Sul mondo dei motori e di come i media italiani trattino l’argomento ci sarebbe molto da scrivere. Sulla pagina Facebook di SPORTinMEDIA, Massimiliano Ambesi, storico commentatore degli sport invernali di Eurosport, si è espresso in questi termini, commentando un articolo in cui Aldo Grasso parlava della noia che regna sovrana in F1: “La Formula Uno non è uno sport così come tutto il comparto motori. Quando la gente lo capirà sarà sempre troppo tardi“. Un’opinione netta ma molto interessante su cui si potrebbe aprire un bel dibattito.
Sempre sul modo (tifoso e vagamente provinciale) in cui i media nostrani parlano di F1 e MotoGP – titoloni quando vincono la Ferrari o un italiano, boxettino quando trionfano, normalmente, Mercedes e Marquez – la prima pagina odierna della Gazzetta dello Sport è molto rappresentativa: “Ce l’hanno con la Rossa“.
Al di là del giudizio sul contatto – al limite, discutibile, ma senza i crismi dello scandalo – tra Verstappen e Leclerc, sarebbe auspicabile che il quotidiano sportivo più diffuso in Italia mantenesse dei toni più moderati, senza trascendere nel tifo. Un titolo del genere – in pieno stile Libero – strizza l’occhio alle consuete, stucchevoli, teorie complottistiche intrise di vittimismo, tipicamente italiche. Un modo per attirare le simpatie di quei tifosi che – in quanto tali – hanno considerato scorretto il sorpasso di Verstappen ai danni del ferrarista. Per carità.
Cara Gazzetta, ci aspetteremmo qualcosa di più alto e meno provinciale.