ad Omar nel corso della sua carriera, appuntamento alla prossima puntata.
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.