Dopo la notizia a sorpresa riguardante i diritti TV in chiaro delle ATP Finals 2021-2023, acquistati da Rai Sport, continuano i movimenti nell’ambito dei diritti video-televisivi. Come riporta questa mattina Calcio&Finanza, infatti, DAZN ha acquistato i diritti TV di MotoGP, Moto2 e Moto3 per il 2020 e 2021.
Una novità sorprendente, se non altro per i tempi. Secondo alcuni siti specializzati, infatti, Sky stava valutando seriamente di non rinnovare il contratto con Dorna, visto il netto calo di ascolti della stagione 2019. Tuttavia, l’accordo Sky Sport-Dorna scade al termine del 2020 e non era preventivabile lo sbarco del Motomondiale su DAZN-Italia già da quest’anno.
AGGIORNAMENTO AL 24/01
Sky, nel pomeriggio di ieri, ha pubblicato un comunicato in cui ribadisce la titolarità dei diritti anche per il 2020. Di fatto, per il 2020, ci sarà la contitolarità dei diritti tra Sky Sport (pay-tv su sat e dtt più gare in chiaro su TV8) e DAZN (diritti streaming). Questa mattina Italia Oggi sottolinea come “Sky abbia voluto condividere le spese (17 milioni di euro l’anno per i diritti del Motomondiale) con qualcuno e abbia ceduto in sub-licenza non esclusiva i diritti in streaming a DAZN“. Una “soluzione tampone”, quindi, che va bene a entrambe le parti: Sky abbatte i costi di un prodotto che ha perso progressivamente appeal e interesse; DAZN, nel tentativo di allargare la base dei propri abbonati, acquista i diritti di un evento comunque seguito da uno zoccolo duro di appassionati che, magari, preferiranno fare un abbonamento meno costoso e vincolante.
IL “TOMBISMO” DI RITORNO
La disaffezione o comunque il netto calo d’interesse in Italia verso la MotoGP è legato al fenomeno che abbiamo ribatezzato “Tombismo“. Si tratta della tipica tendenza italiana a innamorarsi collettivamente di una disciplina sportiva in presenza di un italiano vincente e in grado di essere “personaggio” al di fuori del campo (pista in questo caso) di gara. Alberto Tomba – da qui la parola “tombismo” – è stato il paradigma di questa tendenza italica. Con Valentino Rossi che non vince una gara da 3 anni e un Marquez dominante, l’italiano medio si è progressivamente allontanato dal Motomondiale e anche un Dovizioso protagonista non riporterebbe gli ascolti ai livello degli anni precedenti (semplicemente perché il pilota Ducati non è un “personaggio” come Valentino Rossi).