A distanza di 31 anni l’Italia torna a organizzare una competizione calcistica per nazionali di caratura internazionale, ospitando una parte delle partite dell’Europeo 2020 iniziato lo scorso fine settimana con la gara inaugurale che ha visto contrapporsi la nostra nazionale contro quella della Turchia.
L’incontro è andato in scena allo stadio Olimpico di Roma, che 31 anni e due giorni prima aveva fatto da teatro all’esordio degli azzurri in quel mondiale conclusosi con la sconfitta ai calci di rigore contro l’Argentina allo stadio San Paolo di Napoli (oggi intitolato a uno di quei giocatori che calciò uno di quei penalty).
Nella serata di sabato 9 giugno 1990 andò difatti in onda Italia-Austria (la partita nella quale iniziammo a conoscere Salvatore Schillaci, divenuto nel giro di pochi giorni Totò), partita prodotta e ripresa (come tutti i match di quel mondiale) dalla Rai, il cui sforzo produttivo fu (per l’epoca) tutt’altro che indifferente: la Tv di Stato, infatti, riprese le partite clou del mondiale (tra cui quelle della nostra nazionale) con (ben) 11 telecamere (4 delle quali impiegate per i replay) mettendo a punto nell’occasione in collaborazione con Telelettra e il Politecnico di Madrid un sistema di compressione digitale del segnale HDTV che permise una visione degli incontri in alta definizione, non per tutti, ma soltanto per quegli spettatori che decisero di assistere agli incontri in 8 sale cinematografiche sparse nel nostro paese.

Rispetto ai nostri giorni le riprese erano decisamente essenziali: le telecamere erano collocate soltanto su di un lato dello stadio, quello ove erano ubicate le panchine (la telecamera sul lato opposto era, all’epoca, una chimera) e dietro ciascuna delle due porte (in curva) era posizionata una telecamera, mentre, un’altra, a fianco di ciascuna porta, sempre nel lato del campo più prossimo alle panchine, tra le quali stazionava un operatore con una telecamera da spalla, pronto a fare la spola tra un allenatore e l’altro.

All’altezza della linea mediana a bordocampo era posizionata invece la cosiddetta “giostra”, per le riprese dal basso, mentre la lettura di Decoder di Simone Salvador, che peraltro ringrazio per l’input, mi ha permesso di venire a conoscenza di un particolare inedito per il sottoscritto: “A luglio 1991 Tele+2 produce e trasmette la fase finale della World League di Volley (…). Semifinali e finali si svolgono al Forum di Assago e Tele+2 copre l’evento con otto telecamere la Sky Cam, ovvero una telecamera manovrabile piazzata sul soffitto del palazzetto (l’anno precedente, ai Mondiali di Italia ’90, la Rai ha inaugurato questo tipo di ripresa, collocando una telecamera perpendicolarmente al cerchio di centrocampo dello stadio Delle Alpi di Torino)”.

(immagine tratta da youtube)
Innovativa era invece la grafica curata dall’Olivetti, una grafica che, a differenza di quelle minimaliste attuali, veniva sovrapposta su di una gran parte dello schermo, mentre sullo sfondo passavano in diretta le immagini dello stadio, come avveniva, ad esempio, prima dell’inizio del match, quando i giocatori dei due undici titolari apparivano sul televisore all’interno di un quadrato con una ripresa previamente registrata.
31 anni e due giorni dopo è andato in scena il match di apertura del primo europeo itinerante nella storia del calcio, che pare proprio avere un’uniformità di riprese nonostante gli incontri si disputino in undici stati diversi.
La sky cam del 1990 è stata sostituita con la spider cam (molto più performante, oltre a coprire tutto il terreno di gioco ed offrire a noi telepcsportdipendenti replay mozzafiato da ogni altezza) e vengono utilizzate in tutte le partite due dolly (una dietro a ciascuna porta), camere grandangolari (impiegate prima dell’inizio della gara ovvero durante l’intervallo), tante superslowmotion (a fianco a ogni porta e sul lato opposto rispetto a quello della ripresa principale) e cam remotate ultra slowmo (per ora non pole cam) e microcam all’interno di ogni rete.

Una produzione quasi perfetta: quasi, perché mi aspettavo che in un evento del genere venissero impiegati tutti i migliori mezzi attualmente in uso nel vecchio continente per la ripresa dei match di calcio, tra cui, ad esempio, le steady cam con effetto sfocato (utilizzate ormai settimanalmente in Spagna e in Francia, apparse anche in Italia, in occasione della finale della coppa nazionale di qualche settimana fa), ma soprattutto davo per certo che venissero proiettate sullo schermo quelle grafiche tridimensionali che stiamo vedendo con sempre maggior frequenza nella gran parte delle competizioni sportive, apparse, finora, solo prima del kick off.

(immagine tratta da Raiuno)
Non ci resta dunque che attendere, quanto meno, la fase a eliminazione diretta, nella speranza che nell’occasione le riprese attuali vengano integrate ed implementate con tutti i migliori mezzi attualmente in uso nel vecchio continente per la ripresa di un evento calcistico, con l’auspicio che anche quelle notti possano essere per noi italiani davvero magiche, perlomeno come quelle del mondiale del 1990.
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.