Per chi, come me, è sempre alla ricerca di quel qualcosa di nuovo che non siamo abituati a vedere nelle produzioni televisive alle nostre latitudini, notevole era l’attesa in vista della gara di Premier League tra Arsenal e Manchester City dell’8 ottobre 2023.
Non tanto per le giocate dei numerosi campioni in campo, ma, soprattutto, per vedere all’opera la “Game Mode”, ossia un particolare tipo di ripresa utilizzato per la prima volta nel Regno Unito, benché la stessa fosse stata sperimentata il week end precedente durante Arsenal-Liverpool della WSL (Woman Super League).
Particolare perché proveniente da una telecamera montata su di un binario (in gergo: rail cam), capace di muoversi parallelamente al terreno di gioco dell’Emirates Stadium, nella specie ad un’altezza inferiore a quella in cui viene solitamente collocata la “main camera”, ossia quella telecamera che rimane in onda per la gran parte di un incontro di calcio.
Particolare per la sua prospettiva laterale e in costante movimento: familiare per gli amanti dei videogames sul calcio, ma decisamente anomala per i (boomer) telepcspordipendenti abituati alla tradizionale telecamera collocata su di un punto fisso posizionata sulla tribuna principale.
Particolare, perché ha sostituito la main camera nel segnale trasmesso in Inghilterra su Sky Sports Football: in altre parole, gli abbonati alla pay tv britannica avevano la possibilità di scegliere se vedere la trasmissione “normale” (vale a dire quella che era imperniata sulla “main camera”) ovvero optare per quella incentrata sul “game mode”, sintonizzandosi sulle frequenze di Sky Sports Football per apprezzare un’inquadratura costantemente dinamica.

Dinanzi a un’attesa del genere (scherzando, avevo confidato a un amico di non aver dormito la notte tra sabato e domenica: il che è vero, ma non di certo per l’attesa della visione di questa particolare telecamera!) domenica pomeriggio mi sono posizionato sulla privilegiata postazione del mio divano di casa per gustarmi questa particolare ripresa.
Un’attesa che, tuttavia, si è rivelata assimilabile a quella di Vladimiro ed Estragone in attesa che si materializzasse il “Signor Godot”, dal momento che alle nostre latitudini il “game mode” non si è purtroppo mai visto, non essendo difatti presente nel segnale internazionale mandato in onda da Sky Sport Italia.
Peccato.
Ma chi mi conosce sa che tra i miei peggiori difetti c’è la testardaggine, per cui nei giorni successivi sono andato alla ricerca di qualche filmato in rete tratto dal feed di Sky Sports Football UK, al fine di vedere con i miei occhi il “Game Mode”.
Cosa mi è piaciuto e cosa no.
Una premessa fondamentale: si è trattato di un’insolita modalità di ripresa alla quale l’occhio del telepcsportdipendente non è abituato, cosicché le seguenti impressioni non possono non avere preso le mosse da questo inequivoco presupposto.
La prima cosa che non ho apprezzato è stata l’inquadratura: decisamente molto più larga (financo troppo) rispetto a quella proveniente della classica “main camera”.
Non sono a conoscenza dell’ottica montata sulla camera collocata sui binari, ma diverse volte quando la palla stazionava dalla parte opposta del campo una nitida visione della giocata era di fatto preclusa al telepcsportdipendente in assenza di un adeguato restringimento sull’azione da parte della telecamera.
Anche l’altezza della camera non mi ha entusiasmato, pur se mi rendo perfettamente conto che questo parametro è, di fatto, obbligato, potendosi difatti il binario collocare non di certo nel punto più funzionale alla regia, bensì in totale sicurezza e, soprattutto, a un’altezza che non preclude la visione del match ai tifosi presenti sulle tribune dello stadio (molto più versatile, la cable cam).
Il che, a mio avviso, non può che rappresentare un serio limite per la diffusione di questo tipo di ripresa, non essendo infatti tutti gli stadi dotati spazi che consentono di “nascondere” il binario su cui scorre il carrello su cui è installata la telecamera.
E, rimanendo su quella che è la peculiarità di questa ripresa (ossia la ripresa in movimento), ho trovato particolarmente fastidiose le immagini durante i capovolgimenti di fronte, vale a dire in caso di trasformazione di un’azione da difensiva in offensiva.
Al contrario, decisamente gradevole è stato vedere le immagini nell’ambito di un “contropiede lanciato” poiché permettono di percepire la velocità della transizione.
A condizione, però, che il binario venga sfruttato in tutta la sua lunghezza: domenica scorsa, ad esempio, all’Emirates Stadium il carrello non è mai entrato nei 25 metri dal fondo del campo, allorquando, invece, mi aspettavo che si posizionasse in prossimità delle aree di rigore in occasione, ad esempio, dei calci d’angolo, proprio come avviene nei videogiochi (del resto, se si chiama “game mode” non può non essere il più simile possibile all’immagine a cui sono abituati gli appassionati di videogames sul calcio…).
Questa limitazione, però, potrebbe dipesa dalla scelta della produzione britannica di utilizzare (pur se solo su Sky Sports Football) il “Game Mode” come “camera principale”, che, come tale, avrebbe dovuto garantire una visione quanto più completa possibile dell’incontro da parte dei telepcsportdipendenti di oltre Manica, evitando che in caso di lancio lungo o di rapida ripartenza dopo un calcio d’angolo il carrello della telecamera rimanesse troppo indietro rispetto all’azione, precludendo così una “normale” visione del capovolgimento di fronte.
Una sistema di ripresa che, a mio avviso, avrebbe potuto essere maggiormente valorizzato se non fosse stato utilizzato in maniera alternativa alla “main camera”, sfornando così piacevoli immagini di una transizione offensiva e sfruttando tutta la lunghezza del binario, da mettere in onda (anche) come replay (ovvero per specifici contenuti editoriali).
Un po’ come avvenne un paio di stagioni orsono alle nostre latitudini.
Già, perché il “game mode” non è di certo un’invenzione “britannica”, posto che qualcosa di simile venne sperimentato nel calcio in Italia il 20 gennaio 2021 per la ripresa della Supercoppa Italiana, quando a un’altezza di poco inferiore al tetto della tribuna principale del Mapei Stadium di Reggio nell’Emilia venne posizionata la PS5 CAM (dal nome dello sponsor della competizione: in pratica, una cable cam, quindi, una telecamera che scorreva su cavi e non su di un binario come quella posizionata all’Emirates Stadium), che non venne utilizzata in sostituzione della main camera, ma per offrire replay di talune azioni, come, ad esempio, il contropiede che portò al secondo gol della squadra che si aggiudicò il trofeo (se la memoria non mi inganna, la cable cam viene utilizzata in Premier League durante alcuno dei big match nei turni di campionato trasmessi da Amazon).
VIDEO (dal profilo X di Popi Bonnici)
Vedremo se nelle prossime settimane la Premier League deciderà di riproporre questa inquadratura, poiché nelle intenzioni della lega britannica la stessa sembra essersi prefitta di impiegarla per tutte le partite interne dell’Arsenal all’Emirates Stadium.
Probabilmente come una delle altre telecamere facenti parte della produzione e non in sostituzione della main camera come avvenuto una settimana fa.
E vedremo se a partire dalla prossima stagione calcistica (per la quale a livello produttivo mi aspetto gustose novità) anche il telepcsportdipendente italiano possa avere la possibilità di ammirare questa modalità di ripresa nei big match del campionato di calcio di Serie A, nell’ambito di quello che definisco “processo di gamizzazione” delle riprese televisive degli sport, sempre più simili a quelle dei videogames.
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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