Dopo averci raccontato nella puntata precedente com’è nata la sua passione per gli sport in TV, come si è preparato per raccontare al pubblico della piattaforma di Discovery+ i Giochi della trentaduesima olimpiade estiva, nonché di cosa si occupa colui che fa parte di un team floating, Giacomo Barberis mi ha promesso che nella successiva chiacchierata mi avrebbe raccontato qualche inedito aneddoto di questa sua esperienza.
“Come sai, Wenner”, mi rivela, “durante i primi due giorni di gare, il sistema hardware di Discovery ha avuto dei problemi, non riuscendo difatti a supportare così tanti canali contemporaneamente. Al termine del mio primo turno di floating ricevo una chiamata dalla regia che mi chiedeva di entrare in diretta in un match di boxe su Eurosport 1 perché il commentatore che faceva la boxe non riusciva a trasmettere. In fretta e furia sono entrato in diretta nel match di primo turno fra l’Iraniano Shahbakhsh e il marocchino Hamout. Un vero e proprio battesimo di fuoco!”.
Nulla rispetto a quanto gli sarebbe capitato qualche giorno dopo, ossia giovedì 5 agosto, quando si è trovato tutto d’un tratto a commentare una gara per la medaglia d’oro, ossia la finale del salto con l’asta femminile: “Mi è stato chiesto di entrare in diretta per fare da continuità introducendo la finale di salto con l’asta femminile. Dovevo commentare un salto registrato della astista greca Stefanidi. L’ho commentato e dopo ho passato la linea a Campagna/Panetta che intanto commentavano su Discovery+. La regia di Milano non ha fatto partire il canale audio di Campagna/Panetta e c’era silenzio. Sono dunque entrato io live e mi sono trovato in diretta su Eurosport 1 per tutta la durata della finale dell’Asta donne. In contemporanea c’erano le prove dell’Eptathlon e del Decathlon e le semifinali dei 400 donne. Non semplice divincolarsi tra così tante discipline e atlete, tenendo conto che si trattava di un commento davvero inaspettato. Ma è il rischio che deve correre coloro che appartengono a un team floating”.

Ma la parte più bella di questa esperienza, mi racconta Giacomo, è ciò che accadeva quando si spegnevano i microfoni: “Ogni sera ci ritrovavamo a cena con i Talent di Discovery: Margherita Granbassi, Sabine Marta (tiro), Filippo Orso (surf), Alex Ranghieri (beach volley), Rossano Galtarossa (canottaggio), Michele Frangilli (arco), Giorgio Galan (triathlon) e i fratelli Marconi (che hanno commentato da soli, senza giornalista, i tuffi con esperimento riuscitissimo)”.

E mi confida, Giacomo, di averli sfidati (e battuti!) a padel i fratelli Marconi in coppia con Alessandro Genunzio.

Il tempo, come sempre accade in questi casi, passa velocemente e non voglio abusare troppo della disponibilità di Giacomo a cui chiedo cosa porta con sé di questa avventura:
“Mi è rimasta un’emozione incredibile. Tanti contatti. Molti ricordi belli”.
E una speranza: “Essere richiamato per un Floating per Pechino 2022, poi, chissà… magari per Parigi e Milano-Cortina”.
Nel frattempo, Giacomo continua a coltivare la sua passione per lo sport, commentando le gare interne della US Junior Volley Casale, e, soprattutto, infiammando gli animi di coloro che siedono sugli spalti del palasport Ferraris di Casale Monferrato per assistere alle gare casalinghe della JB Monferrato, che milita nel campionato di basket della Serie A2 Old Wild West, quale speaker ufficiale della squadra di quel comune bagnato dal fiume più lungo d’Italia.
“Giaaacomooo! Giaaacomooo! Svegliati, inizia la gara”.
Così diceva nonna Carla a Giacomo, di notte, per svegliarlo, semmai mentre stava sognando di raccontare le gesta di quei campioni, che, da bambino, commentava davanti alla tv con la sua compagna di squadra, e che da grande ha avuto la possibilità di fare in tv, ricordandosi sempre quando da piccolo sognava di farlo.
Grazie Giacomo, ad maiora!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.