La Bella Italia! La meglio gioventù! Premio speciale a chi ha contato quante volte il telecronista Rai Maurizio Colantoni ha pronunciato questi slogan nel corso della vittoriosa avventura dell’Italvolley ai Mondiali. Non penso di andare lontano dalla realtà se penso che mai nella storia dello sport goduto grazie alla tecnologia si è assistito ad una ripetizione così continua, persistente e, a dire il vero, difficilmente digeribile di poche parole immaginifiche; tese si a creare una community attorno ai ragazzi di De Giorgi ma destinata anche a distruggerla per sfinimento delle orecchie dei telespettatori, quella community.
Comunque stavolta tutto va perdonato. Perché la serata di domenica è stata davvero unica nella storia dello sport sui canali Rai. La situazione era potenzialmente pericolosa: diretta su Rai 1 del match conto la Polonia e Domenica Sportiva su Rai 2 inserita in palinsesto in seconda serata. Onde evitare che si scivolasse anche solo in parte nel misunderstanding che si verificò durante gli Europei di atletica (linea che passa da Rai 2 a Raisport proprio mentre Crippa sta per vincere l’oro per dare la linea ad un Tg) stavolta in Rai hanno fatto in modo che la copertura dell’evento fosse addirittura (ma opportunamente) sovradimensionata rispetto all’occorrente. Dopo l’ultimo punto Rai 1 ha mantenuto la diretta e su Rai 2 la DS è partita occupandosi a sua volta del trionfo azzurro. Due canali lineari Rai dedicati live ad un solo evento: epocale.
E una serata del genere ha acquisito cammin facendo un significato sociale che travalica di parecchio i confini della pallavolo. Il match è stato seguito da 3.600.000 telespettatori su Rai 1 e da 600.000 su Sky: numeri pesanti specie se si considera che (con tutte le limitazioni del caso) c’era contestualmente la Juve che pareggiava con la Salernitana fra mille polemiche. Per tutta la domenica, sui social e non solo, il tema vincente è stato uno e uno soltanto: la lite (disgustosa) fra Totty e Ilari (cambio di vocale voluto e non frutto di errore). Sono il solo a pensare che in qualche modo il successo dei ragazzi del volley sia stato così numericamente voluminoso anche perché qualcuno alla fine ha voluto sottolineare la distanza fra l’esibizione sportiva di una squadra composta da atleti uno dei quali (Giannelli) a fine match ha pure adoperato il termine “contegno” (in genere avulso dallo slang delle interviste sportive e pure dal mood del Paese; ma questo è un altro discorso), piuttosto che continuare a pensare ad un ex atleta rammaricato perché, a suo dire, la ex amata gli ha sottratto i Rolex? Che dite? Un’assurdità? Pura fantasia? Magari. Ma con la fantasia, a volte, si vola alto e si va lontano.
IL PODCAST SU SPORT E MEDIA
PIERO VALESIO | È stato critico televisivo del quotidiano Tuttosport per oltre vent’anni. Come inviato ha seguito Olimpiadi, grandi eventi di calcio, tennis, Formula 1, Motomondiale e sport invernali. Dal 2016 al 2020 ha diretto il canale televisivo Supertennis e ha curato la comunicazione degli Internazionali d’Italia. Ha tenuto e tiene corsi di giornalismo e di comunicazione sportiva. Nel 2015 ha vinto il Premio Coni per la narrativa inedita con il racconto “Marcialonga Blues”. Ha scritto libri per grandi (“E vissero felici e lontani” con Antonella Piperno, Perrone editore) e piccini (“Cronache di Befa”, Biancoenero edizioni).
Recensisce in stile sportivo libri non sportivi per la newsletter “Lo Slalom”.