Stiamo assistendo a una “sport festivalization”: la gara sportiva diventa sempre più un evento paragonabile a un festival, con un divertimento a 360°”
Tom Garfinkel – organizzatore GP di Miami
Dal 3 al 5 maggio, Miami si appresta ad essere invasa ancora una volta dall’immenso carrozzone della Formula 1. Liberty Media e gli organizzatori locali hanno preparato il ritorno in grande stile del Circus dalle parti di Miami Gardens, più precisamente all’Hard Rock Cafè Stadium, che qualche settimana fa ha ospitato anche il torneo ATP Masters 1ooo di tennis.
Un difficile inizio segnato dal Covid-19
Il Gran Premio di Miami si è corso per la prima volta nel 2022, in un periodo ancora molto complicato a causa delle “scorie” lasciate dal Covid-19.
All’epoca, era difficile anche in un paese come gli USA completare per tempo i lavori necessari per adeguare l’area dell’Hard Rock Cafè Stadium al Circus della F1. Le spedizioni internazionali infatti avevano subìto ritardi di diversi mesi, costringendo gli organizzatori della gare a trovare fornitori completamente nuovi, per lo più statunitensi.
Ciò valeva sia per aspetti semplici, come i seggiolini delle tribune, che normalmente vengono importati dalla Cina, ma riguardava anche cose più complesse, come la produzione di sette miglia di griglie di scarico per l’acqua, prodotti che in genere devono essere ordinati con più di un anno di anticipo.
Un successo annunciato: pubblico e spettacolo
Nonostante tutto la gara è stata un enorme successo. Quasi 250.000 persone hanno varcato i cancelli della pista in quel week end di maggio. Altri 2,6 milioni di persone hanno assistito alla vittoria di Max Verstappen davanti alla televisione – il pubblico più numeroso mai visto per una gara di F1 sulla televisione americana – e le stime ci dico che la ricaduta per l’economia locale sia stata di circa 350 milioni di dollari.
Ma non finisce qui: l’organizzazione si mossa subito per migliorare l’evento.
Uno dei problemi più sentiti dagli spettatori riguardava l’inadeguatezza del club presente nel paddock, ben al di sotto degli standard, così sono stati spesi più di 100 milioni di dollari per un nuovissimo edificio permanente dotato di tutti i comfort.
Sono stati aggiunti ben 12 ponti pedonali in più, rendendo più facile per le persone raggiungere le diverse aree dell’impianto. Inoltre, sono stati effettuati interventi sulla pista per favorire i sorpassi, anima di questo sport.
Più ricavi in tre giorni di GP che in una stagione dei Dolphins
E gli interventi hanno sicuramente funzionato perché il secondo Gran Premio di Miami è stato ancor più un successo del primo, generando più vendite di biglietti in tre giorni rispetto a tutte le partite casalinghe dei Miami Dolphins del 2022 messe insieme.
I Dolphins sono la squadra di NFL, che gioca appunto all’interno dell’Hard Rock Cafè Stadium: nello specifico, le vendite annuali di biglietti per una squadra come i Miami Dolphins sono state di circa 150 milioni di dollari, mentre il GP ne avrebbe generati 185 milioni in un fine settimana!
Il direttore dell’organizzazione del Gran Premio, Tom Garfinkel, ha affermato che un così grande successo della F1 a Miami sia dovuto a quella che chiama “sport festivalization”. La potremmo tradurre come “la trasformazione dell’evento sportivo in un evento festoso a 360 gradi”! Non solo sport, ma anche spettacolo, divertimento, musica, cibo, glamour e via discorrendo.
“Festivalization”: lo sport diventa occasione di festa a 360°
Di solito, gli spettatori hanno a disposizione opzioni limitate per l’acquisto dei biglietti per un posto normale, un seggiolino premium e l’accesso a club e suite di lusso. Poca scelta, prezzi divisi in tre fasce o poco più.
A Miami si è cercato di cambiare questa filosofia: ad esempio, quest’anno, i tifosi potranno scegliere tra ben 30 pacchetti, i cui prezzi vanno da $ 150 per un pass base valevole tre giorni, a un costo di più di $ 15.000 per l’esperienza più lussuosa.
“Abbiamo creato più di 30 tipologie di esperienze per questo evento, andando a coprire tutta la gamma di prezzi possibile. Si parte da un biglietto di $ 50 al giorno, con il quale puoi sperimentare questa Disneyland di cibo e bevande e goderti la pista da posti diversi, fino a un biglietto da 15.000 dollari in cui vivere la gara all’interno di un contesto molto esclusivo e tutto il resto”.
I biglietti sono comunque divisi in tre macro aree: a) Campus pass (“experience it all for $150 per day!”, b) Grandstands (le tribune) e c) Premium Experiences.
Le prime due sono acquistabili on line. Il campus pass ha un costo fisso, mentre quello per le tribune può essere personalizzabile con l’aggiunta di pacchetti specifici.
Il pacchetto premium non si può acquistare sul sito (!), ma si può solo chiedere di essere richiamati per definire con un operatore (un concierge) i servizi del pacchetto ed il relativo costo.
Grazie a questa possibilità di scelta, rivolta a tutte le fasce economiche, si prevede che a Miami si possa raggiungere la cifra record di 300.000 partecipanti. Molti saranno lì per la gara, altri ci andranno per godersi lo spettacolo ed il contorno glamour, compreso l’attesissimo concerto di Ed Sheeran.
E per chi non fosse interessato alla gara o alla musica, ci sono poi centinaia di venditori di cibo, barche, piscine, “stabilimenti balneari” ed altre iniziative votate al marketing più spinto!
Esiste un’opzione letteralmente per tutti, indipendentemente dal budget o dagli interessi di ciascuno.
Un modello esportato in altre discipline
La Formula 1 nel suo complesso si è spostata verso questo modello dall’acquisizione di Liberty Media nel 2017, una proprietà americana che ha spinto fin da subito per spettacolarizzare questo sport, e praticamente tutte le principali leghe sportive stanno cercando di replicarlo in qualche forma o modo.
Tale è la voglia di stupire e tanto l’hype attorno all’evento che Ferrari ha addirittura pensato di cambiare il colore della propria livrea appositamente per la gara del prossimo fine settimana. Leclerc e Sainz si vestiranno con abiti e correranno con vetture tinte di azzurro La Plata e Azzurro Dino. Certo ci sono dei richiami storici alla presenza del marchio negli USA, ma l’idea di operare una scelta così particolare non è certo stata presa a caso.
Non è un caso nemmeno che da quest’anno sia stato coinvolto nell’organizzazione del GP di Miami anche all’italiano Guenther Steiner, già general manager della HAAS, volto famosissimo oltre oceano grazie alla serie Netflix “Drive to Survive”. E’ stato assunto sicuramente per la sua esperienza e capacità di lunga durata nell’ambiente dei motori, ma anche per il tocco glam della sua presenza.
Il calcio è ancora molto indietro su questo tema, ma se pensiamo solo alla finale di Champions 2023 a Istanbul, vediamo che anche l’UEFA ha cercato di rendere l’evento qualcosa di più della singola partita: infatti era stato creato un immenso villaggio (fan zone) con aree concerti, palchi con spettacoli di vario genere, riservati alle tifoserie delle due finaliste, e una grande e variegata area food. Un primo passo.
Dove finisce lo sport e dove inizia spettacolo?
Il dilemma che però cruccia i puristi è: dove finisce lo sport e dove inizia il “baraccone” mediatico.
Il tema meriterebbe un ben più corposo approfondimento e sarà sicuramente oggetto di ulteriore dibattito su questo sito. Perché lo sport è e deve essere anche spettacolo.
A volte però fa discutere l’eccessiva “spettacolarizzazione” di un evento, quando il dato sportivo sembra quasi irrilevante rispetto al contorno, al carrozzone, all’imponente macchina di promozione che magari sacrifica il gesto, il risultato, a beneficio del profitto.
Per ora però i lauti guadagni, danno ragione agli organizzatori che propongo questa “festivalizzazione” dello sport!
“Per soli $ 50 al giorno, puoi acquistare un biglietto con il quale sperimentare questa Disneyland di cibo e bevande e goderti la gara da diverse visuali della pista“
Matteo Zaccaria | Coltiva la passione per tutti gli sport (tranne il cricket, che rimane un mistero), ma non ne pratica neanche uno (!). Avvocato vicentino, ma non “magna gati”. Appassionato del racconto sportivo in tutte le sue forme. Ritiene che se ti svegli nel cuore della notte per guardare una finale NBA, o hai una passione, o un problema, oppure entrambe le cose!
“Mi piace guardare lo sport in Tv. Contrariamente ai film non sai mai come va a finire” (Michael Douglas).