Manca poco meno di una settimana al calcio di inizio degli europei di calcio che si disputeranno fino alla metà del prossimo mese di luglio in Germania.
Da un punto di vista della produzione televisiva, in assenza di rumors recenti sull’argomento, che cosa mi aspetto?
Immagino una copertura non dissimile a quella degli ultimi mondiali, nonché delle recenti finali di Uefa Champions League e di Europa League: circa 35 telecamere per ogni partita, che presumo vadano aumentare per le semifinali e per la finale di Berlino del 14 luglio.
Al riguardo, penso, infatti, che oramai (da tempo) i camera plan di eventi di questo tipo si siano assestati e vi sia poco spazio per l’introduzione di nuovi punti di ripresa, ovvero di nuove telecamere.
Un camera plan “standard” per questo tipo di eventi non può prescindere da un paio di camere che inquadrano a rotazione i top player delle due squadre, dalle ormai classiche steady a RF impiegate sul lato delle panchine, dalle polecam (o intelli jib) alle cui spalle, ove possibile per ragioni di spazio, saranno posizionati altrettanti jimmy jib, da una robycam (camera aerea), da un paio di telecamere sul lato reverse per riprendere le aree tecniche delle due squadre, da un paio di camere con ottica cinematografica collocate su stabilizzatori gimbal (per riprendere, da dietro, e grazie alla poca profondità di campo, l’ingresso sul terreno di gioco delle compagini e, nel corso della partita, i fan delle nazionali contrapposte), da un drone (che garantisce una copertura aerea dello stadio ambientalmente più sostenibile rispetto all’elicottero), da qualche camera posizionata a 45 gradi rispetto al campo, ovvero negli ultimi sei metri.
Se ci si pensa un attimo, non ho vaticinato nulla, né tantomeno ho diffuso notizie riservate, essendomi, difatti, limitato a prendere in esame i camera plan degli ultimi grandi incontri di calcio internazionale.
In ragione di questo assestamento, un miglioramento potrebbe essere portato o dall’introduzione:
– di camere più performanti o, meglio, capaci di far raccontare meglio al regista i dettagli di alcune giocate ovvero le reazioni dei calciatori o dei fans presenti allo stadio (quindi mi aspetto qualche Ultra Slow Motion o Hyper speed in più);
– di Super Slow Motion (o di camera con ottica cinematografica) sulle steadycam (com’è avvenuto, ad esempio, in occasione di Borussia Dortmund-Real Madrid);
– di Ultra Slow Motion sulle polecam (come abbiamo peraltro visto di recente nell’andata e ritorno della finale del nostro campionato di calcio cadetto).
Una novità, invece, potrebbe essere rappresentata dalla presenza di più droni, non tanto in prossimità dello stadio (ovvero al suo interno, come, invece, abbiamo visto in questa stagione in alcune partite del nostro campionato di calcio di serie A), ma dedicati al racconto dell’avvicinamento delle squadre e dei tifosi all’impianto di gioco (anche qui non mi invento nulla, prendendo spunto dalla recentissima produzione televisiva, peraltro proprio in Germania, della finale DFB-Pokal disputatasi il 25 maggio a Berlino, ove ne sono stati impegnati ben quattro).
Ritengo che un “campo da esplorare” potrebbe essere quello sul fronte opposto al lato in cui è collocato il numero maggiore di camere (in particolar modo la main): in che modo?
Beh, ad esempio, attraverso lo stazionamento di un gimbal, in grado di avvicinarsi ai calci d’angolo o alle rimesse laterali che si battono on reverse, un qualcosa che si è visto, pur in nuce, in occasione della fase finale della Supercoppa italiana.
Al contrario, mi stupirei molto se venisse impiegata qualche bodycam, ovvero venisse “resuscitata” una qualche cable cam o rail cam.
Quel che mi aspetto è un Europeo in cui verrà privilegiato lo storytelling di ogni singola partita, un compito che sarà affidato a (soli) sei registi:
Sebastian von Freyberg, Jamie Oakford, Laurent Lachand, Knut Fleischmann, Oscar Lago e Francois Lanaud.
E, invece, per quanto concerne le grafiche?
Beh, di sicuro, mi aspetto grafiche in grado di fornire dati o chiavi di lettura aggiornati grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, mentre non mi aspetto un massiccio impiego della realtà aumentata, ai livelli, per intenderci, di quello che abbiamo visto nella stagione che si è appena conclusa della Liga, ovvero, per rimanere all’attualità a quanto visto in Germania qualche settimana fa con una robycam che slalomeggiava tra i busti dei giocatori sovraimpressi sul terreno di gioco.
Avrò azzeccato qualche previsione?
Chissà, del resto i pronostici non li sbaglia solo chi non li fa.
Stay Tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.