Pubblico una lettera ricevuta (per scrivermi: posta@simonesalvador.it) da Matteo, 28 anni, preparatore atletico, laureato magistrale in Scienze dello Sport. Matteo mi aveva scritto qualche tempo fa per uno scambio di idee sul rapporto sport-scuola e sport-diritto in alcuni Paesi. A distanza di qualche mese, Matteo si è trasferito in Francia e ha voluto portare la sua testimonianza in riferimento ai principali media sportivi. Soprattutto, però, ha voluto porre una domanda aperta che giro a tutta la community di Sport in Media: cosa si può fare per cambiare la Cultura dello Sport in Italia? In particolare, quale contributo possono dare i giovani in tal senso?
Ringrazio Matteo per la lettera e per la disponibilità a renderla pubblica e condividerla con i lettori di Sport in Media.
Il dibattito è aperto.
Buongiorno,
Le scrivo dopo diversi mesi, sempre per parlare di sport (non so se si ricorda di me, ci eravamo scambiati un paio di mail diverso tempo fa).
Da qualche mese mi sono trasferito in Francia e, appena arrivato, ho iniziato a seguire costantemente l’Équipe, sottoscrivendo il loro abbonamento online.
La differenza di contenuti con i giornali sportivi italiani è abissale.
Non ho di certo scoperto l’acqua calda, ma la quantità di sport trattati, notizie, documentari, inchieste, podcast, serie (…) fa impallidire qualsiasi giornale nostrano.
Per quale motivo lo sport non può essere trattato dai media (e in questo particolare esempio dai quotidiani) come viene fatto in Francia? “I giornali scrivono ciò che i lettori vogliono leggere”. Può essere, ma lo trovo principalmente un alibi, una scusa al solo fine di non cambiare la situazione attuale.
Sabato sera ho messo le home page della Gazzetta dello Sport e de L’Équipe una di fianco all’altra. Weekend principalmente di calcio, ciclocross, rugby (per non parlare ovviamente del basket, tennis, ecc. ecc.), precedente alla settimana di inizio dei Mondiali di sci alpino.
Da una parte notizie sul calcio (principalmente sul derby, e non tutti riguardanti propriamente il calcio) e qualcosina di basket. Dall’altra calcio, rugby (tantissimi articoli sulla partita di domenica Italia-Francia, sul torneo in generale e sul campionato francese), Ciclismo, Sci Alpino, Judo, Coppa Davis, Golf, NBA.
Cosa possiamo fare noi giovani (ho 28 anni, mi ritengo ancora tale…) per cercare di cambiare questa situazione?
Quando frequentavo le lezioni universitarie di Scienze Motorie, eravamo tutti unanimi nel concordare la poca cultura che si ha dello sport nel nostro Paese. I giovani, per cercare di svoltare da questa situazione, ci sono. Molti di noi (io no, essendomi trasferito in Francia) stanno insegnando nelle scuole, dando il loro contributo nell’educare allo sport le future generazioni. Ma non credo basti. Le ore di educazione fisica sono sempre poche, insufficienti per trasmettere ed insegnare una corretta cultura dello sport.
Devono cambiare le cose sotto molti aspetti, ma sono talmente tanti che non saprei neanche da dove cominciare. Uno dei modi che ho per provare a fare qualcosa è scrivere a voi giornalisti (Lei è il primo che provo a contattare). Sperando che qualcosa, non ho la più pallida idea del come, possa cambiare.
Arrivederci e grazie mille per l’attenzione,
Matteo
[Mail del 6 febbraio 2023]