Passate le ferie, ritornano le consuete puntate di Ultra Slow Mo, che per la terza stagione sportiva consecutiva (ehm, la seconda e mezzo!) vi terranno compagnia ogni lunedì mattina per iniziare la settimana con qualche (piacevole, spero) curiosità sul mondo (e sul dietro le quinte) degli sport in tv: almeno questa è la mia intenzione.
In realtà, il primo articolo della terza stagione era in programmazione per lunedì prossimo, ma nel fine settimana che si è appena concluso, è andato in onda su Skysport “Diretta Sport”, ghiotta occasione per vedere all’opera un ormai consolidato format televisivo (da lungo tempo sperimentato e con successo nel mondo del calcio) per la trasmissione in diretta delle migliori immagini provenienti da tre diverse discipline sportive.
Per la prima volta in tempi recenti, difatti, abbiamo avuto la possibilità di vedere su di un unico canale (nella specie Sky Sport 24) i migliori momenti di tre incontri di sport differenti che si disputavano in contemporanea, eventi che venivano trasmessi su altri tre canali di Sky Sport, vale a dire il calcio (con Lazio-Napoli, in onda su Sky Sport Calcio), il basket (con Italia-Grecia dei campionati europei di pallacanestro, trasmesso da Sky Sport Arena) e il volley (Italia-Cuba, valevole per gli ottavi di finale del trofeo iridato di pallavolo, in onda su Sky Sport Action).
In tempi recenti, va precisato, perché come mi hanno fatto notare Paolo Stravaggi (un utente molto attivo su twitter anche nella community di Sport in Media: a proposito, piccolo spoiler, nella prossime settimane prenderà il via una novità di questa stagione, cioè una particolare collaborazione tra la community di Sport in Media e questa rubrica, per cui #staytuned) e Pino Frisoli (che non necessita di certo di presentazioni), i quali mi hanno fatto presente come a fine anni’70, la domenica pomeriggio, “Diretta Sport” del Tg2 seguiva “L’altra Domenica”: “Per un anno – il 77/78 – c’erano anche i gol della A mostrati nell’intervallo. La stessa “L’altra domenica” nel 76/77 era così, con la parte spettacolo in aggiunta”.
Le mie aspettative erano molto elevate, anche perché la conduzione di Diretta Sport era stata affidata a Fabio Tavelli, uno dei giornalisti della redazione sportiva di Sky Sport di maggior esperienza, senz’altro indispensabile per padroneggiare un programma del genere.
Ed altrettanto elevata era la mia curiosità nell’assistere in diretta a questo esperimento, visti i tempi diversi di ciascuna disciplina, difficili da integrare tra di loro.
Qualche minuto prima delle 20,45 inizia la trasmissione, in uno studio in cui era presente solo Fabio Tavelli, affiancato da Federica Frola, alla quale, come vedremo, sarebbe poi stato affidato un ruolo ben preciso.
Nessun altro ospite in studio: bene così.
Veniva pertanto subito dissipato il mio timore della vigilia, che era quello di vedere inquadrati opinionisti in studio che rubavano tempo (pur con preziose analisi) alle immagini provenienti dai vari campi.
Tuttavia, poiché l’avvio dei tre incontri era scaglionato nel tempo (la palla a due del basket era fissata per le 21.00, mentre il primo punto del volley alle 21.15), nei primi minuti poteva andare in onda in diretta soltanto di Lazio-Napoli, a cui (anche quando il programma è poi passato a regime, come vedremo) sono stati comunque dedicati non più di 40/50 secondi per collegamento.
Ciononostante, la tramissione della partita è stata dapprima intervallata con la diretta della conferenza stampa di Stefano Pioli al termine del derby di Milano, interrotta però da Fabio Tavelli per mostrare in lieve differita il primo dei tre gol di Lazio-Napoli, dopo di che con le immagini provenienti da bordocampo per seguire i prepartita dei due match delle nostre due squadre nazionali.
Il tutto, grazie ai collegamenti con i due inviati di Diretta Sport (Alessandro Acton e Matteo Soragna) ai quali è stato poi chiesto nel corso della serata di sintetizzare (e/o di approfondire) alcuni scambi o canestri che non erano andati in onda, perché passava altro sul canale.
Già, perché è proprio questa una delle cose che non mi è piaciuta di questa trasmissione, che si è difatti andata a innestare sulla classica programmazione di SkySport24, che, nonostante l’occasione, non è stata snaturata.
Mi riferisco, in particolare, a quel quarto d’ora di “telegiornale sportivo” condotto da un’attenta Federica Frola, andato in onda tra le 21,40 e le 21,55 (contenente un riepilogo dei risultati degli incontri di Serie A, la lettura della classifica, una breve sintesi delle conferenze stampa di Inzaghi, Pioli, Allegri e Italiano, oltre alla trasmissione di tutti i gol della giornata del campionato cadetto), che ha purtroppo precluso a chi era sintonizzato sul canale di assistere al finale del secondo quarto di Italia-Grecia e ai primi 17 punti del secondo set fra Italia e Cuba.
Più che azzeccata, invece, a mio avviso, si è rivelata la scelta di far condurre questo “nuovo contenitore” a Fabio Tavelli, abile non solo a destreggiarsi fra la diretta di tre sport differenti, ma anche, e soprattutto, nel motivare il passaggio di linea da un evento all’altro per cercare di tenere incollato il telespettatore allo schermo, nonché nel porre domande (anche di natura tecnica) ai due inviati al Forum di Assago e al palazzetto dello sport di Lubiana.
L’alternanza fra i tre eventi sportivi ha previsto collegamenti della durata di non più di 40/50 secondi per ciascuno, equivalenti a due/tre punti della partita di volley e un paio di azioni dell’incontro di pallacanestro, mentre, ovviamente, era imprevedibile ipotizzare cosa sarebbe accaduto nel lasso di tempo riservato al calcio (grazie a un po’ di fortuna è andato in onda il gol del pareggio del Napoli durante la finestra dedicata alle immagini dall’Olimpico).
Se nella prima ora il programma si è rivelato all’altezza delle mie (elevate) aspettative, nella seconda ora maggiori sono stati gli spazi in cui si è divagato (molto, e troppo, a mio avviso) sugli altri eventi della giornata (tra cui molte finestre su Nantes-PSG, qualche immagine dedicata alle qualifiche della Formula 1, della Moto GP e anche un collegamento con gli US Open di tennis), nonostante l’equilibrio di almeno due eventi su tre.
Fino ad arrivare all’epilogo del programma, in pratica coincidente con la fine di Lazio-Napoli, quando la linea è passata a “L’Originale” (peraltro in onda anche su Sky Sport Calcio), il che non ha permesso a coloro che si erano sintonizzati su Sky Sport 24 di conoscere l’esito delle partite di basket (con un’Italia che ha concluso con un crescendo rossiniano fino, quasi a sfiorare l’impresa) e di pallavolo.
Un qualcosa che gli abbonati di Sky Sport hanno comunque avuto la possibilità di assistere in contemporanea grazie allo split screen, ma il finale del programma me lo ero immaginato in maniera un po’ differente, rimanendo pertanto con un po’ di amaro in bocca.
COSA MI E’ PIACIUTO
L’idea di provare un format – che funziona bene (e da anni) per un singolo sport (il calcio) – su tre discipline che hanno dinamiche e tempi differenti fra di loro. Sotto questo aspetto, le potenzialità di miglioramento del format sono notevoli, occorrendo, a mio avviso, privilegiare la trasmissione delle fasi salienti di un incontro rispetto a collegamenti della medesima durata, il tutto, ovviamente, necessita di un gran lavoro di coordinamento dietro le quinte. Secondo me, questo format potrebbe essere riproposto anche a breve, in quanto di sera, nelle prossime settimane, ci sarà la possibilità di vedere su Sky Sport una serie di sport diversi trasmessi in concomitanza tra loro che vedono coinvolte squadre italiane (la Uefa Champions League o la Europa League, i mondiali di volley maschile, prima, e femminile, poi, gli europei di basket prima, l’Eurolega, poi, spingendosi semmai anche a estendere l’esperimento ad altre competizioni sportive di cui SkySport detiene i diritti). E non è detto che Diretta Sport debba andare in onda solo la sera, potendo, difatti, trovare spazio anche nei pomeriggi dei weekend, trasformando la casa dello sport in diretta sport, tramite cui, ad esempio, assistere in diretta ai migliori incontri di calcio internazionali, alla serie B, a qualche semifinale o finale di un torneo ATP, oppure a qualche incontro di rugby.
La conduzione di Fabio Tavelli, a proprio agio nel ruolo, il quale non si è limitato a passare la linea da un campo all’altro, ma anche a giustificare (in diretta) il perché del passaggio della linea cercando di motivare il telespettatore nel non cambiare canale, spingendosi anche a fare brevi analisi sulla partita.
Gli inviati speciali a bordocampo (di basket e volley) con cui il conduttore poteva relazionarsi direttamente per qualche approfondimento sull’incontro o su cosa era accaduto durante la fase in cui andava in onda altro. L’ho trovato come un filo diretto tra lo studio e l’impianto sportivo, riservato agli spettatori di questa trasmissione.
COSA NON MI E’ PIACIUTO
Il non avere sacrificato completamente durante queste due ore il format classico di Sky Sport 24: se viene proposta al telespettatore una trasmissione in cui vengono alternate le immagini di più sport in diretta, lo stesso non si aspetta che durante quelle due ore gli vengano riproposte le immagini o i risultati della giornata all’interno di spazi (mini TG) che durano oltre dieci minuti. A mio avviso, inoltre, si sarebbe potuti essere più flessibili con i passaggi della pubblicità, andata in onda rigidamente ogni 30 minuti, anche durante le fasi salienti delle tre partite (alle 22,30, ad esempio, stava finendo Lazio-Napoli, mentre il basket e il volley erano nel vivo dei rispettivi incontri).
La grafica: durante i collegamenti dai vari campi veniva sovraimpressa al centro dello schermo una grafica che ricordava il canale su cui andava in onda l’incontro. Poteva andar bene durante i primi collegamenti, ma non ne capisco l’utilità di riproporla dopo due ore, anche perché, molto spesso, questo rettangolo andava a sovrapporsi alla grafica dell’evento (mi riferisco al volley e al basket). Se possibile, invece, avrei introdotto una grafica, molto minimale, da lasciare sempre in sovraimpressione (al posto, ad esempio, della barra laterale con risultati e programmazione delle future trasmissioni) con il punteggio dai tre campi, in modo che il telespettatore potesse essere sempre aggiornato sull’andamento in tempo reale dei tre incontri, anche quando passavano in onda le immagini da un altro impianto o durante gli spazi dedicati alle notizie o alla pubblicità.
La brusca interruzione finale, difficile da giustificare per una trasmissione che si proponeva di trasmettere in alternanza le immagini dai tre impianti e che, in realtà, è terminata sul più bello (con le partite delle nazionali ancora in corso) per lasciare spazio, peraltro, a una trasmissione in onda già su di un altro canale.
E Voi, che ne pensate?
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa.
Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti.
Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.
Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV.
Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.