Se sei capitato su questa pagina, probabilmente stai cercando una guida per orientarti su costi, promozioni e combinazioni degli abbonamenti a Pay-Tv e servizi streaming per seguire calcio e sport nella stagione 2021-2022. Se è così, vai direttamente a questo articolo in cui troverai tutte le specifiche.
GUIDA AD ABBONAMENTI PAY-TV E STREAMING 2021-2022: PREZZI, PROMOZIONI, COMBINAZIONI
Articolo aggiornato al 5 maggio 2021
Alla fine, a soli 3 giorni dalla scadenza del bando, fissata per il 29 marzo, è arrivata la decisione della Lega Serie A (16 i voti a favore, 4 i contrari: Sassuolo, Sampdoria, Genoa e Crotone). I diritti video-televisivi della Serie A per le stagioni 2021-22, 2022-23 e 2023-24 se li aggiudica DAZN, che appoggiata da TIM ha visto prevalere la propria offerta da 840 milioni di euro a stagione per i pacchetti 1 e 3, vale a dire quelli che le consentiranno di trasmettere tutte e 10 le partite di ogni turno di Serie A. Le 10 partite sono così suddivise:
- 7 partite a giornata in esclusiva
- 3 partite a giornata in co-esclusiva (pacchetto per ora congelato in attesa del nuovo bando e dell’assegnazione a un altro operatore)
Lunedì 29 marzo era in programma la riunione per assegnare il pacchetto 2, quello delle 3 partite in co-esclusiva a giornata (sabato 20.45, domenica 12.30 e lunedì 20.45). Per questo pacchetto era in piedi un’offerta di Sky pari a 70 milioni di euro, che la stessa Sky ha alzato del 25%, offrendo 75 milioni di euro per il primo anno, 87.5 milioni per il secondo e 100 milioni per la terza stagione. In sostanza: 87.5 milioni in media a stagione offerti da Sky per queste 3 gare in co-esclusiva. Nonostante questo sostanzioso rialzo, 7 club si sono astenuti (Atalanta, Juventus, Hellas Verona, Fiorentina, Inter, Lazio e Napoli) impedendo il raggiungimento del quorum di 14 voti e bloccando quindi la vendita del pacchetto 2.
Ciò ha determinato due conseguenze:
1. La Lega Serie A è stata costretta a pubblicare un nuovo bando per queste 3 partite in co-esclusiva. Più correttamente, il 27 aprile la Lega A ha pubblicato un invito a partecipare alla trattativa privata per l’assegnazione di queste 3 partite. La base d’asta è pari a 150 milioni di euro a stagione. Si possono presentare le offerte fine al 3 maggio, il 4 maggio dovrebbe esserci l’assegnazione. Osservate bene le date, ci torniamo nella parte legale-giudiziaria.
Questo bando-bis dovrebbe vedere Sky comunque in pole-position, anche se difficilmente la Pay-Tv di Comcast offrirà la cifra minima richiesta dalla Lega (150 milioni di euro l’anno). Potrebbe esserci Mediaset, recentemente tornata in corsa sul fronte Pay, con l’acquisizione dei diritti streaming della Champions (escluse le partite in esclusiva acquistate da Amazon). Amazon che ha dimostrato di essere interessata ai diritti sportivi premium solo in caso di esclusiva, quindi appare improbabile un suo interesse per queste 3 gare trasmesse assieme a DAZN.
La seconda conseguenza è che, stante il divieto di esclusiva per un singolo operatore (no single buyer rule) previsto dalla Legge Melandri, anche la vendita del pacchetto 3 a DAZN è per il momento sospesa.
L’OPINIONE DI SPORT IN MEDIA
Come sottolineato più volte in queste settimane, penso che lo streaming rappresenti il futuro e (in parte) già il presente della fruizione video-televisiva. Il fatto che DAZN abbia ottenuto i diritti in esclusiva già in questo triennio rappresenta una sorpresa e allo stesso tempo un segnale positivo in vista di un miglioramento delle infrastrutture Internet e della relativa copertura in tutta Italia. In tal senso, infatti, la forte presenza di TIM è un messaggio molto chiaro. Poche cose come la Serie A di calcio hanno il potere di porre all’ordine del giorno la questione relativa alla necessità di migliorare (o in alcuni casi portare) le connessioni Internet in Italia. Inoltre, lo stile e il modo di proporre calcio di DAZN, incentrato essenzialmente sull’evento, senza lunghi pre e post partita, con la possibilità di recuperare in qualunque istante e da qualsiasi dispositivo highlights e video, è in linea con le nuove modalità di fruizione, veloci e voraci, di contenuti video e digital.
Allo stesso tempo, tuttavia, sono preoccupato proprio per la tenuta della Rete italiana e per i costi complessivi che un appassionato di calcio (e di sport) dovrà sostenere per potersi vedere il calcio e lo sport in senso lato. In questa mini-guida trovate una spiegazione dettagliata di tutti questi aspetti.
In generale, restano le domande che avevo posto prima dell’assegnazione dei diritti a DAZN.
Vista la situazione delle connessioni Internet in Italia e considerando i picchi di collegamenti per le partite più importanti dell’anno, siamo sicuri che sia già giunto il momento di trasmettere la Serie A esclusivamente via streaming? Non sarebbe più prudente, come ammesso dalla stessa Lega Calcio nell’istruttoria Antitrust sul caso Sky-R2 di un paio di stagioni fa, continuare con l’integrazione tra streaming satellite/DTT, almeno per il triennio 2021-2024? Quanti appassionati italiani – per ragioni logistiche, tecniche, anagrafiche, finanziarie – sarebbero tagliati fuori dalla visione del calcio italiano ed europeo?
L’ultima considerazione, ma probabilmente la più importante, riguarda noi tifosi-appassionati. Da un alto il mercato video-televisivo è in evoluzione, così come, di conseguenza, quello dei diritti sportivi. Dall’altro, i club di Serie A, al netto della crisi finanziaria causata dal Covid-19, hanno dimostrato ancora una volta che il loro unico interesse è massimizzare i profitti video-televisivi, mettendo in secondo piano gli interessi dei tifosi. Così, come prevedibile e nonostante le dichiarazioni della Lega Serie A, non c’è stata nessuna apertura alla trasmissione di una partita in chiaro a settimana. Soprattutto, però, il bando è stato pensato per mettere contro i broadcaster e non ha puntato all’esclusiva per piattaforma. La soluzione ideale per il consumatore tifoso, infatti, sarebbe stata quella con Sky che trasmetteva le 10 partite via satellite e digitale terrestre e DAZN via streaming. Dopodiché i tifosi, in base a disponibilità economica e gusti personali, avrebbero scelto quale abbonamento fare, anche in relazione agli altri eventi trasmessi dalle rispettive piattaforme. Una soluzione perfetta per i tifosi, non per i club che avrebbero intascato molti meno soldi.
A questo punto, considerando il caos ingenerato da alcuni mezzi di comunicazione e soprattutto tenendo presente la situazione estremamente ingarbugliata che si è creata e si creerà con i probabili ricorsi di Sky e Vodafone all’Antitrust e/o presso il Tribunale Civile per il ruolo svolto da TIM – anche 3 anni fa accadde una cosa simile, con Sky che vinse il ricorso contro MediaPro, prima aggiudicataria dei diritti 2018-2021 – è giusto mettere le cose in fila e delineare una mini-guida per gli appassionati. Il tutto ribadendo sempre che la situazione è destinata a mutare e ad evolversi da qui a fine luglio/primi di agosto, data limite per la presentazione delle offerte commerciali.
Ultima premessa. Cercate, se potete, di uscire dalla sciagurata logica del tifo presente ormai in ogni ambito della vita social-e. Cercate di evitare analisi istintive o posizioni preconcette (ma leggendo i commenti sui social contro i giornalisti di Sky che hanno criticato la mia squadra/mi stanno antipatici, l’abbonamento a Sky che costa troppo, i pre e post partita di DAZN, il buffering, meglio il pezzotto (sigh), mi rendo conto che si tratta di un auspicio sostanzialmente inutile). Ecco, se non potete proprio farne a meno, tenete solo conto che dall’esito di questa vicende dipende il futuro lavorativo ed economico di centinaia di persone e di famiglie.
IL PODCAST DI SPORT IN MEDIA | PUNTATA AD HOC
LA GUIDA DI SPORT IN MEDIA
SUI DIRITTI TV 2021-2024
COME E DOVE VEDREMO LA SERIE A 2021-2022?
Al netto di ricorsi, sentenze, secondo bando e possibili (auspicabili?), successivi accordi commerciali tra i broadcaster e operatori di telefonia (come detto, la partita è ancora lunga e da qui a luglio/agosto sono possibili novità e cambiamenti), tutte le 10 partite a giornata della Serie A 2021-2022 saranno visibili in streaming su DAZN. Ricordiamo che il canale 209 su Sky sarà spento a giugno 2021, mentre si attendono notizie sulle modalità di trasmissione di DAZN per bar e locali pubblici (nel 2018 fu trovato un accordo Sky-DAZN per la messa in onda via satellite delle partite di DAZN). Nessuna partita in chiaro, mentre come detto all’inizio, non sono stati ancora assegnati i diritti previsti dal pacchetto 2 per la trasmissione in co-esclusiva di 3 partite a turno (sabato 20.45, domenica 12.30 e lunedì 20.45).
DAZN RIUSCIRÀ A GARANTIRE IL SEGNALE VIA STREAMING DI TUTTE LE PARTITE?
È questo il grande punto interrogativo su cui i presidenti di Serie A hanno voluto ulteriori rassicurazioni da DAZN. Lasciando perdere i comunicati in cui si scrive che il “99% delle famiglie italiane può dotarsi di una connessione a banda larga con diverse tecnologie“, è evidente che qui si gioca tutta la credibilità dell’asse DAZN-TIM. Un conto è trasmettere 3 partite a weekend in 3 fasce orarie diverse, con almeno la metà delle persone dirottate sul satellite (209 Sky); un altro è garantire un buon segnale (non si parlerà più di 4K ed è un paradosso visto l’imminente switch-off che porterà nelle case degli italiani milioni di televisori di ultima generazione) in live-streaming a 2-3 milioni di utenti collegati simultaneamente. Qualcuno ha inopportunamente fatto dei paralleli con Netflix o Amazon Prime Video, ma in questi casi si parla di streaming di contenuti pre-caricati. DAZN e i consulenti della Lega hanno rassicurato i presidenti, ma nonostante il supporto di TIM e le migliorie che saranno apportate, i dubbi restano (vedi). Nell’intervista rilasciata il 28 marzo a Sole 24 Ore e Gazzetta dello Sport, Veronica Diquattro, rassicura i tifosi, utilizzando un linguaggio abbastanza tecnico-criptico: “Stiamo accelerando il lavoro con il nostro partner tecnologico Tim sulle Cdn (la rete di server, ndr) e su soluzioni di multicast con gestione degli utenti one to many, per risparmiare capacity ed essere più efficaci“.
IL LIBRO INEDITO SULLA STORIA DELLA PAY-TV SPORTIVA IN ITALIA
DA TELE+2 A SKY-DAZN
DAZN ADOTTERÀ SOLUZIONI ALTERNATIVE ALLO STREAMING?
Proprio per evitare problemi tecnici, disservizi, buffering e relative polemiche, DAZN sta lavorando all’acquisto di alcune frequenze del digitale terrestre, come soluzione di backup per determinate partite e per raggiungere gli utenti privi di connessione adeguata. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate da Milano-Finanza a inizio aprile, ci sarebbe un accordo di massima tra DAZN e il Gruppo Cairo-La7 per l’affitto di due frequenze sul mux Cairo Communications. In pratica, DAZN dovrebbe attivare due canali sul digitale terrestre per coprire le zone più difficili da raggiungere attraverso Internet (le cosiddette zone bianche). Ma come funzioneranno i due canali del digitale terrestre di DAZN? A differenza di quanto ipotizzato inizialmente, non saranno due canali dtt pay sul modello Premium o La7 Cartapiù, ma due canali su cui TIM Vision Box switcherà nel caso in cui la connessione non fosse sufficientemente performante. In questo ottimo articolo di dday.it, vengono spiegati i dettagli di un ulteriore accordo tecnologico DAZN-TIM, utilizzato probabilmente anche per bar e locali pubblici:
“Come funzionerà quindi? Secondo alcune informazioni da noi raccolte TIM ha acquistato da Nagra negli scorsi mesi una soluzione proprietaria “camless” per la codifica del flusso digitale terrestre, che è pur sempre un flusso di dati digitali che viaggia nell’etere e non sul rame. Il flusso digitale verrà decodificato dal TIM Vision Box, che verrà aggiornato per l’occasione: se la connessione IP non è sufficiente a gestire lo streaming, il sistema passerà alla soluzione di backup. (…) DAZN userà probabilmente questa soluzione anche per l’offerta business prevista per bar e ristoranti, quella che lo scorso anno utilizzava il canale satellitare di Sky: TIM è il partner tecnico e fornirà ai locali pubblici l’infrastruttura per permettere la visione delle partite. Non servirà quindi una fibra, basterà una connessione per l’autenticazione e una antenna per ricevere il canale DVB-T (o DVB-T2)”.
Resta da capire se e come DAZN-TIM renderanno disponibile questa soluzione anche agli altri ricevitori, di Sky e Vodafone in primis. In caso contrario, l’Antitrust avrebbe certamente qualcosa da ridire.
QUAL È IL RUOLO DI TIM IN QUESTA VICENDA?
Fondamentale, anzi, decisivo, a livello strategico e finanziario (stando alle indiscrezioni raccolte da Andrea Biondi de “Il Sole 24 Ore“, 340 degli 840 milioni di euro a stagione dell’offerta vincitrice sono di TIM). TIM ha agito inizialmente a fari spenti, salvo poi palesarsi durante le lunghe trattative e confermare, pochi minuti dopo l’assegnazione dei diritti, l’accordo con DAZN per la distribuzione su TIMVision di tutte le partite di Serie A. Proprio questo aspetto sarà al centro della procedura avviata dall’Antitrust (vedi paragrafo specifico). Ad ogni modo, TIM ha ottenuto un doppio successo: ha acquisito un contenuto premium come la Serie A per la sua offerta TIMVision e ha ostacolato/messo in difficoltà un nuovo competitor come Sky, che con l’offerta Wi-Fi è diventato (anche) un operatore di telefonia/servizi Internet. Questo ticket DAZN-TIM potrebbe portare a un ricorso della stessa Vodafone, fin qui silente.
QUANTO COSTERÀ L’ABBONAMENTO A DAZN?
La domanda che non tutti si pongono, dando quasi per scontato che l’abbonamento a DAZN costerà molto meno che quello a Sky (in questo caso, tuttavia, sarebbe opportuno fare un confronto anche sui contenuti/eventi proposti). Bene, la risposta alla domanda, in realtà, è già contenuta nel bando di gara dei diritti Tv, come sottolineato dall’ottimo portale DDay.it: 29.90€ al mese. È il prezzo suggerito dalla Lega Serie A nelle note relative al pacchetto C, quello per i diritti in streaming. Il tutto per evitare, secondo la Lega A, uno svilimento del valore del “prodotto Serie A”. DAZN ovviamente potrà scendere di qualche euro attraverso offerte o promozioni commerciali, ma il prezzo indicativo per vedere le 10 partite di Serie A 2021-2022 (oltre agli altri eventi trasmessi da DAZN, tra cui MotoGP e i canali Eurosport, mentre Serie B e Liga andranno riassegnati nei prossimi mesi) sarà compreso tra 27 e 34€ al mese. A cui, comunque, va aggiunto il costo dell’abbonamento Internet di casa (che ovviamente viene sfruttato anche per altri servizi) che si aggira sui 20-25€/mese. Chiaramente gli appassionati più tecnologici possono anche utilizzare lo smartphone come hotspot.
L’amico Wenner Gatta, autore della rubrica Ultra Slow-Mo, mi fa giustamente notare un aspetto poco considerato in queste ore. DAZN manterrà o meno la possibilità di utilizzare un singolo abbonamento su 2 device? In termini concreti, sarà possibile dimezzare il costo dell’abbonamento con un amico o parente, come avviene spesso oggi? Se sì, chiaramente, il costo reale di abbonamento scenderebbe a circa 15€/mese e diventerebbe decisamente più sostenibile, anche in ottica doppio/triplo abbonamento.
QUANTI ABBONATI DOVRÀ RAGGIUNGERE DAZN PER SOSTENERE IL BUSINESS?
Stando ai primi calcoli, DAZN dovrà superare la soglia dei 5 milioni di abbonati per sostenere il proprio investimento. Un traguardo estremamente ambizioso, considerando anche i precedenti (Mediaset Premium).
L’ACCORDO DAZN-TIM SARÀ VAGLIATO DALL’ANTITRUST?
A inizio aprile, l’AGCOM ha avviato un’istruttoria sul gruppo Telecom Italia (Tim) finalizzata a verificare «l’eventuale sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni comunque lesive del pluralismo» nel sistema integrato delle comunicazioni (SIC), anche alla luce dell’«accordo di distribuzione con DAZN che, estendendo la partnership in essere, porta su TIMVISION i contenuti del servizio streaming per i prossimi tre anni».
In termini meno legalesi, l’Antitrust sta esaminando l’accordo DAZN-TIM per i diritti della Serie A 2021-2024 per capire se sono state rispettate le norme sulla concorrenza.
Come valuterà questo accordo l’Autorità per Le Garanzie nelle Comunicazioni? Difficile dirlo, perché si entra in un ambito molto tecnico, con contenuti e carteggi inizialmente riservati. Tuttavia, secondo un’indiscrezione pubblicata nell’ultimo numero di Prima Comunicazione, “la forma e il contenuto dela partnership TIM-DAZN assumono un notevole rilievo perché alcuni particolari, fin qui non esplicati, potrebbero influenzare in maniera decisiva l’esito della procedura“.
E SKY, COSA FARÀ ADESSO? IN PRIMIS: RICORSO AL TRIBUNALE
Dal punto di vista legale-giudiziario, Sky ha presentato ricorso d’urgenza ex art. 700 cpc presso il Tribunale Civile di Milano, per sospendere l’assegnazione dei diritti a DAZN. L’udienza si terrà il 5 maggio. Secondo Sky, l’assegnazione dei diritti TV per il prossimo triennio, per come è configurata attualmente, è in violazione della Legge Melandri, che prevede la “no single buyer rule” (un operatore non può acquistare le esclusive di tutte le dirette). Non assegnando a Sky il pacchetto di co-esclusiva, la Lega avrebbe violato questo principio.
Milano Finanza, il 28 aprile, ha pubblicato alcuni passaggi del ricorso di Sky al Tribunale di Milano. Eccone un estratto.
«Chi vuole vedere il campionato o le partite della propria squadra può sottoscrivere solo l’offerta pay-tv di Dazn e vi troverebbe tutte le partite più appetibili e tutte le 380 partite del campionato stesso, senza alcuna pressione concorrenziale».
«Omettendo di assegnare il pacchetto 2 fino a data da destinarsi, la Lega ha concesso a Dazn l’esclusiva di fatto su tutto il campionato, in un periodo cruciale per le scelte degli abbonati relative alla prossima stagione sportiva»; «la Lega ha così consentito a Dazn di pubblicizzare in solitudine e in anticipo la propria offerta pay-tv relativa al campionato, presentandosi al mercato come l’unica opzione possibile per vedere qualsiasi partita di Serie A, con gravissimo e irreparabile sviamento di clientela nonché pregiudizio per l’intero mercato e per gli altri operatori».
«Evidentemente, la Lega confida di poter indurre gli operatori pay-tv con l’acqua alla gola (e in primis Sky) a offrire prezzi ancora più elevati per il pacchetto 2 nella vana speranza di limitare quanto più possibile l’emorragia dei loro clienti verso Dazn»,
Secondo Sky i pacchetti non sarebbero equilibrati (con chiaro vantaggio del pacchetto 1). «Le pretese della Lega di ottenere un prezzo più elevato rispetto alle offerte già ricevute, per un pacchetto il cui valore si è abbassato ancora più drasticamente all’esito dell’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a Dazn, paiono poggiare su una mera prospettiva ricattatoria nei confronti di operatori che si trovano ora a doversi tutelare dal confronto con un monopolista nell’offerta pay-tv delle partite del campionato», recita ancora il ricorso.
5 MAGGIO 2021
Il ricorso è stato discusso il 5 maggio. Il giudice si è riservato di decidere, quindi la pronuncia arriverà tra qualche giorno. Nel frattempo, Prima Comunicazione ipotizza che Sky possa avere delle buone possibilità di ottenere una sentenza favorevole. In seguito a questa decisione, la Lega di A ha deciso di rinviare la decisione sull’assegnazione del pacchetto delle 3 partite in co-esclusiva.
Tutto questo significa che, qualunque sarà l’andamento di tali procedimenti (Antitrust e Tribunale Civile), occorrerà comunque aspettare qualche settimana per un esito definitivo dell’asta (nel caso fosse accolto il ricorso di Sky, poi, è probabile la stesura di un nuovo bando).
E SE IL TRIBUNALE RESPINGESSE IL RICORSO DI SKY?
Al di là di ciò, se venisse confermata l’attuale situazione e Sky si aggiudicasse i soli diritti di 3 partite di Serie A, ci sarebbe una cosa fondamentale da valutare.
L’app di DAZN resterebbe su SkyQ? Se sì, considerando quanto leggerete sotto sulla frammentazione dei diritti video-televisivi sportivi dei prossimi anni e puntando sui diritti già confermati di Champions ed Europa League, Serie B, Formula 1, Premier League, Wimbledon, Masters 1000 e Finals Torino e sulle possibili nuove acquisizioni, Sky potrebbe svolgere quel ruolo di aggregatore di contenuti su cui si sta muovendo da tempo. Un hub dove trovare gli eventi della stessa Sky e quelli trasmessi tramite le app di Amazon, DAZN, Disney+ forse Discovery+. Vedremo cosa accadrà, anche se al momento i rapporti tra Sky e DAZN sono chiaramente ai minimi storici. Quantomeno in Italia.
SUPPONENDO CHE I DIRITTI VENGANO CONFERMATI A DAZN, ECCO ALCUNE DOMANDE-RISPOSTE UTILI
SONO UNO STORICO ABBONATO A SKY. MI CONVIENE DISDIRE L’ABBONAMENTO?
Proprio per quanto scritto nella precedente risposta, è prematuro fare questo tipo di discorsi. La stagione sportiva è ancora lunga e, tra l’altro, a giugno ci saranno gli Europei 2021 di calcio, trasmessi nella loro totalità (51 partite) in esclusiva dalla stessa Sky (la Rai ne avrà 27). Godiamoci questi 3 mesi, poi vediamo a luglio/agosto.
MI INTERESSA SOLO LA MIA SQUADRA DEL CUORE. QUALE/I ABBONAMENTO/I DEVO FARE PER VEDERE TUTTE LE PARTITE 2021-2024?
Dipende dalla squadra per cui si fa il tifo. Se si tratta di una squadra di Serie A che non si qualifica a nessuna competizione europea, si fa l’abbonamento a DAZN e si vedono tutte e 38 le partite. Se, invece, si tratta di un club che giocherà anche in Champions o Europa League, per poter assistere a tutte le partite, salvo successive intese tra operatori, servirà un triplo abbonamento: DAZN (Serie A), Sky (Champions ed Europa League) o Mediaset (Champions pay) e Amazon Prime Video (16 partite in esclusiva).
SONO UN APPASSIONATO DI CALCIO E VOGLIO VEDERE LE PARTITE DI SERIE A, SERIE B, CHAMPIONS LEAGUE, EUROPA LEAGUE. QUALE/I ABBONAMENTO/I DEVO FARE?
Come anticipato sopra, occorreranno 3 abbonamenti: DAZN (Serie A), Sky (Champions ed Europa League) o Mediaset (Champions pay) e Amazon Prime Video (16 partite in esclusiva).
SONO UN APPASSIONATO DI SPORT. MI PIACE VEDERE IL CALCIO, MA SEGUO ANCHE FORMULA 1, MOTOGP, TENNIS, CICLISMO, SPORT INVERNALI E ALTRO. QUALE/I ABBONAMENTO/I DEVO FARE?
Qui i mini-abbonamenti diventano almeno 4 (poi, per i telepcsportdipendenti, cit, si può arrivare persino in doppia cifra con i vari pass). Oltre a DAZN, Sky/Mediaset e Amazon, l’abbonamento super-consigliato per seguire le altre discipline, a un prezzo equo e in modalità avanzata (scelta del feed e quindi creazione di un proprio palinsesto), è quello all’App di Eurosport, il vecchio Player.
Sono abbonato a Sky da 15 anni e col satellite nella mia zona, provincia di Treviso, non ho mai avuto problemi che invece avrò con streaming di DAZN visto che col modem TIM ho problemi di ricezione e velocità frequenti e non di piccola entità. Di fibra qui non se ne parla proprio!
Cosa accadra’ a tutti i tifosi di calcio non abbonati a TIM? Di certo non si puo’ chiedere a chi ha Windtre, Fastweb o Vodafone di passare a TIm per vedere la serie A, alla faccia della libera concorrenza. Per non parlare della qualita’, dopo anni di HD e 4K con SKY si arriva nel 2021 con il calcio in SD. Complimenti a tutti. E per chiudere siamo sicuri che DAZN assicuri la visione senza interruzioni? Mi auguro che il tribunale faccia in fretta.
L’offerta di DAZN, prima della fine del mese di Giugno, come puo’ essere valutata?..si parla di un dispositivo Google Chromecast, ed il Televisore deve avere la porta di: HDMI, per convertire in SMART TV. si deve utilizzare il Wi Fi di casa, aprire l’App sul cellulareecc..ecc..Non vi sembra difficile, per una persona che non ha dimestichezza? Polizzano Benito.